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Con l'Ecodesign risparmiano i cittadini e il pianeta
Con l'Ecodesign risparmiano i cittadini e il pianeta
di Giovanni Franchini
11/02/2023
The California Academy of Sciences, edificio sostenibile a San Francisco: progettato da Renzo Piano e inaugurato il 27 settembre 2008.
Riciclare è bene, ma progettare in maniera ecocompatibile non solo è meglio: è necessario quanto utile, all'ambiente e al portafoglio dei cittadini.
La chiave è l'ecodesign, ovvero la progettazione ecocompatibile, principio cardine dell'economia circolare che prevede che il bene prodotto sia impattante al minimo sul pianeta, il che coinvolge la progettazione ma anche la scelta dei materiali, l'energia utilizzata per produrre i beni, la loro durabilità nel tempo, fino al riciclo e al riutilizzo come materie prime seconde.
L'ecodesign, applicato a settori come l'abbigliamento, le costruzioni, gli elettrodomestici e i mobili d'arredo, permetterebbe non solo un risparmio di 117 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, ma comporterebbe anche ricadute positive eccezionali in termini di risparmio per gli acquisti dei cittadini, minori costi per lo smaltimento rifiuti, e per le materie prime seconde per produrre altri beni.
È quanto emerge dalla ricerca
New EU eco-design proposals: Case studies to illustrate their potential impact
condotta dall’Ufficio europeo dell’ambiente (EEB) e da Cambridge Econometrics. La ricerca esamina gli effetti positivi dell'ecodesign in 4 specifici prodotti e settori produttivi: tessile (magliette), elettrodomestici da cucina (microonde e bollitori), materiali da costruzione (cemento) e mobili (scrivanie e sedie).
L'ecodesign nel settore tessile
Ad esempio, è notorio che nel tessile si registri un problema endemico di sovrapproduzione dovuto alla scarsa durabilità dei prodotti, come ad esempio le t-shirt, prodotte per la stragrande maggioranza fuori dalla UE. La ricerca dimostra come sarebbe possibile intervenire positivamente e con un grande impatto sulle emissioni di gas serra, abbattendo circa 3 milioni di tonnellate all'anno di CO2 (oggi sono 22), semplicemente aumentando di appena 1 anno la durabilità del prodotto Inoltre se si utilizzasse più cotone riciclato comporterebbe la riduzione del consumo di acqua per 12 milioni di m3 di acqua. Il tutto a vantaggio dei prezzi finali.
L'ecodesign nei bollitori e nei forni a microonde
Solo nell'Unione Europea si stimano in più di 15 milioni di forni a microonde e più di 25 milioni di bollitori quelli venduti ogni anno, per la cui produzione si consumano oltre 100.000 tonnellate di acciaio, oltre 700.000 m3 di acqua per circa 4,5 milioni di tonnellate di CO2 prodotta.
Dice la ricerca: "Risparmi energetici e di risorse su larga scala potrebbero essere ottenuti producendo e vendendo apparecchi e dispositivi elettronici di classe energetica superiore". Il risparmio sarebbe pari a 9 TWh di elettricità in tutta l'UE, oltre a 27 milioni di metri cubi di acqua potabile. E se a questo aggiungiamo anche l'aumento di durabilità almeno del 10%, il risparmio ammonterebbe a circa 450 milioni di euro all'anno.
L'ecodesign nel cemento
Produrre cemento significa utilizzare forni ad alta temperatura con costi enormi di elettricità. La ricerca ha calcolato che adottare forni asciutti invece di quelli umidi comporterebbe un risparmio di 1,7 milioni di tonnellate di CO2, con altri 7 milioni risparmiati sostituendo il 50% del fossile combustibile attualmente utilizzati nella produzione di clinker con materiali meno impattanti per l'ambiente come i fanghi o la biomassa. Queste due misure, combinate tra loro, farebbero risparmiare all'incirca quanto le emissioni annuali di gas a effetto serra di una nazione come Cipro. Senza considerare gli ulteriori risparmi se si utilizzassero maggiormente energia da fonti rinnovabili
Da questo punto di vista, consiglia la ricerca, i settori pubblici potrebbe aprire la strada introducendo una sostenibilità minima come requisito per il cemento utilizzato nei progetti di edilizia pubblica.
L'ecodesign per i mobili per ufficio
Un problema significativo nell'industria del mobile è lo smaltimento del nuovo di zecca e dei mobili invenduti. Le cifre dalla Francia suggeriscono che in tutta l'UE, decine di migliaia di sedie e scrivanie da ufficio nuove di zecca vengono distrutte o inviate a riciclaggio ogni anno, indicando una significativa sovrapproduzione. Sradicare questa sovrapproduzione potrebbe far risparmiare altre 23.000 tonnellate stimate di CO2eq ogni anno in tutto il mercato del mobile dell'UE.
"Requisiti più severi per la progettazione ecocompatibile - si legge nella ricerca - potrebbero consentire risparmi significativi imponendo maggiori contenuti di materiale riciclato e riducendo la sovrapproduzione di mobili. Le vendite nell'UE di sedie per ufficio e tavoli/scrivanie per ufficio sono responsabili di emissioni di oltre 2 Mt CO2 e utilizzo di grandi quantità di plastica e metallo. Gli studi esistenti suggeriscono che un miglioramento del 10% nel l'impronta di carbonio di tali mobili è realizzabile, ad esempio aumentando la percentuale di metalli riciclati, che consentirebbe anche un significativo risparmio di materia prima".
Inoltre, considerando che sedie e tavoli da ufficio sono solo una piccola parte del mercato del mobile, il potenziale di risparmio complessivo derivante da misure orizzontali e a livello di settore relative agli input di materiali riciclati è elevato. Tuttavia, mobili prodotti sarebbero utili solo se attentamente progettati.
Analogamente per il cemento, anche nei mobili il settore pubblico potrebbe aprire la strada richiedendo una sostenibilità minima norme per l'acquisto di mobili per ufficio: se tutte le amministrazione della UE fossero scelti con i criteri dell'ecodesign, con maggior contenuto di riciclato e con maggior prodotto durata di un anno, questo farebbe risparmiare al pianeta circa 56.000 tonnellate di CO2eq ogni anno abbassando il consumo di alluminio nuovo, mentre il risparmio monetario per le amministrazioni oscillerebbe tra i 60 e i 100 milioni di euro ogni anno a seguito di sostituzioni meno frequenti.
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