Develoopments / L’Innovazione a tutto tondo sui Rifiuti: il Gruppo Haiki+

Taccuino di Alberto Improda sull'Innovazione per la Sostenibilità

15/10/2024


L’Unione Europea pone tra i suoi obiettivi quello di ridurre la propria dipendenza dalla Cina e da altri Paesi politicamente instabili nell’importazione di materiali fondamentali per la transizione energetica e per le tecnologie digitali. 

Il Critical Raw Materials Act prevede un pacchetto di misure per garantire un approvvigionamento sicuro, diversificato e sostenibile delle cosiddette materie prime critiche
Entro il 2030, tra l’altro, il 10% delle materie prime critiche consumate annualmente dovrà essere estratto negli Stati membri dell’UE, nel cui ambito le imprese dovranno anche portare a termine il 40% della lavorazione e il 15% del riciclo. 

In questo quadro risulta di grande interesse l’Innovazione portata avanti da Haiki+, gruppo attivo a tutto tondo nel campo della raccolta, del trattamento e della valorizzazione dei rifiuti, nato dall’unione di quattro realtà attive nel sistema dell’economia circolare: Haiki Recycling, Haiki Mines, Haiki Cobat e Haiki Electrics. 

Haiki Recycling costituisce il braccio operativo industriale del gruppo nella raccolta, selezione, cernita e valorizzazione dei rifiuti speciali, anche pericolosi, prodotti dalle aziende. 
Haiki Mines realizza impianti complessi, alimentando le discariche senza creare sul territorio nuove zone grigie, attraverso progetti di landfill mining, pratica che consiste nello svuotare ed estrarre materie prime di valore dalle vecchie discariche e riempirle nuovamente con frazioni a oggi non recuperabili. 
Haiki Cobat offre servizi integrati e personalizzati di raccolta, trattamento e avvio al riciclo di gestione dei prodotti giunti a fine vita: pile e accumulatori esausti, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, inclusi i moduli fotovoltaici, pneumatici fuori uso, prodotti in materiale composito e prodotti tessili. 
Haiki Electrics risulta specializzata nella raccolta, nel trattamento e nella valorizzazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, incluse le frazioni più complesse derivate dal trattamento, come le plastiche contenute nei RAEE. 

Il Gruppo sviluppa Innovazione per la Sostenibilità lungo diversi versanti, sempre secondo i dettami dell’Economia Circolare. 

Cyclus, ad esempio, rappresenta una nuova rete certificata autodemolitori, costituita da Haiki Cobat, nata per promuovere la circolarità nel comparto automotive, gestendo in trasparenza e sicurezza il fine vita delle vetture fuori uso e al tempo stesso favorendo il recupero di materie prime preziose. 
Haiki Mines, grazie alla collaborazione con la start up 9-Tech, lavora ad un eco-distretto circolare in grado di gestire 3.000 tonnellate annue di pannelli fotovoltaici, per recuperare l’87% dei materiali con elevata purezza, impiegabili poi come materie prime seconde, fra i quali il silicio. 

Particolarmente importante, poi, nel campo del riciclo nel tessile, è un brevetto sviluppato nell’ambito del Gruppo, concernente un rivoluzionario metodo di recupero di fibre tessili da articoli di materiale di scarto. 

Vale la pena di sottolineare che il settore dei rifiuti tessili negli ultimi anni ha registrato un significativo aumento dei volumi, con una produzione di circa 230.000 tonnellate. 
Attualmente solo una piccola parte di questi rifiuti viene recuperata, principalmente per mezzo di aziende che selezionano gli indumenti per il mercato dell’usato, mentre la maggior parte viene esportata o smaltita in discarica, con notevoli impatti di ordine ambientale ed economico. 

Il brevetto in questione, denominato “Metodo per il recupero di fibre tessili da articoli di materiale tessile di scarto e relativo impianto”, proviene dalla società partecipata IGERS e rappresenta un traguardo di fondamentale rilievo nella strategia per ridurre l’impatto ambientale del settore tessile. 
Il processo brevettato copre tutte le fasi cruciali della lavorazione, dallo stoccaggio alla separazione dei materiali plastici e metallici, fino al recupero e alla rigenerazione delle fibre tessili. 
Il metodo coperto dalla privativa consente di lavorare qualsiasi tipologia di scarto tessile, recuperando le fibre contenute per generare nuove fibre naturali da utilizzare nella produzione di capi di abbigliamento, oppure fibre sintetiche da impiegare nel settore delle imbottiture. 
Il processo utilizza tecnologie particolarmente avanzate, come la spettroscopia NIR, per analizzare e selezionare in modo efficiente i materiali, riducendo gli sprechi e promuovendo l’economia circolare. 

Ha detto Flavio Raimondo, Amministratore Delegato di Haiki+: “Questo brevetto non è solo un simbolo dell’impegno verso la sostenibilità, ma anche una dimostrazione della capacità di innovare e sviluppare soluzioni concrete per un mondo migliore. E rappresenta una vera eccellenza ligure a livello europeo, che avrà un impatto significativo per la stessa industria della moda e del tessile”. 

Ha altresì dichiarato Nicola Colucci, Presidente dell’Azienda: “Questo brevetto rappresenta un passo importante per l’intero ecosistema della circolarità. Con questa nuova tecnologia, non stiamo solo riducendo gli scarti, ma stiamo trasformando ciò che è considerato rifiuto in una risorsa preziosa”.
 

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