Acqua pulita per i salmoni d'allevamento con le proprietà della luce

di Andrea Begnini

08/09/2021

Foto di Barbara Jackson da Pixabay
Un sistema di nuova concezione per la purificazione dell'acqua sta per entrare in funzione a Dunkeld, in Scozia. Servirà a tenere pulite le vasche di un'azienda internazionale che alleva ed esporta salmone. La tecnologia è stata messa a punto dall'Università di Trento e si basa sulla proprietà della luce di distruggere le sostanze inquinanti che si formano nell'acqua di allevamento. In questo modo i salmoni possono continuare a nuotare e crescere in un ambiente pulito e sano per il loro benessere e per quello dei consumatori e delle consumatrici. “Il consumo delle risorse ittiche marine è tale che l'Europa sta puntando sul potenziamento dell'acquacoltura. Ci si attende che nei prossimi 15 anni la richiesta di prodotti ittici di allevamento cresca enormemente e quindi è necessario migliorare il nostro sistema produttivo nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente - spiega Francesco Parrino, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria industriale all'Università di Trento, che ha sviluppato la tecnologia - La tecnologia sviluppata dall'Università di Trento aiuta la produzione di pesce sostenibile perché riduce i costi e aumenta la sicurezza del cibo. Il nostro studio ha inoltre dimostrato che la tecnologia sviluppata non va ad alterare e anzi migliora i parametri di qualità dell'acqua”.

Il coordinamento organizzativo del gruppo viene messo a disposizione dalla fondazione HIT - Hub Innovazione Trentino che si occupa anche della promozione dei risultati del progetto in accordo con la sua mission di ente per il trasferimento tecnologico dalla ricerca al mercato e catalizzatore di innovazione sul territorio. Il sistema di ozonizzazione fotocatalitica per la purificazione dell'acqua, spiega Parrino, “è un ottimo alleato per sviluppare un'acquacoltura sostenibile in impianti a terra, con sistemi a ricircolo continuo. In tal modo si salvaguardano gli ecosistemi idrici naturali fluviali e marini, attualmente minacciati da allevamenti intensivi ad alto impatto ambientale e che fanno largo uso di antibiotici”. Anche il benessere dei pesci potrà migliorare significativamente così come la qualità nutrizionale e organolettica del prodotto. Se ne occuperà il gruppo di Annachiara Berardinelli, ricercatrice che afferisce sia al Centro Agricoltura Alimenti Ambiente sia al Dipartimento di Ingegneria industriale. La ricerca del gruppo di Annachiara Berardinelli mirerà inoltre alla messa a punto di sensori rapidi e non distruttivi per la valutazione in tempo reale del benessere dei pesci e per la stima dei principali indici qualitativi del prodotto. 

Il progetto, nel suo sviluppo, non trascurerà il momento finale dell'acquisto. Il comportamento di consumatori e consumatrici, la loro consapevolezza nel fare una scelta responsabile per l'ambiente e la salute saranno, infatti, studiati al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dal gruppo di Francesca Forno. Fa parte del team di ricerca il gruppo dell'Università di Bologna guidato da Alessio Bonaldo che si occuperà di applicare la tecnologia di ozonizzazione fotocatalitica su orate e branzini. Il primo momento applicativo sarà in Scozia. La FishFrom Ltd, continua Parrino, “ha accolto con entusiasmo la nostra proposta perché è una azienda che da tempo utilizza tecnologie innovative per rendere minimo l'impatto ambientale e massimo il benessere animale. Stiamo collaborando bene per installare il nostro prototipo nel loro sistema produttivo. Siamo sicuri che la realtà Trentina seguirà con attenzione gli sviluppi di questa ricerca che stiamo applicando sulla produzione del salmone, attualmente il settore commerciale più rilevante su scala mondiale. I risultati della ricerca saranno estremamente importanti anche per le realtà del nostro territorio”.
 

Tag:  pesca sostenibilepesce sostenibilepurificazione dell'acquasalmonesostenibilitàUniversità di Trento

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