Con le sue aziende circolari, il Veneto è sempre più sostenibile

di Giovanni Franchini

25/02/2021

Credit: Regione Veneto

Il Veneto è pieno di storie sostenibili e circolari che meritano di essere raccontate. Storie di eccellenze antiche e tradizionali, fatte di amore per il prodotto ma anche per il territorio, elemento inscindibile nelle menti di capitani d'industria che hanno creato il Made in Veneto e che ora a questa terra vogliono restituire tutto quello che la regione ha loro donato.

Scarpa è l’azienda leader nel settore delle scarpe sportive di Asolo, Treviso, che negli ultimi anni ha intrapreso un percorso ispirato alla sostenibilità e all’economia circolare, creando un apposito Manifesto Green, come spiega Diego Bolzonello, Ceo dell'azienda: “Nel corso degli anni abbiamo preso tante decisioni e iniziative ispirate da principi sostenibili. Penso all’utilizzo del Pebax RNew – materiale totalmente biologico e riciclabile – negli scarponi da telemark e sci alpinismo, o all’aver installato ormai da tanti anni dei pannelli fotovoltaici nella nostra sede di Asolo, per coprire parte del nostro fabbisogno energetico con l’autoproduzione di 400 mila kw/h anno che si traduce in un risparmio di 320 tonnellate di CO2/anno in meno nell’atmosfera. Ora però vogliamo trasformare questa predisposizione in un chiaro impegno programmatico, per far sì che la sostenibilità diventi un elemento strutturale dell’azienda”. Come nel caso del prodotto di punta di Scarpa nello sci alpinismo: lo scarpone Maestrale, che utilizza per lo scafo e il gambetto il polimero Pebax Rnew, creato per il 65% con materiali provenienti da fonti rinnovabili. Il polimero è derivato dall’olio di ricino, un olio vegetale estratto dai semi della pianta del ricino, una coltura non OGM e non commestibile e quindi non in competizione con la produzione alimentare. Inoltre questo materiale rinnovabile permette il risparmio del 32% di CO2 rispetto al materiale convenzionale".

Il gruppo Pedrollo, specializzato nel settore delle pompe idrauliche, avendo a che fare con la movimentazione dell'acqua nei territori aridi e desertici, conosce bene la necessità della tutela delle risorse naturali. Per questo hanno realizzato un impianto che consente il drenaggio, la raccolta, l’evacuazione e la valorizzazione delle acque piovane nella loro sede di San Bonifacio, nel Veronese. L’impianto, ideato dallo Studio Saccozza di Vicenza con le tecnologie Valsir Rainplus, mitiga gli effetti del clima, mette al sicuro l’azienda e riutilizza le piogge per l’irrigazione e i sistemi antincendio.

Storie di sostenibilità anche nel celebre pastificio di Giovanni Rana a San Giovanni Lupatoto, nel veronese. Se la pasta e gli ingredienti dei ripieni sono ancora quelli di una volta, provenienti dall'agroalimentare veneto di qualità, il pastificio ha investito in sostenibilità per le sue confezioni. Per quelle "a sacchetto” ha ridotto l’utilizzo della plastica del 60% rispetto alle vaschette tradizionali e la stessa carta utilizzata per il sacchetto ha ottenuto la certificazione internazionale FSC™, che assicura la gestione responsabile delle foreste.

Un altro nome eccellente dell'alimentare del made in Veneto è Bauli, leader nel settore dolciario che per la sostenibilità ha deciso di ridurre l'impatto del packaging favorendo l’introduzione di materiale ecocompatibile e perseguendo la riduzione di consumo di materiali, analisi confezioni e imballaggio. Ha migliorato l'efficienza energetica e il risparmio dell’acqua (3 mila metri cubi di acqua risparmiati nel 2019, pari a un consumo annuale di 400 famiglie) e ha implementato una severa pratica dei rifiuti con politiche di riciclo e di smaltimento efficiente. Il trasporto delle merci avviene tramite una logistica sostenibile e un efficientamento del trasporto delle merci, con uso di carburanti a basso impatto ambientale e soluzioni intermodali che permettono di diminuire le emissioni di CO2 e polveri sottili.

Quello della lavorazione del marmo è un settore ad alto rischio inquinante e da Breton, produttori di macchine per la lavorazione del marmo, granito e quarzo di Rivoli Veronese sposa la sostenibilità attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative verso la produzione di nuove materie prime. Da questa ricerca è stata sviluppata Lapitec, una pietra sinterizzata composta da minerali naturali puri, con superiori caratteristiche estetiche e fisiche che non contiene quarzo. Inoltre, ha recentemente sviluppato il Bioquarzo, un quarzo industriale privo di silice cristallina che può essere utilizzato come materia prima alternativa al quarzo naturale per la fabbricazione del Bretonstone (pietra composita a base quarzo).

