Dai rifiuti alla moda fino al cibo. Le dieci migliori idee circolari all’ultimo Maker Faire 2020

di Giovanni Franchini

17/12/2020

Photo credit: Grycle
Immaginiamo un contenitore in cui finiscono tutti i rifiuti indifferenziati. Già esiste, ovviamente, ma finora non era intelligente. Immaginiamo invece che sia in grado di tritare e ridurre in granuli tutti i rifiuti, riducendo il loro volume del 90%. E non è ancora finita. Immaginiamo che sia in grado di riconoscere il materiale da cui è composto il singolo granulo, e avviarlo nel processo di smaltimento giusto o di costituire materia prima finita per altri processi produttivi. Il risultato è la fine della raccolta differenziata manuale e l’abbattimento dei rifiuti indifferenziati del 100%.

Il "macchinario" che promette di fare piazza pulita dei rifiuti indifferenziati domestici (ma anche industriali) si chiama Grycle, ed è una delle startup che hanno partecipato dal 10 al 13 dicembre scorsi al Maker Faire 2020 di Roma, il più grande evento europeo sull'innovazione, per la prima volta online e free e mai come quest'anno interessante proprio per la corposa presenza di startup dedicate al tema del riciclo e riuso dei rifiuti con un approccio tanto tecnologico quanto circolare. 

La londinese Aeropowder ad esempio, si è chiesta come trasformare in risorsa le oltre diecimila tonnellate di piume per imballaggio al giorno che l'industria produce per preservare da urti gli oggetti imballati, incorporandoli in un’economia circolare. La risposta è la produzione di cheratina, una proteina chimicamente resistente e fisicamente forte da impiegare come isolante termico. 

L'imballaggio circolare è anche il tema di Sulapac, startup con sede a Helsinki che sta innovando l’industria del packaging creando materiali come le cannucce, realizzate con materie prime di origine sostenibile e flussi laterali di legno, privi di microplastiche e completamente biodegradabili. Il prodotto di Suvi Haimi e Laura Kyllönen può essere utilizzato come imballaggio per qualsiasi cosa, dai cosmetici agli alimenti, alle confezioni regalo e altro ancora. Ha tutti i vantaggi della plastica, ma si biodegrada completamente e non lascia traccia una volta che è sparita. 

Altro fronte è la plastica di consumo monouso, tipo quella dei supermercati che dopo l'utilizzo prende la via dello smaltimento spesso in discarica non potendo essere indirizzata lungo il circuito del riciclo. La Biopack Packaging di Groningen offre un’alternativa sostenibile agli imballaggi in plastica (oltre mille miliardi di unità di imballaggio all’anno prodotte) con un packaging a base biologica e da fonti rinnovabili, compostabile e riciclabile al 100%.

Il riciclaggio dei tessuti non riutilizzabili è al centro anche dell'idea di Worn Again, startup del Regno Unito che si rivolge alle industrie tessili e della moda, fornendo una alternativa di riciclaggio dei polimeri con un processo chimico, frutto di sei anni di ricerca che separa, decontamina ed estrae polimeri di poliestere e cellulosa dai tessuti oltre che da bottiglie e imballaggi di plastica per convertirli in materie prime. La startup è sostenuta da Miroslava Duma, un’imprenditrice digitale russa investitrice nella tecnologia della moda attraverso la sua impresa Future Tech Lab. Con 5 milioni di sterline di finanziamenti da H&M Clothing Company, stanno accelerando un mondo di risorse circolari e senza sprechi.

Il tessile e il più ampio settore della moda, settore fortemente impattante per l'ambiente sia in termini di produzione che di smaltimento, può trovare un canale sostenibile con la piattaforma ideata dalla norvegese Fjong, con la quale puoi noleggiare o prestare vestiti. L’armadio virtuale ideato da Fjong comprende oltre 4.000 abiti da donna firmati nuovi e vintage di oltre 200 marchi in tutto il mondo. Devi solo trovare l’abito giusto, scegliere il periodo di noleggio e portarlo indietro una volta che hai finito. L’azienda punta a risparmiare denaro accedendo a un’ampia varietà di abiti di alta qualità per una frazione del costo di acquisto, risparmia spazio nell’armadio a casa abbracciando uno stile di vita minimalista e salva il pianeta dicendo addio al fast fashion e al quantità di rifiuti che crea. 

In generale noleggiare è sempre meglio che possedere, e ne è convinta anche la tedesca Grover, piattaforma di noleggio di tecnologia in abbonamento che ti consente di noleggiare dispositivi tecnologici per tutto il tempo che desideri (minimo un mese) invece di acquistarne uno nuovo. L'obiettivo è ridurre la quantità di rifiuti elettronici e portare la sostenibilità a un prezzo accessibile. Puoi noleggiare oltre 2000 prodotti tecnologici in 10 categorie e, se il tuo dispositivo si rompe, Grover fornisce il 90% di copertura dei costi dei danni e non richiede alcun deposito e non ci sono costi nascosti. 

Allungare la vita dei prodotti elettronici attraverso il ricondizionamento è il business di Refurbed, mercato online per prodotti ricondizionati nei paesi di lingua tedesca. La startup vende telefoni, laptop, tablet, cuffie, smartwatch, fotocamere, e-bike e altro ancora ricondizionati a prezzi che sono fino al 40% più economici e 100% più rispettosi dell’ambiente rispetto ai prodotti nuovi di zecca. 

Ma non solo elettronica e rifiuti. Le idee per un approccio circolare riguardano anche i beni primari come il cibo. La startup danese Too Good To Go si occupa di lotta allo spreco alimentare, un problema gigantesco che vede un terzo di tutto il cibo prodotto venire sprecato: To Good To Go consente tramite un app di trovare il tuo pasto preferito nelle vicinanze, ottenerlo a un prezzo scontato e aiutarle la collettività nella lotta contro lo spreco alimentare acquistando cibo in eccedenza e invenduto da ristoranti, caffè, supermercati e panetterie che altrimenti dovrebbero essere buttati. Finora la startup di Copenaghen ha raccolto un totale di 16 milioni di euro ed è sulla buona strada per risparmiare 20 milioni di pasti all’anno. 

Analogamente la startup francese Graapz nasce per supportare le imprese locali nella rivendita della propria frutta e verdura tolta dagli scaffali, per mancanza di freschezza o per motivi estetici che può essere rivenduta a prezzi ridotti su una piattaforma web. Una idea subito raccolta da un big player del settore la società Phenix, specializzata nel riciclo delle merci invendute e nella riduzione dei rifiuti aziendali, che ha acquisito Graapz proprio con l’obiettivo di sviluppare la sua nuova offerta per i privati.

Le nuove idee sono sempre più circolari. Una buona notizia per tutto il pianeta. 
 

Tag:  economia circolareGrycleinnovazioneMaker Faire 2020sostenibilitàstartup

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