Econviene, perché lo spreco non sia un effetto collaterale

di Claudia Ceccarelli

24/08/2020

Non buttare via quello che ancora può essere usato, uno dei principi dell’economia circolare corrisponde ad una regola che appartiene alla saggezza popolare e anche al buon senso comune. Poi però succede che sacche di spreco immotivato vadano a formarsi come “effetto collaterale” di regole, che magari all’origine sono state pensate come forma di tutela, ma che, applicate in modo meccanicistico, possono produrre risultati impensati e non voluti, come alimentare una impropria logica dello scarto. E dunque dello spreco.

Ne è un esempio la regola non scritta per cui nel canale farmaceutico del nostro paese non vengono acquistati o gestiti prodotti con una scadenza fino a 6 mesi. 
La regola trova fondamento nell’ambito del mercato del farmaco per ragioni precauzionali e di tutela della salute, ma poi è stata estesa a tutti i prodotti che vengono venduti nelle farmacie, e cioè integratori alimentari, prodotti per l’igiene della persona e cosmetici. E dunque è sufficiente anche un packaging leggermente danneggiato o con difetti di stampa, o la provenienza da società fallite o ancora l’essere fine stock (ovvero dismesso per ragioni commerciali) per trasformare improvvisamente un prodotto integro ed efficace in una giacenza da smaltire.
Il risultato infatti è che questi prodotti, rimasti invenduti presso aziende e grossisti, vengono per la maggior parte distrutti. Un’enorme quantità di parafarmaci e cosmetici diventano rifiuti quando tutti sappiamo che si tratta di beni pregevoli per qualità e per costi finali.
   
In una logica che vuole coniugare una politica “zero spreco” con la convenienza per l’acquirente, è nata nel 2017 Econviene.it, la prima piattaforma che recupera all’uso questi prodotti per la salute e la bellezza, raccogliendoli, certificandone la sicurezza, e rendendoli disponibili online a costi significativamente vantaggiosi. Gli sconti oscillano tra il 20% e il 50%, e viene sempre indicata la ragione della riduzione di prezzo dello specifico prodotto disponibile, dalla scadenza ravvicinata alla fine stock o alla confezione non perfetta.
 
"Si tratta del primo e-commerce nel comparto Health&Beauty a introdurre il concetto di sostenibilità e di lotta allo spreco” dicono orgogliosi i fondatori della start up: Giuliano Filippi, ideatore del progetto, Alberto Monico e Diego Zancarin, tre imprenditori attivi tra Padova e Udine, con grande esperienza nel settore farmaceutico. 
E i numeri di questi pochi anni di attività descrivono un successo crescente per un modello di consumo che fa incontrare domanda ed offerta sul piano del valore d’uso, consentendo da un lato di non disperdere il valore intrinseco del prodotto (e dunque la materia, l’energia, la ricerca e il lavoro che ne sono all’origine) e favorendo dall’altro il risparmio di chi lo acquista. 

Econviene chiude il 2019 con oltre 300.000 euro di fatturato. Nell’ultimo semestre dell’anno l’azienda ha evaso circa 550 ordini al mese, salvando ben 20.000 prodotti dalla distruzione, con un fatturato in crescita del 388% rispetto al 2018. Mentre nei primi sei mesi del 2020, compreso dunque il periodo di lockdown, ha fatto fronte a una media di più di 1000 ordini al mese. Econviene, che ha deciso di affidarsi quasi esclusivamente al passaparola, può contare su un elevato livello di soddisfazione dei propri clienti, soprattutto donne over 35, un target attento alla qualità e al risparmio, considerato che il 20% delle ordinazioni rappresentano un riacquisto, per circa il 40% del fatturato totale.

Altro tangibile segno del suo successo, anche sul piano dell'orizzonte di valori a cui i consumatori oggi sono sempre più sensibili, sta nell’ottimo risultato della campagna di crowdfunding della piattaforma, conclusasi a luglio e realizzata in collaborazione con CrowdFundMe, che ha portato a raccogliere in poco più di due mesi circa 450 mila euro. Si tratta di 150 mila euro in più rispetto all’obiettivo minimo prefissato, con la significativa partecipazione di Friulia Spa, la finanziaria costituita dalla Regione Friuli Venezia Giulia, Lead Investor dell’operazione con 200 mila euro. 

“Econviene è un progetto valido non solo dal punto di vista etico - ha sottolineato la Presidente di Friulia Federica Seganti -, avendo come obiettivo una sensibile riduzione degli sprechi, ma anche sul fronte economico, poiché presenta ampie prospettive di crescita nei prossimi anni. È proprio partendo da questi presupposti che Friulia ha deciso di mettere a disposizione le proprie competenze e risorse con l’obiettivo, non secondario, di supportare un’iniziativa che siamo certi contribuirà alla diffusione di buone pratiche tra la popolazione”.

Alla chiusura della campagna, Giuliano Filippi ha commentato: “In Italia, lo strumento del crowdfunding ha potenzialità ancora inespresse. Si respira una forte voglia di investire e vedere qualcosa crescere da zero. Non soltanto per il desiderio di guadagnare, ma anche solo per poter dire ’io c’ero’ e partecipare così alla nascita di qualcosa di nuovo”.

E il “nuovo” ora è l’economia circolare, per impegnarsi a usare bene quel che abbiamo. Una buona idea, solo a pensarci.      
 

Tag:  economia circolareeconvienelotta allo sprecosostenibilità

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