Develoopments / Nasi artificiali contro lo spreco alimentare

Taccuino di Alberto Improda sull’Innovazione per la Sostenibilità

18/07/2023


Lo spreco alimentare, nel vasto panorama della Sostenibilità, rappresenta un problema di assoluto rilievo.

Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, in una recente ricerca, ha stimato che lo spreco determina circa il 16% delle emissioni totali di gas serra scaturenti dal sistema alimentare UE.
La strategia Farm to Fork, adottata nell’ambito dell’European Green Deal, punta a ridurre l’impronta ambientale e climatica delle pratiche di alimentazione nell’Unione, promuovendo il passaggio a diete sane e sostenibili.

Pacifica è l’importanza di affrontare lo spreco di cibo nell’ottica di una autentica Sostenibilità, come confermato dall’impegno UE per il target 12.3 degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU.
Il target 12.3 dell’SDG chiede di dimezzare lo spreco alimentare globale pro capite a livello di vendita al dettaglio e consumo, nonché di ridurre le perdite di cibo lungo le catene di produzione alimentare e di approvvigionamento.

Al fine di accelerare i progressi UE verso questo obiettivo, la Commissione indica gli obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari che devono essere raggiunti dagli Stati membri entro il 2030, nella misura del 10% nella trasformazione e nella produzione e del 30% nella vendita e al consumo.
Le istituzioni comunitarie, individuando questi obiettivi, puntano a garantire che gli Stati membri agiscano in modo da dare un contributo concreto e significativo all’SDG 12.3.

Appare interessante, in questa prospettiva, soffermarsi su un avanzato progetto della rivista Nature e della Koç University di Istanbul.
L’iniziativa della nota rivista scientifica e dei ricercatori turchi concerne una sorta di naso artificiale, un sensore intelligente che potrebbe risultare di straordinaria utilità nel limitare lo spreco alimentare.
Il minuscolo sensore, nella fase sperimentale, è stato inserito all’interno di confezioni di pollo e di manzo, al fine di effettuare dei test e monitorare il deterioramento delle carni in varie condizioni di conservazione.
Lo studio si è concentrato principalmente sulle proteine perché queste, quando si deteriorano, producono delle amine biogene, ovvero composti organici potenzialmente tossici per gli umani.
I risultati sono stati di grande interesse.
Infatti, mentre i campioni conservati a temperatura ambiente hanno mostrato una variazione delle proprietà di quasi il 700% al terzo giorno, quelli riposti nel congelatore hanno prodotto un cambiamento insignificante nell'output del sensore.

Quella in esame non costituisce certamente la prima iniziativa nel campo dei nasi artificiali.
La società francese Aryballe, ad esempio, già da qualche anno ha immesso in commercio NeOse Advance: un dispositivo che, grazie alla fotonica del silicio, garantisce risultati di notevole affidabilità e stabilità.
Il congegno, in buona sostanza, attira le molecole di odore dei vari prodotti e, grazie all’uso di sensori chimici e della spettroscopia (lo studio degli spettri delle radiazioni corpuscolari ed elettromagnetiche), ne analizza i peptidi (minuscole catene di aminoacidi dette anche messaggeri cellulari).
NeOse Advance crea quindi una traccia digitale univoca per ogni alimento e, attraverso un software per l’acquisizione e l’analisi dei dati, costituisce un vero e proprio catalogo.
Il risultato finale è, anche qui, una specie di naso artificiale che, confrontando gli odori in esame con le tracce già presenti in memoria, identifica i diversi alimenti. 

Il progetto di Nature e Koç University, rispetto ai dispositivi di questo genere, presenta il vantaggio di rappresentare un sistema più agevolmente e largamente scalabile, che potrebbe essere introdotto nel mercato a basso costo o addirittura già integrato all’interno degli alimenti confezionati.

L’innovazione, dunque, sarebbe preziosa nell’istituire un meccanismo di controllo fortemente all’insegna della Sostenibilità, grazie al quale consumatori e fornitori verrebbero messi in grado di rilevare con tempestività il deterioramento degli alimenti e quindi di prevenirne efficacemente gli sprechi.
 

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