Il 38% afferma di aver ricevuto finanziamenti governativi per introdurre misure sostenibili, mentre il 49% indica di non aver ricevuto aiuti ma di aver comunque deciso di implementare questi cambiamenti con i propri mezzi. Anche i dipendenti svolgono una parte importante nella scelta di sostenibilità delle propria azienda. I manager e i dirigenti intervistati hanno infatti dichiarato che il 77% dei loro dipendenti è stata promotrice di misure sostenibili da adottare in azienda e che, nel 51% dei casi, tali proposte sono poi state implementate. Ma quali sono le motivazioni che spingono le PMI a investire in sostenibilità? Il risparmio energetico (53%) e quello economico (39%) sono ai primi posti tra le ragioni che spingono le aziende a diventare più sostenibili.La terza motivazione più citata (26%) riguarda lo sviluppo di prodotti “green”.
Infine i vantaggi: le PMI italiane dichiarano di aver ricevuto vantaggi per la scelta sostenibile in termini di "riduzione dei costi" (49%), "maggior senso di fiducia tra i dipendenti" (36%), "maggiore fidelizzazione dei clienti", "ingresso in nuovi mercati" (25%), "acquisizioni di nuovi clienti" (25%). Ecco, i clienti. L'indagine di Capterra riguarda anche i clienti delle PMI italiane interpellati attraverso un sondaggio online su un campione rappresentativo della popolazione. Dai risultati è emerso il 90% degli intervistati dichiara di verificare se un prodotto è sostenibile o meno prima di prendere la decisione di acquistarlo. In particolare, i consumatori verificano l’origine (57%), gli ingredienti (52%), il materiale (48%) e il packaging (46%) del prodotto prima di procedere a comprarlo. La pandemia sembra aver avuto un effetto considerevole sulle abitudini della maggior parte dei consumatori; il 71% degli intervistati, infatti, ha riconsiderato il modo di fare acquisti dall’inizio della crisi sanitaria, cercando di essere più consapevole e aumentare la quantità di prodotti sostenibili che intende acquistare.