#Green&CircularTech / La funivia delle mele

di Simona Giuliano

29/03/2024


La Val di Non ospiterà una nuova funivia. E sarà una funivia molto speciale: nelle cabine non saliranno turisti o sciatori, ma bin pieni di mele.
Il progetto, ideato da Melinda, ha vinto il bando dedicato alle migliori idee per lo sviluppo della logistica agroalimentare del PNRR.

Vediamo più in dettaglio di cosa si tratta.
Il Consorzio Melinda è formato da oltre 4.000 famiglie di frutticoltori riunite in 16 cooperative che coltivano globalmente circa 6.700 ettari di meleti nella Val di Non e Val di Sole in Trentino.
La produzione media annua è di oltre 400.000 tonnellate, circa il 20% della produzione italiana. Conosciute da tutti sono le varietà Golden Delicious, Red Delicious, Renetta Canada – le uniche in Italia a Denominazione di Origine Protetta. Altre varietà sono Gala, Fuji ed Evelina.

La "funivia delle mele" è un progetto che rivoluziona il settore della logistica agroalimentare e riduce drasticamente l'impatto ambientale dei trasporti di merci: saranno ben  6.000 i viaggi di tir su gomma evitati ogni anno anno, per un totale di 12.000 chilometri.
La funivia sarà un impianto monofune ad agganciamento automatico con tre piloni, sorretta da 11 piloni di sostegno, di cui 6 in galleria.
L'impianto avrà una lunghezza di 1300 metri e un dislivello di 87 metri e sarà in grado di trasportare 460 contenitori impilabili (i cosiddetti "bins") ogni ora, alla velocità di 5 metri al secondo.
La funivia partirà dalla sala di lavorazione di Predaia e arriverà fino alla Miniera di Rio Maggiore, situata all'interno delle cave realizzate per estrarre la roccia dolomia. Il percorso proseguirà poi per 430 metri all'interno di una galleria per raggiungere le celle ipogee. Queste celle rappresentano un vero e proprio "frigorifero naturale" a temperatura controllata nel cuore delle Dolomiti. Attualmente, permettono di risparmiare il 30% di corrente elettrica rispetto a un magazzino tradizionale, evitando la costruzione di nuovi edifici in superficie.

Gestione del Flusso: Durante il periodo di "stoccaggio" autunnale delle celle, sarebbero necessari 10 camion per gestire gli stessi volumi movimentati dalla nuova teleferica. Questi camion dovrebbero effettuare complessivamente 80 viaggi al giorno, trasportando ciascuno 36 bins. Per i successivi 9 mesi, è previsto un flusso di svuotamento delle celle tra novembre e fine luglio, con 15 viaggi al giorno. Questi numeri aumenteranno del 30% non appena saranno terminati i lavori di ampliamento delle celle, portando le capacità di stoccaggio delle mele all'interno della montagna a 40.000 tonnellate.
Considerando che l'ortofrutta è un prodotto con basse marginalità, questi interventi di razionalizzazione logistica avranno un impatto positivo anche sulla sostenibilità economica della filiera.

Oltre ad avere benefici economici e ambientali, la funivia delle mele contribuirà alla valorizzazione del territorio. Dal centro visitatori "Il Mondo di Melinda" partirà un percorso dedicato, dove i turisti avranno l'opportunità di scoprire la storia dietro ogni mela e gli sforzi di innovazione per rendere l'attività sempre più sostenibile.

Il progetto della funivia ha vinto un bando dedicato alle migliori idee per lo sviluppo della logistica agroalimentare. Si è classificato al 2° posto su oltre 100 proposte, ottenendo un contributo a fondo perduto di poco più di 4 milioni di euro. Questo coprirà il 40% della spesa complessiva di 10 milioni necessaria per realizzare l'impianto.
 

Tag:  #Green&CircularTechfunivia delle melelogistica agroalimentareMelindaPNRRVal di Non

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