Develoopments / I Gusci dei Mitili per proteggere il Domani

Taccuino di Alberto Improda sull'Innovazione per la Sostenibilità

30/07/2024


La Mitilicoltura rappresenta un sistema di pesca complesso, che in Italia vanta antiche tradizioni e che in alcune aree del Paese riveste una particolare importanza per le sue ricadute di ordine economico e sociale. 

Il settore oggi ha un estremo bisogno di Innovazione per la Sostenibilità, in quanto fortemente danneggiato e gravemente messo a repentaglio dall’acuirsi dei fenomeni legati ai cambiamenti climatici. 
La Puglia, che costituisce una delle nostre regioni nelle quali il comparto riveste maggiore rilevanza, si distingue per una particolare attenzione ai temi in questione.

Nel ragionare sull’Innovazione per la Sostenibilità legata alla Miticoltura, specifico interesse assumono il riciclo, la trasformazione e il riutilizzo dei Gusci, che tra l’altro non si possono smaltire nei rifiuti compostabili, in quanto fatti di carbonato di calcio. 
I Gusci sono attualmente oggetto di alcuni progetti per essere sfruttati come base ecologica nella creazione di nuovi materiali da costruzione, da utilizzare - ad esempio - per la realizzazione di infrastrutture per il cicloturismo, per la valorizzazione dei litorali e per la mobilità urbana. 
Inoltre i Gusci potranno contribuire a dare nuova vita a residui e fanghi, tra l’altro estremamente costosi da smaltire, come quelli che si accumulano nei porti e che devono essere rimossi, per consentire il passaggio delle navi e agevolare la movimentazione delle merci. 

Dal Politecnico di Bari è partito GreenLife4Seas, “GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells”, in collaborazione con i centri di ricerca del Politecnico di Zurigo, ETH. 
Si tratta di un progetto internazionale finanziato con oltre 4 milioni di euro dall’Unione Europea, nell’ambito di Life, vale a dire il principale programma europeo che sostiene proposte e iniziative su Ambiente e Clima. 
Il team scientifico del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica, il Dicatech, in particolare, guida un ampio consorzio di operatori interessati all’argomento, con il coinvolgimento di imprese, enti di ricerca, autorità e porti, tra Italia e Grecia. 

Dice Claudia Vitone, docente di Ingegneria Geotecnica del Politecnico di Bari, referente scientifico e responsabile di GreenLife4Seas: “I gusci di mitili polverizzati hanno molte applicazioni. In agricoltura, per esempio, si usano come fertilizzanti. Noi combiniamo questa polvere con i sedimenti raccolti dragando i porti, per realizzare materiali ed elementi per l’edilizia. Il procedimento non richiede altissime temperature. Una delle applicazioni di questo nuovo materiale, in cui si riduce fortemente la componente di cementi, potrebbe essere la costruzione di fondi stradali e di piste ciclabili”. 
E aggiunge: “Siamo partiti nell’ottobre 2023. Stiamo dragando i primi sedimenti nei porti di Bari e Barletta. Lavoriamo alla calibrazione della soluzione tra sedimenti, polvere di mitili e cementi per realizzare masselli autobloccanti per pavimentare. E frangiflutti. Un terzo prodotto saranno cassoni riempiti di miscele, da utilizzare nelle banchine”. 

In ambito imprenditoriale particolare interesse desta il progetto d’impresa di Wast3d Shells, startup tarantina fondata da Michele De Siati, Matteo Peluso, Angelo Iaia e Serena Lotto. 
L’azienda ha sviluppato una tecnologia che consente di estrarre dai gusci di cozze, prodotto identitario del territorio, carbonato di calcio (CaCo3). 
Mediante questa innovazione è possibile ottenere una speciale polvere micronizzata, che viene utilizzata per produrre nuovi materiali per l’edilizia. 

Racconta Michele De Siati, responsabile marketing: “L’idea è nata da una chiacchierata tra me e Matteo Peluso, ora CEO, un genio della stampa 3D”; quindi alcuni riconoscimenti, come il premio “Bluegreen Climate Change” della Start Cup Puglia, “ci hanno permesso di lanciare la nostra idea, che nel frattempo si è evoluta, verso la produzione di carbonato di calcio. Siamo stati selezionati da Faros, l’acceleratore di startup della Blue economy della rete nazionale CDP, che ha due hub, a Taranto e La Spezia”. 
Wast3d Shells ha intanto realizzato elementi per costruzioni sotto forma di mattoncini, ma si pone l’obiettivo di impiegare la malta a base di polvere di cozze per stampare vere case, completamente ecologiche, grazie a innovative stampanti 3D. 

Altra prospettiva è quella di utilizzare i materiali in questione per realizzare nuove piste ciclabili, traendo ispirazione da quanto già avviene in Francia, dove i gusci di ostriche e mitili sono impiegati per realizzare asfalti per le strade. 
Il béton-coquillage o tabby, infatti, è un materiale composito che incorpora gusci e ha alle spalle una storia di secoli, oggi oggetto di studio specialmente in Francia e in Canada, da parte del Centre de recherche sur les milieux insulaires et maritimes (CERMIM) e del Centre de transfert technologique en écologie industrielle (CTTÉI). 
Il progetto Béton vert valorizza i residui dell’industria di trasformazione dei prodotti del mare per realizzare fertilizzanti e nuovi calcestruzzi. 
Tra i vantaggi del béton-coquillage, la capacità di assorbimento dell’acqua, una qualità che aiuterebbe a contrastare l’impermeabilizzazione dei terreni, uno dei problemi che affliggono anche le nostre città e i nostri territori. 

Tornando a Wast3d Shells, la lucida visione e la giusta ambizione della startup tarantina emergono con solare evidenza dalle parole di Michele De Siati: “Gusci d’uova, lumache, molluschi: anche questi sono fatti di carbonato di calcio e ora finiscono nell’indifferenziato. Il concetto di rifiuto va cambiato, anche a livello di norme. Quello che è rifiuto per uno, è risorsa per un altro. Ci sono tante opportunità per chi vuole lavorarci e un mercato tutto da creare per questi materiali”.
 

Tag:  Develoopmentseconomia circolareGreen Life 4 SeasinnovazionemitilicolturaPugliasostenibilitàWast3d Shells

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