Direttiva sui crimini ambientali: via libera del Parlamento europeo

27/02/2024


Via libera del Parlamento europeo alla direttiva che aggiorna la lista e le sanzioni per quanto concerne i crimini ambientali. La nuova direttiva, concordata dal Parlamento e dal Consiglio il 16 novembre 2023, è stata adottata con 499 voti favorevoli, 100 contrari e 23 astensioni.

Il testo comprende un elenco aggiornato di reati penali, tra cui il commercio illegale di legname, l'esaurimento delle risorse idriche, le gravi violazioni della legislazione europea sulle sostanze chimiche e l'inquinamento provocato dalle navi. I deputati si sono assicurati che le nuove norme includano i cosiddetti reati "qualificati", come gli incendi boschivi su larga scala o l'inquinamento diffuso di aria, acqua e suolo, che degradano gli ecosistemi e costituiscono un ecocidio.

"Oggi per l'ambiente è una gran bella giornata - commenta Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente -. La direttiva europea sui crimini ambientali approvata oggi dal Parlamento europeo contiene nuovi illeciti, a cominciare dalla definizione di eccidio, un inasprimento delle sanzioni, maggiori tutele per chi denuncia e, come proposto da Legambiente, l'impegno di facilitare l'accesso alla giustizia per le associazioni".

"Un passo importante a livello europeo - sottolinea - per il contrasto e la lotta alle illegalità ambientali che consentirà di rafforzare nel nostro Paese quanto già previsto dal 2015 grazie all'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel Codice penale. Anche per questa ragione l'Italia può dare il buon esempio, diventando il primo Stato europeo a recepire la nuova direttiva".

"Alla crescita della criminalità ambientale registrata a livello globale dall'Interpol e dall'UNEP è urgente contrapporre, come sta finalmente facendo l'Europa adeguate strategie di contrasto", evidenzia la nota di Legambiente. "Una conferma arriva, per quanto riguarda l'Italia, dagli ultimi dati del rapporto Ecomafia: nel 2022 le forze dell'ordine e le Capitanerie di porto hanno applicato per 637 volte i delitti contro l'ambiente previsti dal Codice penale, portando alla denuncia di 1.289 persone e a 56 arresti. Sono stati 115 i beni sottoposti a sequestro - prosegue la nota - per un valore complessivo di 333.623.900 euro, in netta crescita rispetto ai 227 milioni di euro sequestrati l'anno prima. Il delitto più contestato è stato quello di traffico organizzato di rifiuti (art. 452 quaterdecies) con 268 casi contro i 151 nel 2021, previsto con pene adeguate anche nella nuova direttiva europea, seguito da quello di inquinamento ambientale (art. 452 bis) con 64 contestazioni. Dalla loro entrata in vigore a oggi, l'applicazione dei diversi ecoreati è scattata per 5.099 volte".
 

Tag:  crimini ambientaliinquinamentoLegambienteParlamento europeo

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