Develoopments / Tela Umbra: Innovazione Sociale ed Emancipazione Femminile ante litteram

Taccuino di Alberto Improda sull'Innovazione per la Sostenibilità

04/12/2024


Un tema di particolare attualità, nel campo della Sostenibilità Sociale, è quello che concerne la Parità di Genere e i Diritti delle Donne.
Risulta dunque di notevole interesse la vicenda di Tela Umbra, un’azienda con prerogative di spiccata originalità, largamente al femminile, protagonista di una antica storia di Innovazione nel Sociale.

Tela Umbra, infatti, rappresenta una esperienza imprenditoriale unica al mondo, per origini e caratteristiche: si tratta di un laboratorio nel quale oggi vengono prodotti in modo completamente artigianale manufatti di grande pregio.
In azienda si utilizzano lino puro e altri materiali pregiati, che vengono interamente lavorati su telai manuali di fine Ottocento, sulla base di disegni originali di epoca medioevale e rinascimentale.

L’azienda nasce nel lontano 1908 a Città di Castello, per volere di Alice Hallgarten, aristocratica donna di origine americana, che aveva sposato il barone Leopoldo Franchetti, proprietario terriero umbro, divenuto prima Deputato e successivamente Senatore del Regno d’Italia.
La giovane nobildonna, animata da spirito umanitario e da sensibilità per il sociale, aveva preso l’abitudine di visitare le povere case dei contadini del territorio, dove regnavano incontrastati malattie, miseria e analfabetismo.
In queste case Alice incontra donne che le parlano degli stenti ai quali sono sottoposte le loro famiglie, mentre sedute a vecchi telai tessono faticosamente varie stoffe, con arte e perizia tramandate per generazioni.
Da quegli incontri nasce nella sua mente il proposito, rivoluzionario per l’epoca, di consentire alle madri di esercitare l’arte della filatura lavorando come in casa, però con strumenti efficienti, in un ambiente sano e organizzato.

La baronessa diede dunque vita a una struttura aziendale con finalità di Sostenibilità sociale ante litteram, un laboratorio nato con lo scopo precipuo di impiegare donne, permettendo loro di riscattarsi e di emanciparsi.
Alice, spirata certamente anche dall’amicizia personale che la legava a Maria Montessori, pensò pure ai figli delle lavoratrici: realizzò un asilo a fianco del laboratorio e fondò due scuole elementari rurali, pensate proprio per la prole dei contadini, alla Montesca e a Rovigliano.
Villa Montesca, residenza dei coniugi, tra l’altro, nel 1909 fu sede del primo corso di pedagogia scientifica tenuto da Maria Montessori, la quale proprio a Città di Castello pubblicò il noto volume “Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini”, opera espositiva del poi diventato famoso “metodo Montessori”.

Questo originalissimo esempio di impresa sociale è ancora oggi in piena attività, grazie alla passione e all’impegno delle cinque socie lavoratrici di una società cooperativa: Natalia Giulietti, Tiziana Bani, Francesca Peli, Marzia Castellani e Mariza Gulinati.
Nel laboratorio tessile, quasi uno scrigno a custodia di questa preziosa tradizione artigianale, tutto funziona perfettamente come agli inizi del Novecento e le produzioni prendono spunto da autentici disegni di origine medievale e rinascimentale.
La sala dell’orditoio, in particolare, è un piccolo gioiello: qui, prima di passare al telaio, viene creato l’ordito utilizzando un antico macchinario apposito, in legno e girevole.

I telai sono naturalmente tutti in materiale ligneo e uno di essi è impiegato nella lavorazione di un tessuto di grande ricercatezza, detto spolinato.
Dicono in azienda: “È un tessuto particolare perché la base, l’ordito, è tono su tono, mentre negli altri telai montiamo come basi dei neutri in cui si possono fare tessuti colorati sostituendo il filo della trama. Una volta smontato dal telaio verrà rifinito con orlo a giorno. Passiamo filo per filo tutto a mano, è un grande lavoro”.

I laboratori di Tela Umbra si trovano ancora a Palazzo Alberti Tomassini, nel centro storico di Città di Castello, a pochi passi dalla piazza principale della cittadina.
Nello stesso palazzo è stato creato anche un piccolo ma affascinante museo tessile, che racconta la storia dell’azienda. 
Uno spazio è destinato ad accogliere quella che era un'aula tipo delle scuole rurali fondate da Alice Hallgarten Franchetti: qui sono esposti antichi banchi di scuola, calamai, strumenti didattici e tanti altri oggetti che raccontano lo straordinario sistema educativo introdotto dalla baronessa e che successivamente fu utilizzato come riferimento da Maria Montessori.
Le sale del museo custodiscono antichi cimeli della famiglia Franchetti, compreso l’originale mobilio di Villa Montesca, di notevole pregio.
Alcune teche conservano pregiati merletti antichi e tessuti che, per tipologia, si rifanno alle tovaglie umbre, nonché intrecciati risalenti al primo quarto del Ventesimo Secolo.
La struttura accoglie anche una piccola cucina con fornaci per la cottura delle pietanze, arricchita da numerose suppellettili del tempo.
Particolarmente bella è la stanza del barone Franchetti, al cui interno si trova una collezione di porcellane Ginori.

Tela Umbra lungi dal vivere esclusivamente nel Passato, è anche un’azienda che, forte del proprio patrimonio storico e culturale, guarda con fiducia al Domani e si proietta con ambizione nel Futuro.
La straordinaria artigianalità della produzione viene particolarmente apprezzata dai grandi brand del lusso e oggi nel laboratorio si maneggiano diverse stoffe preziose, tra le quali la seta e il lino puro, di Fiandra e d’Irlanda.
 

Tag:  Città di CastelloDeveloopmentsinnovazioneparità di generesostenibilitàsostenibilità socialeTela Umbratessile sostenibile

Sigla.com - Internet Partner
Condividi linkedin share facebook share twitter share