Guardar l'ontano: il futuro delle città passa tra i rami degli alberi

di Andrea Begnini

07/05/2020

In Europa e nel mondo è in atto un processo sociale ed economico che ha determinato il progressivo abbandono delle aree rurali collinari e montane e l’intensificazione, in termini di superficie occupata e di densità abitativa, dei sistemi urbani: nel 2050, la popolazione globale che vivrà nelle città dovrebbe essere il 66% del totale di 9,8 mld di persone.
Ma ad alberi come siamo messi?
Secondo il Raf – Rapporto sullo stato delle foreste e del settore forestale in Italia 2017-2018, il patrimonio forestale italiano è costituito da oltre 9 milioni di ettari di foreste (1.900 metri quadrati di bosco per abitante) e da quasi 2 milioni di ettari di arbusteti, boscaglie e macchia. In alcune regioni le foreste rappresentano l’uso del suolo più diffuso, occupando oltre la metà del territorio in Trentino-Alto Adige, Liguria, Toscana, Umbria e Sardegna. Inoltre, in Italia il bosco è in crescita, passando in 25 anni dal 31 per cento al 38 per cento della superficie nazionale. In linea con tutto il continente europeo che va in direzione opposta rispetto alle foreste tropicali e che, secondo il report State of Europe’s forests (Soef) del 2015, presenta una superficie forestale di 215 milioni di ettari, il 33 per cento delle terre emerse: in aumento sia in termini di superficie (+27 milioni di ettari dal 1990) che in biomassa.

In media, nel nostro paese, soprattutto a causa del progressivo abbandono del sistema rurale, circa il 40% della superficie nazionale è coperta da sistemi forestali che in molti casi tendono a integrarsi con i sistemi urbani offrendo ai cittadini servizi utili alla mitigazione dell’isola di calore, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e del particolato e alla possibilità di fruire di ulteriori benefici culturali, sociali ed economici (Strategia Nazionale del verde urbano, Ministero per l'Ambiente).
Secondo l’Istat, che ogni anno svolge un’indagine sul verde urbano, in Italia ci sarebbero 3,6 milioni di fusti tra strade e palazzi. Il dato, del 2017, si riferisce esclusivamente ai comuni capoluogo di provincia. Considerando non solo gli alberi, ma tutti i tipi di piante, l’Istituto nazionale di statistica quantifica, sempre nel 2017, il verde “fuori foresta” pari all’1,4% del territorio nazionale. Secondo questi dati, in media i cittadini dei 109 capoluoghi di provincia hanno a disposizione a testa 31,7 metri quadrati di verde. Un’estensione in teoria ben superiore ai 9-11 metri che il comitato per lo sviluppo del verde pubblico del Ministero dell’Ambiente considera sufficiente a garantire una buona qualità della vita in contesti urbani ma che varia molto di città in città. E che, soprattutto, da diversi anni resta sostanzialmente invariata: a livello nazionale dal 2011 al 2017 l’incremento è stato appena di 60 centimetri quadrati per abitante.

Ed è così che si sviluppano progetti urbani imponenti come ForestaMI. Spiega il Sindaco di Milano e della Città Metropolitana Giuseppe Sala: “L’obiettivo è piantare in tutta Milano e nell’area metropolitana un totale di 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030 . Per realizzare questo grande progetto di forestazione urbana serve la collaborazione di tutti: istituzioni, imprese, associazioni, cittadini. Il Fondo ForestaMI ci aiuterà a trasformare in verde le risorse raccolte, indirizzandole verso iniziative di valore e interesse ambientale”.  E aggiunge il responsabile scientifico del progetto Stefano Boeri: “Sostituire con superfici verdi migliaia di ettari di asfalto e di lamiera (le macchine parcheggiate che spesso non usiamo), portare la natura vivente non solo nelle corti e lungo i viali ma anche sulle facciate e sui tetti delle case, delle scuole, dei musei, dei centri commerciali. Tutti questi non sono più solamente gesti di sana ecologia, ma scelte necessarie e urgenti”. Stefano Mancuso, Carlo Petrini e la comunità Laudato sii rilanciano con la campagna Un albero in più che invita a piantare 60 milioni di nuovi alberi in tutta la penisola e già una lunga lista di comuni ha aderito: “Gli scienziati di tutto il mondo concordano sull'importanza della riforestazione perché gli alberi sono sottrattori naturali di anidride carbonica, considerata la principale causa dell'aumento dei gas serra e quindi dell'innalzamento delle temperature”.

Perché, nel moderno paesaggio urbano tutto ciò che un tempo si qualificava giusto con giardino o parco, oggi dissemina di parole il senso di un'attenzione specifica. Si va dalle cinture verdi ai boschi verticali, dalle zone a fauna protetta alle bordure verdi dei lunghi viali. E, poi, ancora, ecco gli impianti sportivi all’aperto, i lungargini, i giardini privati, senza dimenticare l'impulso della progressione verde in lingua inglese con le green island, il guerrilla gardens, i green roofs e turn to green... la specificità linguistica accompagna senza dubbio una richiesta di natura che nelle città diventa un requisito essenziale al pari dell’offerta turistica di cultura e della ricettività alberghiera. Oltre che segnare indelebilmente una tendenza, quella del green, che cresce esponenziale lungo l'inizio di questo millennio. Intorno alla relazione tra alberi e città si generano, quindi, livelli di attenzione, di consapevolezza e di desiderio partecipativo che nessuna realtà metropolitana può più ignorare, anche all'interno delle più ampie considerazioni economiche.

Noi e gli alberi (dati Fao):
- Nelle aree urbane il posizionamento strategico degli alberi può ridurre la temperatura dell’aria di 2-8 ºC
- Trascorrere del tempo tra gli alberi migliora la salute fisica e mentale aumentando i livelli di energia, accelerando i tempi di recupero, e diminuendo la pressione
sanguigna e lo stress.
- Gli alberi maturi regolano il flusso dell’acqua e ne migliorano la qualità.
- Gli alberi urbani di grandi dimensioni filtrano gli inquinanti urbani e il particolato fine.
- Un singolo albero può assorbire fino a 150 kg di CO all’anno e sequestrare carbonio dall’atmosfera, contribuendo così a mitigare il cambiamento climatico.
- Gli alberi opportunamente posizionati intorno agli edifici possono ridurre del 30%
il consumo di aria condizionata e far risparmiare il 20-50% dell’energia necessaria per il riscaldamento.
- La presenza di alberi ed aree verdi nel paesaggio può far aumentare il valore
delle proprietà immobiliari del 20%.

http://www.fao.org/3/c0024it/C0024IT.pdf 
 

Tag:  alberiaree metropolitaneeconomia circolareverde urbano

Sigla.com - Internet Partner
Condividi linkedin share facebook share twitter share