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Ellen MacArthur, la donna che accelera l'economia circolare
Ellen MacArthur, la donna che accelera l'economia circolare
di Andrea Begnini
17/06/2020
Ikea è entrata a far parte della Fondazione Ellen MacArthur come partner strategico e si è posta come obiettivo quello di diventare un'azienda circolare entro il 2030. Lena Pripp-Kovac, responsabile della sostenibilità di Ikea, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è quello di dare una vita più lunga ai prodotti e ai materiali attraverso i quattro circuiti circolari: riutilizzo, ristrutturazione, rigenerazione e, come ultima opzione, riciclaggio. Siamo molto felici di lavorare con la Ellen MacArthur Foundation per accelerare la nostra transizione e rendere l'economia circolare una parte centrale dell'intero settore dell'arredamento per la casa”. Si direbbe che, lentamente ma in modo inesorabile, le grandi aziende, una a una, stiano pienamente comprendendo come l'economia circolare consenta loro di ripensare il modo in cui creano valore, portando beneficio all'ambiente e alla società senza per questo limitare le prospettive economiche. Di questo si occupa la Ellen MacArthur Foundation, fondazione inglese in grado di assegnare, dall'inizio delle sue attività nel 2009, 225 milioni di dollari annui in sovvenzioni e investimenti relativi al programma Economia Circolare con l'obiettivo di “Sostenere le persone creative e le istituzioni impegnate a costruire un mondo più giusto, verde, e pacifico”.
Al centro del progetto c'è la figura di Dame Ellen MacArthur, la più giovane velista nel 2005 ad avere circumnavigato in solitaria il globo. Ellen, che oggi vive sull’isola di Wight, nella Manica ed è considerata una vera e propria signora della circular economy racconta: “Ciò che mi ha aiutato nella mia carriera di marinaio professionista e di sostenitore di un'economia circolare è stato identificare ciò di cui sono appassionata, stabilire obiettivi chiari per arrivare più vicino possibile a soddisfare quella passione e perseverare, qualunque cosa accada. In mare è necessario comprendere il sistema complessivo. Ti rendi conto che ogni piccolo cambiamento nella direzione del vento, nella temperatura del mare o nella profondità dell'oceano avrà un effetto. Tutto è connesso. Questo non è diverso nella nostra economia”.
Nel gennaio 2012, la Fondazione ha cominciato a pubblicare un rapporto dal titolo Verso l'economia circolare: motivazioni economiche e di business per una transizione accelerata. Sviluppato da McKinsey & Company, il report è stato il primo ad analizzare e valutare le opportunità di business all'interno della transizione verso un modello circolare di economia. Il settore che più ha visto coinvolta la progettualità di Dame Ellen MacArthur è quello connesso alle attività della moda e del fashion. Spiega in un'intervista al Corriere della Sera: “In un’economia circolare, i rifiuti sono progettati fin dall’inizio. Possiamo trasformare l’industria della moda dall’essere una delle più inquinanti e dispendiose sulla terra a proporsi come altamente redditizia e vantaggiosa per le persone e l’ambiente. Passare a un’economia circolare nella moda comporta la transizione verso nuovi modelli di business che aumentano il ciclo vitale di abiti, scarpe o accessori attraverso rivendita, noleggio, riparazione o rifacimento. Questa trasformazione però necessita di essere valutata fin dal momento della progettazione, facendo anche uso di materiali rinnovabili rivoluzionari: penso alle fibre ricavate dal latte o dalle arance. Inoltre, i vecchi vestiti possono essere trasformati in nuovi e il design ha il compito di recuperare tessuti, fibre o polimeri rendendoli belli e attraenti”. In questa direzione, molte aziende di moda tra cui Burberry, Stella McCartney, H&M e Inditex hanno firmato un patto impegnandosi a lavorare verso un'economia circolare in risposta all'impatto del Covid-19. Il patto, guidato dalla Ellen MacArthur Foundation, stabilisce obiettivi che includono la garanzia che i vestiti siano realizzati con materiali sicuri e rinnovabili in grado di durare più a lungo e di includere nella loro stessa progettazione la possibilità di trovare nuove forme di esistenza e di vitalità: “Amministratori di alcune delle più grandi aziende della moda, politici, filantropi, accademici e altre persone influenti del mondo hanno ribadito il loro impegno nella costruzione di un'economia circolare. Insieme possiamo costruire un'economia che sia distribuita, diversificata e inclusiva”.
Oggi le persone attraversano un mondo sempre più imprevedibile e soggetto a rapidi cambiamenti. Ciò implica: “il passaggio da una visione meccanicistica del mondo a una che apprezza il modo in cui gli elementi si relazionano tra loro e si combinano per produrre determinati risultati. Con una generazione di menti creative e indagatrici che la pensano in questo modo, il potenziale per un futuro positivo è alla nostra portata”. Anche perché: ”Trascorrere 71 giorni da solo in mare con nient’altro che il minimo indispensabile mi ha fatto capire il significato della parola finito. La barca era il mio intero mondo e tutto ciò che vi era contenuto era il necessario per la mia sopravvivenza. Ho dovuto gestire quello che avevo fino all’ultimo oggetto e mi sono resa conto che, proprio come la mia barca, la nostra economia globale dipende da risorse limitate”.
https://www.ellenmacarthurfoundation.org/
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