Develoopments / Nabu: un dio della Mesopotamia tra Acqua, Agricoltura e Energia

Taccuino di Alberto Improda sull'Innovazione per la Sostenibilità

03/01/2024


Viviamo nella Società della Complessità, ma di cosa questo significhi dobbiamo capire ancora molto.
Almeno un concetto, però, ci è chiaro: nell’Epoca della Complessità, in Economia come nella Scienza, nell’Impresa come nell’Accademia, cadono le barriere divisorie, si dissolvono i compartimenti stagni, vengono meno le verticalizzazioni isolanti. 
La parola d’ordine, dunque, diventa Olismo, tanto nell’ambiente scientifico quanto dal punto di vista culturale, tanto in sede accademica quanto nel mondo imprenditoriale.

In un simile contesto, appare di particolare interesse e di peculiare lungimiranza la realtà di Nabu, avanzata start up dell’ecosistema torinese sull’Innovazione
L’azienda rientra nell’alveo del progetto Terra & Tech, promosso da Filiera Futura, associazione di fondazioni bancarie coordinata da Cassa di Risparmio di Cuneo, e da I3P, l’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino. 

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di accompagnare il settore della viticoltura e dell’agricoltura, orgoglio del Piemonte e del nostro intero Paese, verso l’adozione di strumenti tecnologici e innovativi che agevolino e valorizzino il lavoro degli operatori del comparto. 
Nabu, in buona sostanza, mediante l’utilizzo di dati satellitari e di sensori posizionati sul terreno, ottimizza i processi di produzione agricola e la gestione dell’acqua, migliorando in particolare il sistema di irrigazione. 

L’Azienda trae la propria denominazione da una antica divinità mesopotamica, Nabu appunto, adorata da Assiri e Babilonesi, dio della scrittura e della sapienza, protettore degli artigiani e degli scribi. 
La visione olistica costituisce una vera e propria cifra distintiva del progetto d’impresa, tanto è vero che nel sito web della start up si legge: “Quando abbiamo avviato Nabu, la nostra visione era quella di offrire agli utenti un approccio olistico all’IoT e all’analisi dei dati per la gestione dell’acqua, l’agricoltura, l’ambiente e l’energia”.

La tecnologia di Nabu raccoglie, organizza e coordina quattro funzioni fondamentali, rendendole fruibili su un’unica piattaforma:
    i) innanzitutto, l’Information Technology, grazie alla sensoristica in campo;
    ii) quindi, l’Operational Technology, per monitorare il sistema di irrigazione;
    iii) inoltre, il Remote Sensing, con la combinazione di dati satellitari e sensori;
    iv) infine, la Strumentazione di Assistenza, come il posizionamento dei sensori sul terreno e l'analisi del campo.

Nabu, in estrema sintesi, opera con un approccio olistico all'IoT e ai dati, per la gestione dell'acqua e delle attività agricole, combinando sulla propria piattaforma informazioni e tecnologia operativa, insieme a moderni strumenti di analisi. 

La tecnologia della start up, per calare questi principi nell’operatività quotidiana, consente di analizzare in tempo reale le condizioni dei campi, grazie alle immagini satellitari, ai sensori del suolo e alla stazione meteo, nonché di controllare costantemente il sistema di irrigazione, comprese valvole, pompe, filtri e iniettori di fertilizzante. 
Un avanzato sistema di monitoraggio e di analisi delle prestazioni e delle condizioni dei pannelli solari, inoltre, permette di ottimizzare la produzione di energia, attivando in modo particolarmente efficace e tempestivo eventuali operazioni di taratura e manutenzione. 
Il controllo dettagliato e costante dei sistemi di irrigazione, comprese le relative apparecchiature tecnologiche, consente di monitorare la qualità, la pressione e il flusso dell'acqua, nonché di prevedere potenziali guasti e perdite e di gestire feedback automatici basati sull'analisi dei dati effettivi, come le funzionalità intelligenti multi-setpoint. 

Il progetto d’Impresa di Nabu si pone intelligentemente in un punto di intersezione tra dinamiche di straordinario interesse ed eccezionale attualità, che vedono l’Innovazione incontrare sotto più profili i temi della Sostenibilità
In primo luogo, in virtù del fondamentale utilizzo di dati satellitari, viene in rilievo la Space Economy, nella quale il nostro Paese sta esprimendo un Made in Italy estremamente competitivo e qualificato. 
In secondo luogo, l’Internet of Things, che si caratterizza per meccanismi di interazione e cooperazione tra apparecchiature differenti sempre più trasversali, efficaci e pervasivi. 
In terzo luogo, naturalmente, l’Agricoltura, settore nel quale tradizionalmente l’Italia si pone come patria di eccellenze, oggi anche grazie al decisivo supporto del mondo dell’innovazione. 
Nell’attività di Nabu, dunque, virtuosamente si incontrano e si contaminano le dinamiche dell’Aerospazio, dell’Ambiente e dell’Energia. 

La nota maggiormente caratteristica, distintiva e qualificante dell’iniziativa della start up piemontese, tuttavia, risiede nel focus sull’utilizzo il più possibile responsabile, produttivo ed efficiente dell’Acqua, proverbiale fonte di vita e vero patrimonio di inestimabile valore. 
Ha scritto il biochimico ungherese Albert Szent-Gyorgyi, naturalizzato statunitense, Premio Nobel per la Medicina nel 1937: “L’acqua è materia e matrice della vita, madre e medium. Non c’è vita senza acqua”. 
E chi può vederlo meglio di un antico dio della Mesopotamia, figlio di Marduk e di Sarpanitum, scrittore dell’Universo, assiso tra il Tigri e l’Eufrate? 
 

Tag:  acquaagricoltura sostenibileDeveloopmentsinnovazioneNabuPiemontesostenibilitàstartup

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