Dalla pietra ai farmaci: Stevanato Group di Pombino Dese, nel padovano, è specializzato in sistemi, processi e servizi di prima classe per l’industria farmaceutica e della salute. Qui la sostenibilità riguarda i programmi di risparmio energetico e ottimizzazione dei consumi di risorse naturali. Stevanato persegue la riduzione ai minimi termini dell'impatto ambientale esercitato dai suoi processi e prodotti durante i loro cicli di vita. Una particolare attenzione viene dedicata alla riduzione dei rifiuti e delle emissioni nell'aria, usufruendo delle migliori tecniche a disposizione. Per i rifiuti, ad esempio, riciclati per il 73% (percentuale che cresce al 97% in Europa).

Nice è la multinazionale nella gestione di sistemi di automazione integrati di Oderzo, nel trevigiano. Il suo progetto Green si chiama Nice Love Earth che ha l’obiettivo di sensibilizzare e richiamare l’attenzione su un modello di economia lineare, il “take-make-waste” che non è più ragionevolmente applicabile, da sostituire con un approccio pienamente circolare, in gradi di arrecare non solo un beneficio al pianeta ma anche un vantaggio alle imprese, rappresentando una leva strategica per la competitività e l’innovazione. Nice contribuisce alla creazione di un mondo sempre più sostenibile attraverso varie azioni: la Environmental Product Declaration (certificazione EPD) recentemente ottenuta, in merito al ciclo di vita di alcuni prodotti. Implementazione del verde all’interno del plant produttivo Gate&Door nella sede centrale, e la dotazione di auto aziendali a ridotte emissioni di CO2 (ibride o full-electric). Inoltre nel packaging è già attiva la sostituzione del polistirolo in favore del cartone negli imballaggi di prodotto finito. Anche sui rifiuti elettronici, l’impegno di Nice è improntato alla collaborazione con i principali partner del riciclo e riuso, attraverso l'affiliazione al Consorzio Remedia, il più importante consorzio nazionale per la gestione dei rifiuti RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Nice ha contribuito affidando a Remedia 369.603 kg di rifiuti RAEE di elettronica varia e 971 kg di Pile e Accumulatori portatili. Grazie a questo processo la “Carbon Footprint” per Nice nel 2019 è stata di 486 tonnellate di CO2 risparmiate grazie al recupero di materia ed energia; un beneficio pari al fermo di 149 auto che in un anno percorrono 20 mila km, mentre la “Material Footprint” è stata di 656 tonnellate di risorse risparmiate grazie al recupero di materia ed energia, equivalente al peso di 13 locomotive a pieno carico.

Diesel For Responsible Living è il progetto sostenibile della multinazionale dell'abbigliamento Diesel fondata da Renzo Rosso. Tutti i capi creati dall'azienda di Treviso utilizzano tecniche innovative che riducono significativamente l'uso di acqua e sostanze chimiche durante il processo di produzione. Ogni paio di jeans è trattato con una quantità minima di prodotti chimici certificati GreenScreen e la quantità di acqua utilizzata è ridotta fino al 40% rispetto a quella utilizzata con i metodi di lavaggio convenzionali. Nella sede centrale l'impianto fotovoltaico produce energia che è valsa la valutazione A sul Certificato di Prestazione Energetica (EPC) mentre un sistema utilizza l'acqua piovana per usi interni, permettendo di risparmiare circa 20.000 litri di acqua all'anno. L'impegno sostenibile di Diesel si traduce anche nel realizzare progetti esterni come l'impegno nella riduzione della plastica con il progetto "Rimuovere la plastica dall'acqua rimuovendo l'acqua dalla plastica" in collaborazione con 24Bottles. Tutti i dipendenti Diesel hanno ricevuto la Bottiglia Clima OTB di 24Bottles e apposite fontane per il riempimento delle borracce hanno sostituito i distributori automatici monouso di bottiglie di plastica presso la sede centrale e gli uffici situati in Italia.

Ma la sostenibilità del Veneto non è solo nelle sue eccellenze produttive, ma anche in tanti altri settori, dal turismo, alle università, agli enti locali, alle tante partnership pubblico-private. Ne tiene il conto Veneto Sostenibile, branca della regione Veneto dedicata alla raccolta delle realtà sostenibili e alle sinergie possibili tra tutti i progetti e le attività in regione (avremo occasione di parlarne più a fondo in successivi articoli).
 

Tag:  economia circolaresostenibilitàVenetoVeneto Sostenibile

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