Dagli edifici un terzo delle emissioni di CO2 in Europa

di Redazione

16/01/2023


Gli incentivi per gli interventi di efficientamento energetico andrebbero inseriti in una programmazione di misure per lo sviluppo sostenibile, economico, ambientale e sociale per essere più efficaci e per centrare gli obiettivi programmati a partire dal 2030. È questo il quadro tratteggiato nel corso della riunione del Comitato Tecnico-Scientifico Remind per verificare gli impatti in Italia della nuova direttiva sulla prestazione energetica. 

La proposta formulata da Remind è quella di applicare la visione di sistema dell'immobiliare allargato utilizzando con un focus sul patrimonio immobiliare pubblico che secondo autorevoli fonti è valutato in circa 300 miliardi. Già nel 2010 il Dipartimento del Tesoro teorizzava un patrimonio pubblico a valori di mercato procedendo a un censimento dei beni immobili, concessioni e partecipazioni, cercando una nuova cultura contabile che non si fermasse al mero valore registrato dalla Ragioneria Generale. Per Remind, bisogna inserire concetti nuovi come la valorizzazione e il valore delle compravendite sul mercato attraverso coefficienti e algoritmi basati sulle buone pratiche a livello globale. 

Bisogna, cioè, mettere in campo procedure di armonizzazione tra i parametri utilizzati dal Pubblico e dal Privato come, ad esempio, per quanto riguarda i numerosi criteri di misurazione che vanno a popolare banche dati. Tutto ciò passa necessariamente attraverso la valorizzazione degli immobili al fine di renderli appetibili, sostenibili e funzionali. La crescita sostenibile dell'economia europea passa attraverso investimenti nei settori più innovativi e strategici quali piccole e medie imprese, transizione energetica, abitabilità green, strutture health care e progetti legati alla formazione. 

Bisogna, secondo Remind, riattivare le politiche di social housing, pensando ai giovani e agli anziani; è necessario introdurre misure a sostegno delle assicurazioni, della previdenza, della salute, della sicurezza, dello sport, della cultura, del turismo e dell'accoglienza investendo, altresì, su innovazione, tecnologia e trasformazione digitale per le città e i territori smart per uno sviluppo economico sostenibile della Nazione. Tutto ciò favorirà la ripresa. 

“In un mondo in rapida evoluzione, l'Europa si trova ad affrontare sfide urgenti, come il degrado ambientale e i cambiamenti climatici, la rivoluzione digitale, la transizione demografica, le migrazioni e le disuguaglianze sociali, e le città sono spesso in prima linea nella ricerca di nuove soluzioni. In francese, sviluppo sostenibile si traduce come developement durable, sviluppo durabile o duraturo. Dunque uno sviluppo che garantisca una certa permanenza nel tempo. In questo senso più autentico, legato alla durabilità, bisogna porre in essere politiche industriali immobiliari a livello di legislazione europea e nazionale”.
 

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