Covid e sostenibilità: per il 68% degli italiani comportamenti sempre più green

23/11/2020

Uno studio Euromedia Research, commissionato da Engie Italia e presentato nel corso dell’Engie Green Friday Forum 2020, ha messo in evidenza come la pandemia in corso stia radicando nell’opinione pubblica la necessità di agire a favore di una maggiore sostenibilità ambientale. Oltre il 68% degli italiani infatti dichiara di fare attenzione alla sostenibilità dei propri comportamenti, con una crescita del +12,4% rispetto allo scorso anno.

 Il 41% degli intervistati ritiene che il governo debba esercitare il ruolo di promotore della transizione ecologica, insieme alle aziende (15%). Che, dal canto loro, nonostante il difficile momento economico, stanno proseguendo nell’impegno strategico di riduzione del proprio impatto ambientale: oltre la metà (52%) ha messo in campo iniziative per una maggiore sostenibilità (come il lavoro a distanza per ridurre gli spostamenti, attività informativa sul tema delle CO2, iniziative di efficientamento energetico) e, per il 60,4%, queste misure hanno prodotto effetti positivi dal punto di vista sia ambientale che di maggiore benessere lavorativo, tant’è che il 91,7% ritiene che saranno mantenute anche dopo la fine dell’emergenza Covid-19.

“Il modo con cui il Covid-19 ha stravolto le nostre vite e abitudini ha evidentemente portato una riflessione collettiva sulla fragilità dell’uomo e del pianeta e sull’importanza delle nostre scelte – ha sottolineato Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research – a seguito della pandemia le persone sono più consapevoli dell’impatto negativo delle attività dell’uomo sull’ambiente, e quasi la totalità degli italiani (92,7%) ha deciso di modificare in modo virtuoso i propri comportamenti”.

Dalle risposte emergono anche le azioni concrete adottate dai cittadini per ridurre l’impatto sull’ambiente: consumo di prodotti ecosostenibili a km zero o che garantiscono il rispetto dell’ambiente (30% degli intervistati); interventi per una maggiore efficienza energetica dell’abitazione come infissi, cappotto termico, sostituzione caldaia, termostato intelligente per il 29%); adozione di mezzi di trasporto non inquinanti come bici, mezzi elettrici o pubblici (24% ).  
Mentre le aziende puntano molto sull’adozione di tecnologie digitali, ritenute fondamentali per una maggiore sostenibilità: ne sono convinte il 69,2% delle imprese (con una quota maggiore, al 72,2% nel settore dei servizi). Il digitale è considerato ancora più importante per il monitoraggio delle attività in ottica di rispetto dell’ambiente (79%, che raggiunge l’81,3% nei servizi).
La leva principale, però, nonostante il maggiore interesse per la sostenibilità sia lato cittadini che aziende, rimane l’aspetto economico. Le aziende chiedono infatti in maggioranza contributi a fondo perduto (33,5%) e sgravi fiscali (22%), seguiti (19%) da incentivi statali e un quadro normativo più chiaro.
Anche i cittadini sono più propensi ad agire se possono mettere in campo azioni a costo zero o che prevedano un risparmio o un incentivo.  

“Ogni anno noi di Engie realizziamo un evento che ha l’obiettivo di sollevare e alimentare la riflessione sulla riduzione delle emissioni di CO2 e più in generale sulla sostenibilità – ha commentato Damien Térouanne, Ceo di Engie Italia – In questo anno difficile, la sostenibilità rimarca la sua centralità. Lo confermano: i risultati della ricerca da noi commissionata a Euromedia, la destinazione del 37% del Recovery Fund a investimenti green e il Green New Deal europeo che punta a elevare il proprio impegno di riduzione dei gas serra almeno al 55% entro il 2030”.
 
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