1,5 gradi sopra il nostro futuro

di Diego Parassole

20/02/2025


Immaginiamo di essere su un tapis roulant che non si ferma mai. Ora immaginiamo che la velocità aumenti costantemente mentre tentiamo di restare in piedi sul tappeto, nonostante i menischi siano già schizzati via e i polpacci siano diventati blocchi di marmo. Invece di premere stop, continuiamo a correre sorridenti: ecco, con il riscaldamento globale stiamo facendo lo stesso stupido gioco.

Come ci dice un report di IPCC Italia, nel 2024 abbiamo toccato un nuovo record: la temperatura globale ha superato, per la prima volta, gli 1,5 gradi in più rispetto all’era preindustriale. E le conseguenze? Catastrofi naturali che ci fanno sentire come protagonisti di un film apocalittico, ma senza lieto fine: uragani, incendi, alluvioni… E chi paga il conto? Nel 2024, i disastri ci sono costati ben 320 miliardi di dollari.

Siamo entrati in una “zona climatica” che nessuno aveva mai sperimentato negli ultimi 120.000 anni. L’Homo sapiens ha affrontato un sacco di cose pericolose – dai mammut alla moda degli anni ‘80 – ma mai un caldo del genere. Persino gli oceani hanno deciso di partecipare, raggiungendo una temperatura media di 20,87 gradi: praticamente, una jacuzzi tropicale… però tutt’altro che piacevole. Nel frattempo, il nuovo presidente degli Stati Uniti ha avuto la bella pensata di uscire dagli accordi di Parigi. Perché lo fa? Questioni economiche, certo: oppure, vista l’età, il futuro dell’ambiente non gli interessa granché… in ogni caso per lui, fra qualche anno, il riscaldamento globale non sarà più un problema!

Facciamo ancora in tempo a rimediare, almeno in parte. Ridurre le emissioni non significa rinunciare a vivere, ma vivere meglio oggi per il bene di domani. Dalla mobilità elettrica ai materiali riciclabili, possiamo trasformare il futuro da film distopico a commedia romantica.

Con una buona dose di determinazione, possiamo lasciare ai posteri un pianeta su cui non servano mute da sub per le riunioni in ufficio!
 

Tag:  Cambiamento Climaticocrisi climaticaemissioni CO2riscaldamento globale

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