Uno dei maggiori driver di cambiamento nel sistema si sta avendo grazie alle piattaforme di e-commerce, che stanno chiedendo e guidando i propri fornitori a monitorare le supply chain.
Zalando, per esempio, sta aprendo la strada, spingendo i confini e costringendo i marchi che vendono sulla sua piattaforma a definire strategie climatiche.
Comprendendo le sfide di definire la sostenibilità all'interno dell'industria della moda, Zalando ha collaborato con la Sustainable Apparel Coalition per sviluppare una definizione a livello industriale su come misurare l'impatto ambientale e sociale dei prodotti, per guidare le riduzioni e per comunicare la sostenibilità nell'industria dell'abbigliamento.
Entro il 2023 la piattaforma e-com venderà solo prodotti di marchi che hanno soddisfatto il loro nuovo standard.
Per concludere possiamo dire che tutti gli sforzi fatti dalle aziende già impegnate a fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, proteggere la biodiversità, investire in progetti di compensazione e insetting, lavorare su prodotti di eco/design, implementare energie rinnovabili, non saranno sufficienti se i marchi di moda non saranno in grado di coinvolgere la loro catena di approvvigionamento.
In un mondo della moda dominato dal problema di affrontare le interruzioni della catena di approvvigionamento, mantenere vivi gli interessi dei consumatori, o come entrare nel metaverso, la vera domanda dovrebbe essere "Come farlo con il minor impatto sul clima?"
È qui che entra in gioco la moda carbon neutral.
Moda carbon neutral significa realizzare un sistema in cui le aziende e la catena di approvvigionamento hanno misurato il loro impatto ambientale. Significa conoscere l'impronta di carbonio dei processi e dei prodotti, ridurli e compensare le emissioni residue.
La riduzione delle emissioni si applica attraverso strategie concrete, per esempio:
- Utilizzo di materiali più sostenibili (riciclati e riciclabili)
- Usare energia rinnovabile (o acquistare certificati verdi)
- Ridurre i rifiuti, prodotti chimici e acqua
- Ridimensionare la produzione
- Ridurre gli imballaggi ed eliminare la plastica
- Ottimizzare la logistica
- Comunicare in modo trasparente
- Impegnarsi a quantificare, tracciare e riportare pubblicamente le emissioni di gas serra e sviluppare un programma di lavoro e gli strumenti necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra; [8]
Infine le emissioni residue possono essere compensate, attraverso l’investimento in progetti di compensazione che ripristinano il suolo e la biodiversità.
Questo finché le tecnologie di cattura della CO2 non saranno più accessibili.
Ora più che mai è fondamentale che l'industria della moda si assuma la responsabilità delle proprie emissioni.
Il gigante è troppo grande per fallire ma se non agiamo in fretta, sarà presto vittima di se stesso.
[1] McKinsey, 2018,
https://www.mckinsey.com/industries/retail/our-insights/fashion-on-climate
[2]
https://www.worldbank.org/en/news/feature/2019/09/23/costo-moda-medio-ambiente
[3] “Landmark French law will stop unsold goods being thrown away”, Kim Willsher, The Guardian, 30 Gen 2020,
https://www.theguardian.com/world/2020/jan/30/france-passes-landmark-law-to-stop-unsold-goods-being-thrown-away
[4] Una transizione sostenibile per il settore della moda, 20 Set 2021,
[5]U.S. bans cotton imports from China producer XPCC citing Xinjiang ‘slave labor’, David Lawder, Dominique Patton, Reuters, 2 Dic 2020,
https://www.reuters.com/article/us-usa-trade-china-idUSKBN28C38V
[6] “Accounting for Climate Change”, Robert S. Kaplan, Karthik Ramanna, Harvard Business Review, Nov-Dic 2021,
https://hbr.org/2021/11/accounting-for-climate-change
[7]
https://www.cnbc.com/2021/11/08/cop26-charts-show-asia-pacifics-heavy-reliance-on-coal-for-energy.html
[8]
Fashion Industry Charter for Climate Action
Link all'articolo originale:
https://francescamilanidxb.medium.com/