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C’è anche il design sostenibile di Pianca nel meglio del made in Italy di Green Pea
C’è anche il design sostenibile di Pianca nel meglio del made in Italy di Green Pea
di Giovanni Franchini
07/12/2020
Ph AndreaMartiradonna_JasmineMartiradonna_LR
Il termine “sostenibilità” deriva dal latino “sustinere” che significa “tenere”, e anche “sostenere”, inteso come conservare, preservare, lasciare intatto. Lo si intende oggi per l’ambiente e le risorse del pianeta, ma è un concetto che si può estendere anche alla filosofia aziendale e produttiva, quando ad esempio si produce per creare oggetti pensati per sfidare il tempo, per essere conservati, per testimoniare di generazione in generazione, l’amore per le cose belle fatte bene che durano nel tempo e non si trasformano in rifiuti.
Detto in poche parole quando il “Thinking”, la progettazione, si unisce al “Loving”, amore per l’ambiente e la sostenibilità nella sua più ampia accezione (territorio, risorse, qualità della vita).
L’unione tra Thinking e Loving è la filosofia di Pianca, storica azienda del mobile di Gaiarine, nella Marca Trevigiana, che fa della sostenibilità e dell’economia circolare i naturali principi continuatori di una tradizione aziendale legata alla qualità e alla durata nel tempo. Un felice connubio tra qualità progettuale e impegno per l’ambiente che è valso all’azienda l’invito a esporre nel Green Pea, l’esposizione e retail green ultima creatura di Oscar Farinetti, l’ideatore di Eataly, aperto dal 9 dicembre al Lingotto di Torino.
Quella di Pianca è un tipico esempio di eccellenza made in Italy capace di colpire e appassionare in tutto il mondo. Solo per citare le ultime attività dell’azienda trevigiana, la fornitura di tutti gli armadi del Four Season Hotel di Kuala Lumpur, oltre 800 guardaroba realizzati su misura. O la ristrutturazione del 1926 Hotel & Spa, 170 camere e 1800 mq di aree comuni sulla costa orientale di Malta e, ultima in ordine di tempo, gli arredi di due luxury hotel a Cuba, l’Hotel Melià e l’Hotel Iberostar, per un appalto da 130 milioni di dollari.
Il segreto del successo è negli elementi citati prima, e nell’attenzione al sostenibile in tutte le fasi della lavorazione, tant’è che perfino Amazon ha visitato gli stabilimenti trevigiani per studiare gli imballaggi ecologici inventati dall’azienda.
La storia di Pianca inizia fin dal ‘500, quando i primi artigiani riconducibili alla famiglia fanno la loro comparsa in alcuni documenti dell’epoca, come famiglia “da Pianca”, che aveva una falegnameria già “industrializzata” con un mulino ad acqua.
L’arte della lavorazione del legno viene tramandata di padre in figlio e molte realizzazioni di pregio sono tuttora visibili nelle ville classiche e nelle antiche chiese del trevigiano. Nel dopoguerra, la svolta con Enrico Pianca, che trasforma l’attività da artigianale a industriale e dalla produzione di camere da letto ci si amplia al design e progettazione di interi sistemi d’arredamento che diventano, nei decenni successivi, un caso esemplare di made in Italy. Negli anni ‘70 la svolta internazionale e nel 1986, quando alla guida subentra Aldo Pianca, l’ingresso nei settori degli arredamenti contractor per grandi gruppi con risultati importanti: un fatturato di 32 milioni e un organico di 220 dipendenti.
Alta qualità di progettazione e design e l’attenzione alla sostenibilità, il thinking e il loving di cui sopra, fanno di Pianca una azienda di successo sostenibile e circolare. L’attenzione all’ambiente parte dalla scelta delle materie prime (solo legni provenienti da boschi certificati, a prelievo controllato), dalla tracciabilità lungo l’intero processo produttivo, da uno sforzo costante per migliorare le performance produttive, ridurre i consumi, minimizzare gli sprechi.
Gli imballi sono realizzati al 90% con materiale riciclato e a loro volta completamente riciclabili, con un sistema di scansione elettronica degli oggetti per la massima riduzione degli imballaggi.
Nel 2011 l’azienda si dota di un impianto fotovoltaico capace di assorbire per intero il fabbisogno energetico dell’azienda. 4.347 pannelli generano una potenza pari a 11MWp per una capacità complessiva di oltre 1 GW. L’adozione dell’energia solare, abbinata al riutilizzo degli scarti di lavorazione per produrre energia termica, ha permesso il raggiungimento di un importante traguardo: l’utilizzo di energia rinnovabile al 100%.
“Siamo ebanisti da 14 generazioni - dice Antonia Pianca, Sustainability Manager dell’azienda - Abbiamo ricevuto in eredità non solo l’arte di lavorare il legno, ma anche la passione per la materia, il rispetto e la gratitudine per la biodiversità che la natura ci offre. Per questo ci impegniamo a produrre arredi su misura che non solo soddisfino i desideri e bisogni delle persone, ma rispettino anche il pianeta. L’ingresso in Green Pea è per noi un ulteriore passo lungo il percorso che ogni giorno ci impegniamo a perseguire: verso una produzione sempre più sostenibile, per l’uomo e per l’ambiente.”
Al Green Pea di Torino Pianca presenta “Calatea Green”, poltrona di matrice organica nata da una ricerca che coniuga botanica ed ergonomia, opera della designer Cristina Celestino, realizzata secondo i principi di economia circolare. Ogni elemento della poltrona è pensato per ridurre l’impronta ambientale della seduta. L'imbottito è realizzato in eco-fibra di poliestere proveniente dal recupero delle bottiglie dell’acqua minerale in plastica PET, composto al 100% da Poliestere Vergine, completamente riciclabile e compostabile. La scocca è in legno multistrato, le gambe sono in legno massello di Frassino certificato FSC®, proveniente da boschi certificati a prelievo controllato contro la deforestazione. I rivestimenti in tessuto, infine, utilizzano un filato di cotone prodotto con sistema Open End impiegando materiale 100% di riciclo garantito dalla certificazione GRS (Global Recycled Certified 4.0).
Nello spazio show room di Green Pea, realizzato anch’esso nel segno dell’attenzione all’ambiente da Green Wise, studio di progettazione giapponese che in oltre 100 anni di attività si è affermato per l'utilizzo del verde innovativo, sostenibile e olistico, il visitatore viene guidato all’interno dello spazio di Pianca dove sono in mostra tutti i grandi classici dell’azienda veneta: dal tavolo Maestro di Emilio Nanni, al divano All-in di CMP, dall’armadio Milano alla libreria Spazioteca, dalla poltrona Laurie al tavolino Baio di Calvi Brambilla, dal coffee table Abaco all’iconico letto Fushimi del designer Philippe Tabet.
Arredi che hanno fatto la storia e fatto innamorare gli amanti del bello in tanti paesi del mondo. Thinking e Loving, appunto.
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