Edilizia circolare, il modello della San Colombano Costruzioni

di Redazione

03/07/2020

Riuso di materiali e detriti di cava, abbattimento delle emissioni nei propri cantieri edili e compensazione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. La realizzazione della piattaforma multifunzionale di Vado Ligure, in provincia di Savona, ha consentito alla San Colombano Spa di raggiungere questi tre ambiziosi traguardi insieme, grazie ai quali l’azienda è stata la prima in Europa ad ottenere la certificazione per l’economia circolare rilasciata da Bureau Veritas.

Si tratta del certificato AFNOR XP X 30-901 che la San Colombano Costruzioni, azienda con sede a Carrara, ha ottenuto grazie alla collaborazione con Ambiente spa, partner tecnico dell’azienda per l’economia circolare, e al rapporto con la Onlus internazionale Save the Planet.

San Colombano Costruzioni, proprietà della Famiglia Vernazza-Cattani, ha fornito un totale di 800.000 tonnellate di detriti provenienti dalle cave di marmo di Carrara per la realizzazione del nuovo terminal container di Savona-Vado, uno dei più grandi del Mediterraneo, e nella gestione del progetto ha reso l’intervento un esempio di economia circolare a livello europeo.

Il progetto è stato denominato “Scarto 0”, perché ha permesso la trasformazione di uno scarto in materia prima seconda per la realizzazione di una importante infrastruttura. E l’aver accompagnato questo progetto con altri due riguardanti la gestione complessiva dell’intervento per l’abbattimento delle emissioni inquinanti ha consentito all’azienda toscana di accreditarsi come azienda all’avanguardia nell’economia circolare applicata al settore delle costruzioni.
 
A questo proposito è stata decisiva la collaborazione con Save the Planet, onlus che promuove progetti azioni e soluzioni concrete per contrastare la crisi climatica, ridurre le emissioni di C02 e realizzare la transizione verso un’economia circolare. Perciò come prima cosa i cantieri del gruppo sono diventati green, grazie alla riduzione “indiretta” delle emissioni di CO2 ottenuta ricorrendo soltanto ad energia proveniente da fonti rinnovabili (certificazione GO) e riuscendo così ad abbattere del 43% le emissioni causate da ogni singolo cantiere per costruzioni edili.

Come seconda azione, l’azienda toscana ha realizzato un intervento indiretto basato su un meccanismo di compensazione, aderendo al progetto di Save the Planet chiamato “Amazzonia respiro del mondo”. Il progetto prevede la piantumazione di nuovi alberi in Amazzonia in grado di produrre più ossigeno e di generare nel bilancio ambientale delle aziende che vi aderiscono un credito di carbonio, dato da un bilancio positivo fra le emissioni e l’intervento attraverso le piante per abbatterne gli effetti.
«San Colombano è l’esempio di impresa italiana che ha capito che il green inserito nel piano industriale crea sviluppo sostenibile per il pianeta, per la società, compreso il proprio territorio e i propri stakeholder, nonché per il budget – spiega Elena Stoppioni, presidente di Save the Planet –. L’ecologia integrale si costruisce unendo imprese, educazione e corretta informazione, e il progetto Amazzonia ne è un esempio, anche attraverso le certificazioni ambientali. Noi di Save the Planet stiamo puntando fortemente a progetti di sostenibilità rivolti ai cantieri edili che, ad oggi, producono il 40% del totale di emissioni di CO2.»

La San Colombano Costruzioni è diventata così il pioniere a livello europeo dell’economia circolare in relazione all’abbattimento delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente. In questo senso, l’adesione alla norma sperimentale francese, ha consentito all’azienda di mettere a punto un sistema di gestione, integrato con quello ambientale e di sicurezza, in grado di pianificare, eseguire e controllare i progetti di economia circolare.
La certificazione  AFNOR XP X30-901, in attesa che siano elaborate norme ISO sull’economia circolare, si basa, infatti, su una matrice che intreccia le tre dimensioni classiche della sostenibilità ambientale, economica e sociale, con i sette target di sviluppo dell’economia circolare, ovvero Approvvigionamenti sostenibili, Progettazione ecocompatibile, Simbiosi industriale, Economia dei servizi, Consumi responsabili, Estensione della vita utile di prodotto e Gestione efficiente dei prodotti e materiali. Bureau Veritas Italia è stata quindi chiamata a verificare la corretta applicazione della matrice di circolarità, analizzando nel dettaglio i tre progetti oggetto del sistema di gestione.

«Al di là del riuso integrale di materiali che sino a ieri – sottolinea Edoardo Vernazza, Presidente di San Colombano Costruzioni – riscontravano serie difficoltà, l’operazione Vado ha aperto un vero e proprio mercato di economia circolare che comprende tutte le coste della Toscana sino all’alto Lazio e quelle della Liguria sino e oltre il confine con la Francia. Per altro, l’economia circolare – prosegue Vernazza – è diventata parte integrante del DNA dell’azienda, ma anche della mia attività di imprenditore sia in Ance che in Confindustria.»
 

Tag:  Bureau Veritas ItaliaCertificazione AFNOR XP X 30-901economia circolareedilizia circolareSan Colombano Costruzioni

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