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Anche delivery food e take away diventano sostenibili
Anche delivery food e take away diventano sostenibili
28/04/2020
In attesa della Fase 2, con tutte le nuove regole per realizzare il distanziamento sociale e la sicurezza di lavoratori e clienti all’interno di ristoranti, bar e pizzerie, il mondo del food, pur con tutte le differenze regionali, si concentra sul delivery, la consegna del cibo a domicilio, e sul take away, il cibo da asporto.
Anche qui il tema della sostenibilità si fa centrale se pensiamo al packaging dei prodotti ordinati, anche perché gli italiani sono molto sensibili al tema (72% rivela l’Osservatorio LifeGate in collaborazione con l’Istituto Eumetra), in particolare i giovani della generazione Z e le donne tra i 35 e i 54 anni.
Il desiderio di poter scegliere prodotti pensati dalle aziende in modo green è diffuso con il 52% che ritiene che le aziende dovrebbero attivarsi nel produrre e disporre imballaggi per essere sostenibili e limitare l’uso della plastica monouso nel food delivery (39%). Secondo gli italiani è fondamentale consegnare il cibo in confezioni biodegradabili e compostabili (59%), mentre l’eliminazione delle posate di plastica o delle bustine di salse è considerata una buona pratica dal 42% degli intervistati.
Just Eat, il più diffuso servizio on line di ordinazione e consegna dei pasti, per esempio, ha lanciato sul mercato nuove soluzioni per i contenitori a disposizione dei ristoranti e del business del food delivery. A partire da Londra con le prime confezioni per il mercato del domicilio realizzate in Ooho, materiale ricavato dalle alghe brune che si biodegrada naturalmente in 4-6 settimane senza lasciare tracce o sostanze inquinanti nel terreno.
I prodotti, messi a punto in collaborazione con la startup inglese Notpla, sono rivestiti in alghe e realizzati in cartone composto da polpa di alberi ed erba, senza additivi sintetici, ed è stato progettato per resistere all’acqua e all’olio, garantendo comunque la miglior esperienza possibile per i clienti, senza rifiuti in plastica da smaltire.
La collaborazione tra Just Eat e Notpla prosegue dal successo di un primo test già realizzato nel 2019 a Londra per ridurre l’uso di bustine di salse introducendo bustine in alghe e impedendo così la circolazione di oltre 46.000 bustine di plastica.
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