Il New Deal UE per api e impollinatori

di Andrea Begnini

27/01/2023


“Circa quattro specie di piante coltivate e fiorite selvatiche su cinque in Europa dipendono, almeno in parte, dall'impollinazione animale fornita da migliaia di specie di insetti. Questo servizio porta benefici tangibili all'economia: il suo contributo alla produzione agricola dell'Ue è stimato in almeno 5 miliardi di euro all'anno. La maggior parte dei benefici essenziali che gli impollinatori forniscono non sono ancora stati quantificati, come il loro contributo alla sicurezza alimentare e alla salute, o al mantenimento della salute e della resilienza dell'ecosistema attraverso l'impollinazione delle piante selvatiche”. Eppure, l'Europa e il mondo si trovano ad affrontare una drammatica perdita di impollinatori selvatici. Secondo la Red List Europea, circa una specie di api, farfalle e sirfidi su tre è in declino. Inoltre, una specie di api e farfalle su dieci e una specie di sirfidi su tre sono a rischio di estinzione. Sebbene queste cifre siano già un campanello d'allarme, “il quadro completo non è ancora noto. Una maggiore conoscenza dello stato degli impollinatori potrebbe rivelare una situazione ancora più preoccupante”.

Il nuovo patto UE aggiorna, in questo senso, il Piano per gli impollinatori del 2018 ed è una prima risposta all'iniziativa dei cittadini UE Salvare le api e gli agricoltori, che ha raccolto oltre un milione di firme in Europa con la partecipazione, per l'Italia, di Slow Food. Tra le iniziative previste dalla Commissione europea, la preparazione di un progetto per una rete di corridoi ecologici per gli impollinatori, o Buzz Lines, requisiti legali più stringenti per determinare la tossicità dei pesticidi per gli impollinatori, creazione di un sistema di monitoraggio completo con la mappatura delle principali aree di impollinazione entro il 2026. 

Le cause del declino di impollinatori sono diverse, dall'agricoltura intensiva alle specie aliene e ai cambiamenti climatici. Il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, Frans Timmermans, ha sottolineato che “oggi meta delle colture dell’UE che dipendono dall’impollinazione presentano un deficit” e per questo motivo “e assolutamente necessario” ridurre e sostituire i pesticidi chimici. “Api e farfalle devono tornare a prosperare se vogliamo che gli agricoltori europei siano prosperi in un ambiente sano”.

L'iniziativa dell'UE per gli impollinatori stabilisce obiettivi per il 2030 e azioni nell'ambito di tre priorità. La priorità principale è migliorare la conservazione degli impollinatori e affrontare le cause del loro declino. Ciò avverrà attraverso una migliore conservazione delle specie e degli habitat, il ripristino degli stessi nei paesaggi agricoli, in particolare attraverso un maggiore sostegno all'agricoltura rispettosa degli impollinatori nell'ambito della Politica agricola comune, la mitigazione nell'impatto dell'uso dei pesticidi sugli impollinatori, ad esempio imponendo per legge l'attuazione di una gestione integrata dei parassiti o introducendo ulteriori metodi di test per determinare la tossicità dei pesticidi per gli impollinatori, compresi gli effetti sub-letali e cronici. L'iniziativa si concentrerà anche sul miglioramento della conoscenza del declino degli impollinatori, delle sue cause e delle sue conseguenze. 

Un'ultima priorità è quella che consiste nella mobilitazione della società e nella promozione della pianificazione strategica e della cooperazione. La Commissione sosterrà gli Stati membri nello sviluppo di strategie nazionali per gli impollinatori. La Commissione e gli Stati membri aiuteranno anche i cittadini e le imprese ad agire, ad esempio, sensibilizzando l'opinione pubblica e sostenendo la citizen science.
 

Tag:  apibiodiversitàCentro di ricerca italiano sulla biodiversitàCommissione europeaGiornata mondiale della BiodiversitàNew Deal impollinatori

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