Carta e cartone, gli italiani differenziano di più e meglio. Il 25° Rapporto Annuale di Comieco

di Claudia Ceccarelli

22/07/2020

La raccolta differenziata di carta e cartone registra un aumento del 3% nel corso del 2019 per un totale di 3,5 milioni di tonnellate differenziate, mentre il tasso di riciclo si attesta all’81%, poco al di sotto dell’obiettivo dell’85% previsto per il 2030. Dati che confermano quanto la filiera cartaria sia davvero un comparto trainante dell’economia circolare italiana.

Sono dunque buone notizie quelle che arrivano dal Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia, giunto alla sua venticinquesima edizione, e presentato in diretta streaming da Carlo Montalbetti, Direttore generale di Comieco. Sono intervenuti all’iniziativa, condotta da Monica Paternesi dell’Ansa, Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare;  Filippo Brandolini, Vice-Presidente Utilitalia; Amelio Cecchini, Presidente Comieco; Giorgio Quagliuolo, Presidente Conai; e Ivan Stomeo, Delegato Energie e Rifiuti ANCI, per discutere della “Sostenibilità come chiave della filiera cartaria per coniugare economia e territorio nella transizione al Green Deal europeo”.
                                
Con 100mila tonnellate in più raccolte rispetto all’anno precedente, il 2019 vede una media pro-capite pari a  57,5 kg per abitante. Permangono le differenze tra le grandi macro aree del Paese, anche se gli sforzi in direzione della riduzione del divario stanno producendo risultati.

“Rispetto al 2018, il Sud Italia supera le 873 mila tonnellate, pari a un +8,5%, portando a 41,8 kg la raccolta pro-capite e superando per volumi raccolti le regioni dell’Italia Centrale” - ha spiegato Carlo Montalbetti -. È la riprova dell’efficacia delle risorse, pari a oltre 6,1 milioni di € nel periodo 2014-2018,  messe a disposizione da Comieco per gli investimenti in attrezzature e mezzi idonei allo sviluppo della raccolta nei Comuni ‘sotto media’”.

A tirare le fila di questa progressione è la Sicilia con un +15,9%, seguita dal Molise (+12,5%) e dalla Calabria (+9,3%). Da ricordare comunque che la crescita si fonda su un dato di base molto più basso, che oggi raggiunge i 31,9 Kg pro capite in Sicilia, 27,4 Kg in Molise e 45,9 Kg in Calabria.  Per questo, l’omogeneizzazione della raccolta tra le diverse regioni rappresenta una delle prime e più importanti sfide per il futuro.
Nel Centro Italia sono state raccolte oltre 841 mila tonnellate di carta e cartone (+2,8% vs. 2018), per una media pro-capite di 69,0 kg. La Toscana guida gli incrementi mettendo a segno un +4,4%.
Malgrado il segno positivo riscontrato in tutte le Regioni, il Centro continua a pagare dazio alle problematiche nella raccolta rifiuti a Roma, che frenano il raggiungimento di risultati in linea con il potenziale.
Il Nord Italia si conferma filone aurifero nella raccolta differenziata di carta e cartone con 1,8 milioni tonnellate (+0,6%). In volumi il maggior azionista è la Lombardia con poco meno di 568 mila tonnellate, mentre l’Emilia-Romagna si conferma leader per raccolta media pro-capite con 85,2 kg.
Il conferimento del materiale raccolto avviene su una rete di 364 impianti di gestione dei rifiuti in modo tale che la distanza media sia appena al di sopra dei 16 km dal bacino di raccolta. Questi impianti garantiscono la lavorazione e la valorizzazione del materiale per il successivo avvio nelle 56 cartiere italiane impegnate nel riciclo. Il 98%  del materiale gestito da Comieco viene infatti riciclato nel nostro Paese, che certo può vantare una lunghissima tradizione e un ricco Know how in fatto di produzione di carta.

“Il sistema funziona, siamo a uno standing elevato e possiamo solo migliorare - ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, commentando i dati -. C’è un rapporto tra il mondo dell’imprenditoria e il mondo della politica che deve porre le condizioni affinché l’imprenditoria possa svolgere un migliore servizio. Non dimentichiamo che il sistema consorziale è un sistema privato incaricato di pubblico servizio, cioè tutela non solo il proprio interesse ma quello collettivo.”

