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A Firenze il delivery etico e sostenibile
A Firenze il delivery etico e sostenibile
di Redazione
11/04/2022
Il delivery a Firenze cambia volto e le consegne a domicilio dovranno essere nel segno della legalità, della sostenibilità ambientale e sociale ma soprattutto etiche. È lo scopo del protocollo d'intesa promosso dall'assessorato al lavoro del Comune di Firenze e sottoscritto dal Comune di Firenze, Camera di Commercio, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, Legacoop Toscana e le associazioni di categoria Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Cna. Grazie a questo patto tutti i protagonisti del settore consegne a domicilio (imprese e lavoratori) puntano alla legalità, a migliorare la sicurezza dei rider e a usare mezzi ecologici per le consegne.
Ha spiegato l'assessore al lavoro Benedetta Albanese: “Abbiamo lavorato a lungo per questo protocollo importantissimo perché segna un passo avanti decisivo nelle consegne a domicilio. Per la prima volta si sono messe intorno ad un tavolo le realtà datoriali, ovvero negozi o attività che devono organizzare e fare le consegne, con le realtà sociali, ovvero coloro che lavorando devono materialmente fare le consegne per fare un patto sulla legalità del lavoro e la sostenibilità sociale e ambientale. Con questa firma si condividono i principi etici che da un lato tutelano il lavoro e dall'altro possono consentire lo sviluppo delle nostre piccole e medie imprese sul territorio. La sfida è superare un modello che vede grandi player internazionali fare ampi margini di profitti a discapito dell'esercente locale e a discapito del guadagno dei rider e della loro sicurezza”.
Fornire un servizio di delivery etico per le consegne significa usare società o cooperative di delivery (o il personale dipendente dell'esercente) che si impegnino ad attuare i principi a tutela dell'impatto sociale e ambientale. In questo modo si sostiene lo sviluppo di uno strumento di acquisto digitale e consegna a domicilio che possa diventare un'alternativa locale e sostenibile e contrastare fenomeni di illegalità e sfruttamento del lavoro emersi nel settore. I punti del protocollo: garantire al consumatore la trasparenza della filiera e le informazioni su chi ha preso in carico la consegna. Le società o cooperative di delivery devono avere alcuni requisiti minimi fra cui coperture assicurative, previdenziali, normative e salariali previste dalla legge e dai vari contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali che contengano la figura del rider.
Si punta su un corrispettivo orario e algoritmi trasparenti e si vieta l'uso di ranking reputazionale e classifica dei fattorini in base ai giudizi dei clienti o ai tempi di esecuzione della prestazione; le occasioni di lavoro devono essere ripartite con una modalità equa e trasparente. Divieto poi di discriminazione e riconoscimento dei diritti sindacali. Nel patto grande rilievo ha anche il rispetto delle norme di sicurezza e salute previste dalla normativa nazionale e regionale. Utilizzo di mezzi ecologici per le consegne (biciclette, ebike, motorini elettrici, cargo bike) da incentivare nell'ottica di arrivare nel medio periodo ad un modello di delivery ambientalmente sostenibile.
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