Fondi di caffè e gomme usate: l'economia circolare corre sui campi da calcio

di Andrea Begnini

20/03/2021

Foto di recyclind da Pixabay

Già alcuni anni fa, le nuove superfici di campi e piste del centro sportivo Fulvio Bernardini della capitale sono state realizzate in gomma riciclata dalle gomme usate di auto e motoveicoli, con il supporto di Ecopneus, la società senza scopo di lucro tra i principali responsabili del corretto recupero dei Pneumatici Fuori Uso (Pfu) in Italia e l’Unione Italiana Sport Per tutti (Uisp). In questo modo, sono stati recuperati l’equivalente in peso di oltre 13mila pneumatici di auto, dando un esempio concreto di sviluppo sostenibile: la gomma riciclata da pneumatici fuori uso è stata utilizzata per realizzare una pista di atletica, un campo di calcio omologato dalla Lega Nazionale Dilettanti, che ha una doppia tracciatura per permettere di giocare anche a calciotto e a football americano, la pavimentazione dell’area della palestra dedicata alla pesistica e un’area divertimento per i più piccoli in colorate superfici antitrauma. La gomma riciclata, infatti, si presta a diverse applicazioni e nelle pavimentazioni degli impianti sportivi garantisce molteplici vantaggi specifici, come l’ottima risposta elastica per l’atleta, l’elevata capacità di assorbimento degli urti, la resistenza alle deformazioni e agli agenti atmosferici.

Questa tecnologia consente la realizzazione di innovativi campi di calcio in erba sintetica, ai massimi standard internazionali approvati da UEFA, FIFA e omologati periodicamente in Italia dalla Lega Nazionale Dilettanti. L’impiego di gomma riciclata nei campi da calcio in erba sintetica consente prestazioni atletiche elevate e paragonabili a quelli in erba naturale, oltre che di ridurre i costi di gestione fino al 50% azzerando i trattamenti fitosanitari e il consumo di acqua e permettendo di poter giocare 24h su 24h con ogni condizione metereologica. Vantaggi che hanno portato anche l’Udinese Calcio a scegliere questa soluzione per la riqualificazione del campo del proprio Centro sportivo e per l’area bordo campo dello Stadio di Udine, la Dacia Arena. Sempre per restare negli stadi, a Pontedera da un paio di anni sono stati inaugurati i nuovi spalti dello stadio Mannucci, primo impianto al mondo ad essersi dotato di seggiolini in plastica riciclata “realizzati con le plastiche miste delle raccolte differenziate toscane, selezionate da Revet e riciclate da Revet Recycling. Si tratta di una applicazione concreta di quell'economia circolare davvero a km zero in cui i rifiuti raccolti, i cittadini che li hanno conferiti, gli impianti industriali che li hanno ulteriormente selezionati e poi riciclati, sono interamente del nostro territorio: lo stadio Mannucci li utilizza oggi come ri-prodotti”. 

Il club di calcio inglese Forest Green Rovers ha invece lanciato una nuova maglia realizzata con un tessuto composto da scarti di caffè. La squadra, che milita nella Lega Due inglese, è un caso davvero unico per la sua attenzione alla circolarità e alla sostenibilità delle proprie scelte sportive. Nel 2012 ha ricevuto un riconoscimento internazionale per avere realizzato e adottato il primo campo da calcio biologico, ovvero coltivato interamente senza pesticidi. Nel 2017 è stata invece riconosciuta dalla Fifa come “la squadra di calcio più verde del mondo” e, nel 2018, è stato il primo team di calcio a diventare carbon neutral, come certificato dalle Nazioni Unite. Nello specifico, le magliette sono realizzate da una combinazione di fondi di caffè e bottiglie in PET riciclate. Già l'anno scorso avevano adottato per le divise il bambù ma, ora, con la scelta dei fondi di caffè, il tessuto si è rivelato ancora più ecologico e leggero. La squadra ha introdotto le magliette con i fondi di caffè, serve cibo vegano ai suoi giocatori e sta progettando uno stadio interamente in legno.
 

Tag:  calcioeconomia circolareEcopneusfondi di caffèpneumatici fuori usoUISP

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