Dai campi l'agrivoltaico sostenibile che mette in circolo sole e agricoltura

di Andrea Begnini

18/05/2021

Foto tratta dal sito dell'ENEA
Avrebbe dovuto essere il più grande parco agrifotovoltaico d'Europa. Il Ciliegino di Gela prevedeva l'installazione di ben 233 mila pannelli solari sopra le serre, aperti su una superficie di 230 ettari per una produzione energetica di 80 Mw e un investimento di 300 milioni di euro. Poi i lavori si sono fermati quasi subito e oggi si parla di riattivare il progetto, chiamato già “ex Ciliegino”, per concentralo su un polo agro energetico. Ma il settore dell'agrivoltaico, in grado di mettere assieme produzione agricola e raccolta dell'energia solare, ha trovato un nuovo e importante impulso nella rete italiana aperta a imprese, istituzioni, università e associazioni di categoria avviata e coordinata dall'ENEA, a cui hanno manifestato il sostegno l'Associazione Italiana Architettura del Paesaggio (Aiapp), Confagricoltura, Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Conaf), Coordinamento Free (Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica), Italiasolare, Legambiente, Rem Tec, Società Italiana di Agronomia (Sia) e Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. 

Produrre energia elettrica dal fotovoltaico al servizio dell'agricoltura, con investimenti dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) per 1,1 miliardi di euro: una capacità produttiva di 2,43 GW, che consentirà un risparmio di circa 1,5 milioni di tonnellate di CO2 e una riduzione dei costi di approvvigionamento energetico. L'obiettivo del network è di arrivare alla definizione di un quadro metodologico e normativo, di linee guida per la progettazione e valutazione degli impianti, di strumenti di supporto ai decisori e di contribuire alla diffusione di conoscenze e promuovere le eccellenze italiane nei settori delle nuove tecnologie per l'energia rinnovabile, dell'agricoltura e del paesaggio. A livello operativo, ENEA ha costituito un'apposita task force multidisciplinare nell'ambito di due dipartimenti, Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, con la possibilità di utilizzare laboratori, infrastrutture e professionalità pluriennali nei settori delle tecnologie green e dell'agroindustria. Secondo uno studio ENEA - Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, pubblicato sulla rivista scientifica Applied Energy, le prestazioni economiche e ambientali degli impianti agrivoltaici sono simili a quelli degli impianti fotovoltaici a terra, soprattutto se si utilizzano tensostrutture per limitare l'impiego di acciaio e cemento: il costo dell'energia elettrica prodotta risulta essere di circa 9 centesimi di euro per kWh, mentre le emissioni di gas serra ammontano a circa 20 g di CO2eq per megajoule di elettricità. 

Ma i valori aggiunti sono rilevanti, in quanto alcune tipologie di installazioni agrivoltaiche incidono in misura relativamente limitata sul consumo di suolo rispetto agli impianti a terra e, in specifiche condizioni ambientali possono permettere di conseguire un aumento della resa di alcune colture in quanto l'ombra generata dagli impianti agrivoltaici, se ben calibrata, riduce la temperatura del suolo, e il loro fabbisogno idrico. Spiega Alessandro Agostini, ricercatore ENEA tra gli autori dello studio: “In specifici contesti, l'agrivoltaico può contribuire ad aumentare la resilienza del settore agroalimentare rispetto agli impatti del cambiamento climatico e contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030”.
 

Tag:  agricoltura sostenibileagrivoltaico sostenibileCiliegino di GelaENEAenergia solarePiano Nazionale di Ripresa e ResilienzaSiciliasostenibilità

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