2020: in Italia 2 milioni di bici in più per una mobilità sostenibile

di Andrea Begnini

29/03/2021

Foto di Mabel Amber da Pixabay

È dalla prima metà degli anni Novanta con l’avvento del fenomeno mountain bike che in Italia non si vendono così tante biciclette. Quasi trent’anni dopo, al termine di un anno molto difficile, il mercato nazionale delle due ruote a pedale torna a sfondare il muro dei 2 milioni di pezzi venduti. Secondo le stime diffuse da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), il 2020 è stato infatti un anno da record: crescono le bici tradizionali (+14% sul 2019) con 1.730.000 pezzi acquistati e volano le eBike, che fanno segnare un +44% rispetto all’anno precedente. Numeri questi che portano a 2.010.000 (+17%) il totale delle biciclette vendute durante i mesi così duramente segnati dalla diffusione del Covid-19.

I dati si inseriscono in un contesto generale altrettanto interessante: secondo le previsioni di tre primarie associazioni ciclistiche europee (ECF, Conebi e Cycling Industries Europe) nei prossimi 10 anni gli europei dovrebbero diventare proprietari di oltre 10 milioni di biciclette in più ogni anno, arrivando nel 2030 alla cifra di 30 milioni di unità vendute con un +47% rispetto al 2019: più del doppio del numero di autovetture attualmente immatricolate ogni anno nell’Unione europea. Come già più volte raccontato anche da IC.

"Nell'arco degli anni passati, diversi studi condotti in giro per il mondo hanno avuto modo di evidenziare il rapporto positivo esistente tra diffusione nell'uso della bicicletta ed economia, tanto a livello di dati macroeconomici aggregati, quanto per le attività economiche locali di vendita al dettaglio che beneficiano di un maggiore afflusso di clienti. A livello aggregato, ad esempio, si stima che modificare le abitudini di mobilità dall'automobile alla bicicletta sia in grado di generare un beneficio economico pari a 110 miliardi di euro l'anno nella sola Europa, solamente per quanto riguarda le spese sanitarie evitate dall'incidentalità stradale, a cui si aggiungerebbero 24 miliardi di euro grazie alla riduzione della congestione stradale".

Le conseguenze della pandemia sono paradossalmente, per l’associazione, una delle ragioni di questo boom di vendite, come confermato dal presidente di ANCMA Paolo Magri, che “nella necessità di distanziamento, di mobilità sostenibile in ambito urbano, come anche nel desiderio di libertà e benessere” vede uno dei principali motivi del ritorno in sella degli italiani. Importante è stata anche l’introduzione del bonus mobilità governativo, che “ha contribuito a sostenere in modo rilevante una domanda, che comunque seguiva un trend di crescita positivo già prima dell’operatività degli incentivi. I risultati eccezionali del 2020 non sono certo un traguardo fine a sé stesso, ma costituiscono un punto di partenza per passare dalla logica di incentivi all’acquisto a una prospettiva concreta di incentivi all’utilizzo fatta di attenzioni e investimenti sul piano culturale, per l’infrastrutturazione ciclabile, lo sviluppo del cicloturismo e per garantire la sicurezza di chi sceglie nel quotidiano la mobilità dolce”.

Nel 2020 anche la produzione del comparto ha registrato complessivamente un segno positivo (+6% sull’anno precedente), segno positivo sia per l’export che per l’import di eBike, rispettivamente +28% e +67%. E proprio le biciclette a pedalata assistita si confermano un fenomeno di mercato in costante crescita. In soli cinque anni le eBike hanno infatti quintuplicato i dati di vendita, passando da poco più di 50mila pezzi annui ai 280mila del 2020: un’impennata che ha allargato la platea di fruizione e che apre ulteriori prospettive di sviluppo per l’industria del settore e la sua filiera. 
 

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