Inquinamento atmosferico e crisi climatica. L'Agenzia Europea dell'Ambiente lancia l'allarme

09/02/2022

Italia, Germania e Francia sono i Paesi europei che hanno pagato il costo più alto per gli eventi climatici estremi verificatisi negli ultimi 40 anni. Lo rivela l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) nel suo ultimo Report in cui ha calcolato che tra il 1980 e il 2020, i disastri climatici avvenuti in Europa sono costati ai Paesi del continente circa 500 miliardi di euro di danni.

Di questi, più del 60% sarebbe derivato dal 3% delle maggiori calamità climatiche quali ondate di caldo, inondazioni e alluvioni. In particolare i fenomeni legati al dissesto idro-geologico hanno rappresentato circa il il 44% del totale, mentre gli eventi meteorologici che si attestano intorno al 39%.

Ma altri dati resi noti dall’EEA sono destinati a suscitare preoccupazione e allarme: quelli riguardanti gli effetti patogeni legati  all’inquinamento atmosferico (soprattutto particolato fine, biossido di azoto e ozono), che è il più grande rischio ambientale per la salute in Europa. Malattie gravi come quelle cardiache, ictus, malattie polmonari e cancro ai polmoni sono purtroppo le cause più comuni dei decessi prematuri attribuibili all’inquinamento atmosferico, 

Secondo l’EEA, nel 2019, nei 27 Stati membri dell’UE, si sono verificati 307.000 decessi prematuri attribuiti all’esposizione cronica a particolato fine; 40.400 decessi prematuri attribuiti all’esposizione cronica al biossido di azoto; 16.800 decessi prematuri dovuti all’esposizione acuta all’ozono. Con però un segnale positivo: la diminuzione delle morti premature dovute all’inquinamento atmosferico rispetto al 2018.
 

Tag:  Agenzia Europea dell'AmbienteCambiamento Climaticoinquinamento atmosferico

Sigla.com - Internet Partner
Condividi linkedin share facebook share twitter share