Dal Rapporto emerge anche che, dopo il crollo dei prezzi del 2018, il 2019 è stato un anno caratterizzato dalla depressione del mercato della carta da riciclo, e questo ha reso difficile la collocazione del materiale a destino finale. “Le materie prime seconde, una volta recuperate, infatti, devono trovare spazio in filiere produttive che le richiedano”, sottolinea Giorgio Quagliuolo.
Ma su questo c’è ancora molto da fare. Intanto in un contesto di mercato così complesso, molti Comuni che gestivano tutta o parte della propria raccolta fuori convenzione hanno chiesto di rientrare nel circuito consortile per beneficiare della garanzia del ritiro offerta da Comieco. Nell’ambito delle convenzioni attuative dell’Accordo Anci/Conai, questo ha significato per Comieco gestire 600mila tonnellate in più rispetto al 2018 per un totale di 2 milioni di tonnellate (a fronte dei 3,5 milioni complessivi). E i numeri sono destinati a crescere sulla base delle stime riguardanti il 2020.
 
“Nel 2019, in virtù delle quantità gestite in convenzione, abbiamo erogato 129 milioni di euro, con un aumento del 32% rispetto all’anno precedente – sottolinea Amelio Cecchini, Presidente di Comieco –. Un dato importante che testimonia l’impegno del Consorzio a supporto delle Amministrazioni e che garantisce risorse fondamentali per l’avvio al riciclo della carta e del cartone. Cifre destinate a crescere ulteriormente considerando i termini del nuovo accordo con l’Anci che prevede un primo consistente (+15%) adeguamento del corrispettivo per gli imballaggi cellulosici e l’aumento progressivo nei successivi cinque anni”.
“L’accordo Conai-Anci che ho sposato facendo come Ministero da mediatore – ha spiegato Costa - è significativo, nuovo e di visione. Adesso è il momento dell’impiantistica. Io sono per l’impiantistica, nel caso di specie leggo dai numeri che abbiamo al Sud poche cartiere, ciò significa che dobbiamo stimolare, ora anche con l’utilizzo del Recovery fund, l’economia circolare per rendere ad esempio appetitosa l’apertura di cartiere, l’apertura di impianti”.
 “Dobbiamo far comprendere al cittadino che oggi vede con paura un impianto che non c’è nulla da temere, questa scommessa si vince con la trasparenza – ha concluso il Ministro -. Adesso la sfida che lancio non è solo l’end of waste nazionale o l’end of waste caso per caso, ma quella di tracciare questa trasparenza, penso ad esempio al fattore di pressione ambientale, alla vicenda delle emissioni in atmosfera, tutti elementi che portano il cittadino a comprendere che c’è trasparenza e si può fare rete”.
Altro segnale positivo rivelato dal Rapporto, e illustrato da Montalbetti, è il miglioramento della qualità della raccolta. Gli italiani non solo differenziano di più, ma lo fanno anche sempre meglio, tanto che dopo alcuni anni l’incidenza delle impurità nella raccolta differenziata di carta e cartone in ambito domestico si attesta intorno al 2,62% (sotto la soglia attesa del 3%), pur permanendo punti di criticità nelle grandi aree urbane dove lo scarto può arrivare fino al 10%. Eccellente si conferma il materiale raccolto dal circuito commerciale con lo 0,65% di scarto. Un dato significativo perché la qualità all’origine è essenziale per garantire valore lungo la filiera e assicurare il riciclo efficiente della carta e del cartone, con un risparmio anche dei costi del riciclo. Ed è Filippo Brambolini, vice presidente di Utilitalia, a richiamare l’attenzione anche sugli scarti dell’attività di riciclo, che pure sono presenti e devono essere considerati.

Infine, a voler tracciare un primo bilancio di questi difficili mesi del 2020 emerge che durante il lockdown il sistema della raccolta differenziata ha sostanzialmente tenuto, con un calo pari a soltanto al 10% nei mesi di aprile e maggio, rivelandosi una buona pratica essenziale per le famiglie anche nel periodo emergenziale.
 

Tag:  25° Rapporto annuale di ComiecoComiecoeconomia circolareeconomia circolare della carta e del cartone

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