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Fattoria La Maliosa: amore per il territorio e sostenibilità danno vita al Metodo Corino
Fattoria La Maliosa: amore per il territorio e sostenibilità danno vita al Metodo Corino
di Romina Agostini
23/08/2021
Nel cuore della
Maremma Grossetana
, tra le colline più incontaminate e selvagge della
Toscana
, si estende, per circa 165 ettari, l’azienda agricola
Fattoria La Maliosa
: vigneti, uliveti, terreni seminativi e boschi per una produzione artigianale di
vini naturali, olio di oliva extravergine e miele
.
La Maliosa, nata su progetto dell’imprenditrice
Antonella Manuli
nel 2009, persegue sin dagli albori i principi della
sostenibilità
, nel rispetto dell’equilibrio del territorio, della materia prima e del consumatore. È qui che l’agronomo e ricercatore
Lorenzo Corino
, responsabile dal 2013 del progetto vitivinicolo della Fattoria, sperimenta e mette a punto, insieme ad Antonella, il
Metodo Corino
: brevetto depositato e marchio registrato che realizza un insieme di processi agronomici innovativi per la produzione di uva da tavola e di vino.
Antonella Manuli
Nata in una famiglia di imprenditori milanesi e cresciuta tra
Svizzera
e
Stati Uniti
, ritorna in Italia approdando in
Maremma
per seguire il Terme di Saturnia Spa Resort. Qui si innamora follemente del territorio e, grazie alla contaminazione degli studi fatti in
California
, dove entra in contatto e condivide i valori dell’
Organic Movement
che si occupa della promozione e valorizzazione dei prodotti biologici, inizia a sognare una realtà sostenibile che producesse cibo in modo salubre, valorizzando il territorio e nel rispetto della comunità e della sostenibilità.
Forte della sua innata mentalità imprenditoriale cerca e compra i terreni più adatti per realizzare il suo progetto. Ma è solo quando la mente imprenditoriale incontra il sapere di Lorenzo Corino che il sogno diventa realtà.
Lorenzo Corino
Agronomo
,
ricercatore
e autore di pubblicazioni a carattere tecnico-scientifico nel settore vitivinicolo è da sempre attento alle produzioni agricole sostenibili. Dopo una carriera come dirigente presso il
CRA - Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti
, diventa responsabile del progetto vitivinicolo a La Maliosa dove prosegue e amplia le sue ricerche sul campo. Il frutto del lavoro congiunto di Lorenzo Corino e Antonella Manuli porta alla codifica di un insieme di pratiche agronomiche per la produzione di uva e vino “naturale”: il
Metodo Corino
.
Il metodo
Il metodo si focalizzata sulla vitalità dei suoli, sulla salubrità dell’ambiente, dei produttori e dei consumatori. L’obiettivo è l’eccellenza qualitativa e la bontà nutrizionale di un prodotto a forte identità, ottenuto esclusivamente attraverso tecniche di
coltivazione sostenibile
, nel massimo rispetto del territorio.
La valutazione di sostenibilità viene misurata da due fattori principali: la
qualità biologica del suolo
e la
Carbon Footprint
dell’azienda e dei suoi prodotti.
Il ciclo di coltivazione è basato su materiali vegetali prodotti in loco e la fermentazione delle uve deve svolgersi naturalmente con lieviti e batteri indigeni. In cantina il processo di vinificazione viene realizzato dalle mani dell’uomo attraverso i travasi e l’allevamento del vino. Non sono ammessi additivi e tecnologie invasive, chimiche o fisiche, per modificare l’evoluzione naturale del vino.
“L’uva rappresenta l’unica componente che darà origine al futuro vino. L’uomo è l’artigiano e l’artefice della vigna e del vino quale prodotto salubre e originale.”
Così il metodo vuole contribuire alla crescita del settore, non solo attraverso le tecniche di produzione, ma anche attraverso la trasmissione di
valori culturali, stili di vita, tutela del paesaggio, longevità dei vigneti e valenza patrimoniale dei territori
.
I vigneti e la scelta dei terreni
L’azienda ha recuperato una vigna di oltre 60 anni semi abbandonata, favorendo la
variabilità genetica
tra le diverse selezioni. L’estensione attuale è di circa
6 ettari
nei quali vengono prevalentemente coltivate uve rosse come il
Ciliegiolo
, il
Sangiovese
e il
Canonau Grigio
e bianche come il
Procanico
e l’
Asonica
.
Nei terreni sono presenti anche alcune
viti selvatiche
, antenate della vite attuale, che crescono spontaneamente tra gli alberi dei boschi, regalando grappoli dagli acini più piccoli; sono la testimonianza e la dimostrazione che il terreno scelto è stato preservato anche in passato da azioni agricole intensive.
https://fattorialamaliosa.it/
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