Continua il viaggio (in tre puntate) alla scoperta del life cycle delle piattaforme petrolifere.
Le piattaforme petrolifere sono un insieme di diversi elementi, ognuno con la propria "vita utile".
Tra questi, oltre alle strutture portanti (sia quelle ancorate sul fondale che quelle galleggianti) ci sono le tubazioni, le attrezzature meccaniche come pompe e valvole, gli strumenti di misura e i dispositivi di sicurezza quali scialuppe di salvataggio e sistemi antincendio.
La decisione di estendere o meno la vita utile di una piattaforma petrolifera richiede un'analisi approfondita e multidisciplinare di tutti questi elementi.
Il processo di valutazione si sviluppa in più fasi.
Per quanto riguarda la struttura, inizialmente, trasponendo in 3D i disegni di progetto originali, si ricostruisce un modello virtuale della struttura così com'era al momento dell'installazione.
Successivamente, questo modello viene confrontato con la realtà, ovvero con la struttura coì com'è dopo anni di operatività.
Scansioni laser 3D della piattaforma forniscono una rappresentazione virtuale accurata della situazione corrente, che include non solo gli elementi previsti nel design, ma anche le imperfezioni o i danni accumulati nel tempo.
E non solo quelli di progetto che possono aver subito delle modifiche in sede di realizzazione finale, ma anche tutte quelle imperfezioni o difetti dovuti al passaggio del tempo o a eventi esterni. Due esempi su tutti: pali di fondazione che, a causa di movimenti del fondale, non sono più perpendicolari o ammaccature sulla struttura d'attracco dovute a manovre non sempre impeccabili di navi cisterne.
La creazione di un Digital Twin, o Gemello Digitale, della struttura integra nel modello software i segni del tempo come deformazioni, ammaloramenti e corrosioni.
Ciò permette di ottenere un quadro fedele dello stato attuale della piattaforma e di prevedere la sua possibile evoluzione futura, informazione fondamentale per valutare un eventuale prolungamento del suo tempo di esercizio.
Infine, raccolti i dati necessari è possibile passare a un'analisi strutturale. Oltre a restituire una "fotografia" precisa dello stato attuale in cui la struttura versa, lo studio è in grado di mostrare quella che viene definita "cinetica del danneggiamento", cioè la sua possibile evoluzione in un determinato lasso di tempo.
Questo è il fattore principale che permette di decidere per un eventuale prolungamento del suo tempo di esercizio
Per le attrezzature e i macchinari, la valutazione è leggermente più semplice: il lavoro degli esperti è, principalmente, definire la frequenza delle manutenzioni.
L'installazione di strumentazioni specifiche sulle strutture permette non solo di ottenere un'istantanea precisa del momento ma anche di monitorare continuamente le condizioni delle parti interessate. Questo monitoraggio costante aumenta la sicurezza e permette aggiornamenti in tempo reale del gemello digitale basati sui cambiamenti osservati.
La situazione si complica quando si analizzano risers e pipeline, specialmente per quelle che vanno dalla piattaforma verso la terraferma o verso una nave.
In questo caso, un valido aiuto arriva dalla tecnologia dell'"intelligent pigging" che permette un'ispezione dall'interno ed è in grado di individuare difetti severi in base a standard internazionali che ne valutano la tipologia, l'entità e l'accettabilità.
Al termine delle analisi, possono emergere tre scenari: gli asset possono essere accettabili per un'estensione della vita utile, possono essere ancora esercibili ma con prescrizioni specifiche (quali l'intensificazione del piano di ispezioni future o realizzazione degli interventi di manutenzione) oppure possono risultare talmente danneggiati da richiedere una sostituzione totale.