Contro lo spreco alimentare: dal pane raffermo alla Biova Beer

di Redazione

19/11/2019

Come contrastare lo spreco degli alimenti che avanzano? Soprattutto quando gli alimenti sono di qualità, preparati con ingredienti scelti, e testimoniano la vocazione produttiva di un territorio e le sue eccellenze? 

Se si tratta di pane, una possibilità è utilizzarlo come ingrediente di una birra: la Biova Beer. Che già dal nome rivela il suo stretto legame col pane tipico piemontese, la biova appunto. L’idea è dei piemontesi Franco Dipietro, Emanuela Barbano e Gianni Giovine che, con la collaborazione di due mastri birrai, hanno realizzato un progetto di economia circolare per riutilizzare il pane secco.
 
Lo scarto, l’avanzo non è più un rifiuto, ma diventa materia prima seconda di un’altra produzione. In questo caso, partendo da Melle, nel cuore della Valle Varaita, il pane prodotto come una volta, con farina biologica e integrale, cotto nei forni a legna, ha una seconda chance: si trasforma in birra. 

Una birra artigianale ha solo 3 ingredienti: malto, acqua e lievito. Utilizzando il pane raffermo, è stato eliminato fino al 30 per cento di malto, riducendo così l’impatto ambientale della produzione, e sono stati aggiunti altri cereali che il pane aveva tra i suoi ingredienti, quali grano, frumento e farine integrali.
Il risultato è una birra leggera, molto dissetante, con una gradazione 4.7 e una leggera nota di sapidità data dal sale presente nel pane, una birra che si inserisce a pieno titolo nel solco delle Cream Ale. Si tratta di birre di origine statunitense, nate nel periodo del pre-proibizionismo e conosciute come birre ibride, perché contenenti ingredienti inusuali. Proprio come il pane della Biova Beer.

Ma ciò che conta è che questo tipo di birra può essere "personalizzato", perché è un progetto di economia circolare che può essere realizzato con tutti i tipi di pane e grazie alla partecipazione di tante realtà diverse. Possono prendervi parte panetterie, ristoranti, negozi di generi alimentari, supermercati, fast food. Una volta recuperato tutto il pane in eccedenza, si crea una ricetta ad hoc, e si produce la propria birra artigianale, possibilmente legata ai sapori tipici del territorio. 
  
Franco Dipietro, ideatore del progetto Biova Beer e regista e fondatore della casa di produzione video Duel: Film, ha realizzato un video per raccontare la circolarità del progetto: il pane recuperato nella panetteria di Sirio, grazie a Chicco, mastro birraio, si trasforma in birra, che a sua volta potrà essere venduta sugli scaffali della panetteria di Sirio.
Riuso degli scarti, lotta allo spreco alimentare e sensibilizzazione sul tema. Ma non solo. È  un intero territorio ad essere valorizzato nelle sue produzioni più tipiche e nelle sue tradizioni gastronomiche. Tra gli obiettivi per il futuro c’è infatti la realizzazione di un’ottima birra a partire dal recupero della michetta milanese e del pane carasau sardo. 

Il progetto Biova Beer è in concorso per l’edizione 2019 del Premio “Non sprecare”.
 

Tag:  Biova Beercircular economyfiliera circolarespreco alimentare

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