Dai gusci di cozze l'economia circolare di un isolotto per gli uccelli migratori

di Redazione

24/04/2023


Un esempio concreto di economia circolare basato sul riutilizzo dei gusci dei mitili e sulla costruzione dell’isolotto artificiale che si sviluppa presso lo stagno di Corru Mannu. L’isolotto ha una forma ovoidale, è lungo circa 20 metri, largo 7 metri e alto 2 metri, ovvero circa 50 cm sul livello medio del mare risultando quasi completamente immerso nell’acqua. È formato da 2.000 sacchi di iuta pieni di gusci di cozze (derivanti dalla lavorazione di Nieddittas) posizionati manualmente con il supporto in acqua di due sommozzatori che hanno coordinato le attività a circa 50 metri dalla terra ferma.  

Nell’area dove sorgono gli stabilimenti dell’impresa sarda, a cui la Regione Sardegna ha affidato la tutela e salvaguardia del sito, l’isola artificiale gode di una posizione estremamente favorevole per la nidificazione, lo svernamento e la migrazione di importanti specie di uccelli acquatici e marini migratori. Lo spazio interno all’argine è stato ulteriormente riempito di scarti di gusci di cozze, stratificate e man mano compattate per rendere la superficie stabile e calpestabile. Lo strato superficiale dell’isolotto è costituito da uno strato misto di gusci frantumati, cozze e bisso per rendere la superficie accogliente per i futuri ospiti dell’isolotto. Inoltre, a seguito dei risultati del monitoraggio, verranno posizionate, se necessario, le sagome di uccelli che potranno attrarre altre specie sulla superficie per la nidificazione.  

Corru Mannu è zona umida di elevato pregio e già negli anni ’70 è stata inserita nella lista delle zone umide di importanza internazionale predisposta sulla base della convenzione Ramsar. L’isolotto, proprio per la sua distanza dalla terraferma “non consente l’accesso ai predatori terrestri o ai randagi come gatti, ratti o cani – spiega Alessio Satta, presidente della fondazione Medsea – e potrà essere adattato e promosso in altre zone umide” attraverso l’uso di scarti, privi di contaminanti, come i gusci di cozze senza la parte edibile, per la costruzione di aree di nidificazione o di ripristino ambientale. Satta sottolinea che “con l’isolotto artificiale recuperiamo gli scarti che diventano una risorsa in ottica di economia circolare blu e miglioriamo le condizioni di conservazione della biodiversità di questi fondamentali bacini che ospitano il 40 per cento di tutte le specie animali e vegetali viventi del nostro pianeta”.
 

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