Affitto casa, mobili ed elettrodomestici: l’idea della Circular Housing Project

di Giovanni Franchini

10/07/2020

Credits: Redo Sgr

Ogni volta che facciamo un trasloco ci lasciamo dietro una montagna di rifiuti, almeno una tonnellata, tra cambi di arredamento, elettrodomestici, ristrutturazioni e la classica "rinfrescata", per un conto sempre più salato per l’ambiente che si vede arrivare in discarica un flusso di rifiuti di cui si potrebbe fare a meno. 

Allo stesso modo, il nuovo inquilino dell’appartamento che abbiamo lasciato comincia a comprare arredi ed elettrodomestici nuovi ma se il tempo del contratto non è lungo, mettiamo solo quattro anni, è facile che arredi ed elettrodomestici non saranno all’avanguardia tecnologicamente e nemmeno energeticamente visto il tempo necessario per l’ammortamento degli alti costi iniziali. E anche questa scelta genera inquinamento in termini di elettrodomestici economici ma ad alto consumo, arredi di alto impatto ambientale eccetera. 

Da qui l'idea: perché non affittare, insieme all'appartamento, anche arredamento ed elettrodomestici di alta gamma ed energeticamente performanti e, al termine dell'affitto, lasciarli al nuovo inquilino, ovviamente ricondizionati e riportati a nuova vita? In questo modo si evitano traslochi e rifiuti in discarica, si ridà nuova vita al vecchio e ogni appartamento resta dotato di arredi ed elettrodomestici di ultima generazione. 

Il progetto si chiama Circular Housing Project e nasce da una collaborazione tra Redo Sgr, società che sta realizzando nuove unità abitative di social housing a Milano e i partner Ecodom, Consorzio Italiano Recupero e Riciclaggio Elettrodomestici, Politecnico di Milano e Poliedra, e BSH Elettrodomestici. 

Il progetto sarà testato da un gruppo pilota di inquilini dei nuovi quartieri di social housing sviluppati da Redo Sgr ad Affori e Crescenzago, che useranno mobili ed elettrodomestici di alta qualità e durevolezza, senza essere influenzati nella scelta dalla durata del contratto di locazione. Alla fine del contratto e al cambio di appartamento, arredi ed elettrodomestici saranno ricondizionati a cura di Ecodom e offerti al nuovo inquilino, risparmiando sui costi del trasloco ed evitando il riadattamento dei mobili. 

Il coinvolgimento dei diversi partner permette il controllo e la gestione di tutte le fasi del processo: dalla fornitura di mobili ed elettrodomestici - prevista nel canone d’affitto e regolata da un istituto finanziario quale intermediario tra fornitore e affittuario - al trattamento del fine vita e ricondizionamento, coordinati da Ecodom, fino al loro ricollocamento in un nuovo appartamento.

“L’economia circolare è uno degli elementi chiave nella strategia industriale del gruppo Bosch e di BSH Elettrodomestici in particolare. Vogliamo ridurre l’impatto ambientale in ogni fase del ciclo di vita dei nostri prodotti: dalla progettazione, ai materiali e alle tecnologie utilizzate per la produzione, all’uso nelle nostre abitazioni, fino alla corretta gestione delle apparecchiature non più funzionanti” ha dichiarato Maurizio Bernardi, Amministratore Delegato e CFO di BSH Elettrodomestici e Presidente di Ecodom. “Per questo abbiamo voluto partecipare al Circular Housing Project:  agendo in sinergia con tutti gli altri attori coinvolti nel progetto puntiamo a sviluppare e sperimentare un nuovo concetto di fruizione degli elettrodomestici, consentendo ai consumatori di avvalersi di un servizio invece che acquistare un prodotto. Il Circular Housing Project – conclude Bernardi – servirà a promuovere comportamenti sempre più circolari e sostenibili nella vita quotidiana: un modello virtuoso che auspichiamo di vedere replicato presto anche in altre città italiane”.

“Siamo orgogliosi di far parte del Circular Housing Project in quanto pensiamo che la riduzione del nostro impatto sull’ambiente passi anche da una nuova concezione del fine vita dei rifiuti, inteso come ricondizionamento” – Luca Campadello, Projects & Researches Manager di Ecodom – “Agendo in sinergia con tutti gli altri attori coinvolti nel progetto puntiamo a sviluppare un sistema che, evitando inutili sprechi di rifiuti, promuova comportamenti sempre più circolari e sostenibili all’interno delle nostre abitazioni. Un progetto che auspichiamo possa essere replicabile in altre città italiane.”

Le stime sono incoraggianti: una scelta di questo tipo garantirebbe per ogni cittadino una riduzione dell’impatto ambientale di 300 kg CO2eq/anno rispetto ai 600 kg CO2eq/anno normalmente prodotti dall'acquisto e utilizzo di mobili ed elettrodomestici. Una riduzione che, con l’estensione del progetto, potrebbe arrivare in dieci anni a 8,4 Mt CO2eq pari alla quantità assorbita in un anno da un bosco di 8.400 kmq e pari alla superficie della regione Umbria.

Tag:  BSH ElettrodomesticiCircular Housing ProjectEcodomeconomia circolarePoliedraRedo Sgr

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