Dalla pandemia si esce con il Green New Deal per una crescita stabile e di lungo periodo

11/05/2020

Un recentissimo studio della Oxford University a cura, tra gli altri, del premio Nobel Joseph Stiglitz e dell’economista Nicholas Stern, sulle misure messe in campo dai Paesi del G20 ad aprile, con una spesa stimata complessiva di oltre 7 mila miliardi di USD, registra che appena il 4% sono state classificate dagli autori come “green” mentre il restante 96% non avrà impatti positivi sul clima o addirittura potrà peggiorare il trend attuale. Durante la pandemia le emissioni di CO2 sono diminuite, ma, se si torna al modello precedente, riprenderanno come e più di prima. Solo nel nostro Paese, il mancato conseguimento dei target di riduzione delle emissioni di gas serra e il fallimento delle politiche di contrasto al cambiamento climatico avrebbero effetti negativi importanti sul PIL italiano, arrivando a riduzioni stimate attorno al 10%.

Per questo, 110 esponenti di primo piano di importanti imprese e organizzazioni rappresentative di rilevanti settori economici hanno elaborato il Manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”, un documento che intende sollecitare un’azione di rilancio economico nel campo della green economy, in cui il nostro Paese può già vantare eccellenze significative a livello internazionale. 

In una ricerca presentata agli Stati Generali della green economy, difatti, l’Italia risulta essere fra le prime economie green in Europa. Secondo un recente studio comparativo pubblicato dalla Oxford Martin School insieme alla Smith School of Enterprise, l’Italia si trova, prima della pandemia, in cima alla classifica mondiale delle “green growth tigers”, (le tigri della crescita economica green), dietro alla sola Germania ma davanti agli Stati Uniti, Austria, Danimarca e Cina.
Il nostro è uno dei Paesi capaci di trarre maggiore vantaggio, sia in termini di crescita che di competitività, dall’implementazione di un Green Deal per l’uscita dalla attuale crisi economica.

“Rifinanziare tutto l’esistente  per ritornare alle condizioni economiche precedenti alla pandemia – ha commentato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, fra i promotori del Manifesto – è, ,in questa emergenza, quasi un riflesso condizionato, ma sarebbe doppiamente sbagliato: si rifinanzierebbero anche attività che invece andavano cambiate , innovate o convertite e non si impegnerebbero  risorse sufficienti, che sono comunque limitate e relativamente scarse, per i cambiamenti verso l’economia del futuro che non  può che essere green, decarbonizzata e circolare”.

Uno studio condotto dalla Fondazione in collaborazione con l’istituto di ricerche economiche Cles nel 2019 ha misurato l’impatto che avrebbero a breve termine (cinque anni) la promozione di interventi green avanzati in cinque settori chiave: efficienza energetica, fonti rinnovabili, economia circolare, rigenerazione urbana e mobilità sostenibile. Le misure indicate nello studio, di cui si propongono anche le relative coperture economiche, secondo i risultati della ricerca avrebbero portato in pochi anni a 190 miliardi di euro di nuovi investimenti green e 800 mila nuovi occupati.
 
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