IO SUGHERO, il primo Manifesto di sostenibilità del sughero

di Redazione

29/06/2020

SACE Components, azienda leader in Italia specializzata nel commercio e produzione di semilavorati in sughero per bioedilizia, moda, imbarcazioni, arredamento e semilavorati industriali, si è voluta rendere concreta ambasciatrice del sughero e delle sue straordinarie caratteristiche naturali attraverso IO SUGHERO, il primo Manifesto di sostenibilità del sughero.
Il manifesto è stato redatto in collaborazione con la redazione di Italia Circolare.
Un materiale naturale, flessibile e sostenibile che offre un contributo indispensabile in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale generato da un particolare tipo di quercia, la Quercus Suber, l’unico albero la cui corteccia si rigenera dopo ogni raccolta costituendo un esempio unico di economia circolare naturale.
L’obiettivo di Sace Components, attraverso la redazione del Manifesto, è quello di raccontare nel dettaglio tutte le potenzialità del sughero e il suo ruolo come elemento di coesione tra economia, ambiente, territorio e comunità grazie alle sue infinite applicazioni in tutti quei progetti e settori che puntano all’ecosostenibilità e all’efficientamento energetico, oltre che nell’ideazione e costruzione di prodotti ecologici e naturali.
Attraverso il manifesto IO SUGHERO, SACE Components vuole farsi portavoce per difendere e al tempo stesso diffondere la cultura del sughero e delle sue enormi potenzialità che possono trovare applicazione in innumerevoli ambiti produttivi e commerciali.
Ecco il testo del manifesto.

IO SUGHERO
Manifesto di sostenibilità del sughero.


1) IO SUGHERO perché sono naturale
Il sughero è un materiale che proviene dalle cortecce di un particolare tipo di quercia, la Quercus Suber, albero sempreverde originario dell'Europa sud occidentale e dell'Africa nord occidentale. Cresce
spontaneamente in terreni con poca acqua e un clima caldo. Una sughereta, la foresta di querce da sughero, costituisce un patrimonio ambientale di inestimabile valore, un ecosistema ideale capace di creare benessere all’uomo, agli animali che lo abitano, all’equilibrio del pianeta. A differenza di tanti luoghi che nel corso del tempo l’uomo ha trasformato con la sua attività, le sugherete sono rimaste intatte da milioni di anni. Un esempio di “sacralità ambientale”. Oggi costituiscono una ricchezza naturale e antropologica e una destinazione ideale per un turismo esperienziale, dei cammini, naturale, lento, dolce e sostenibile.

2) IO SUGHERO perché unisco popoli diversi
Il suo habitat naturale è il bacino del Mar Mediterraneo dove il sughero svolge un ruolo fondamentale nel processo di sviluppo e coesione tra popolazioni diverse che vivono in regioni rurali povere di materie prime. La quercia da sughero per questi territori è un simbolo di eterna prosperità, costituisce un valoresociale inestimabile, unisce popoli con lingue e tradizioni diverse, combatte la battaglia contro la desertificazione dei suoli per uno sviluppo economico a misura d’uomo. Le foreste più estese si trovano nella penisola iberica, in Portogallo e Spagna, poi in Sardegna, Corsica e Sicilia, sul versante tirrenico dell’Italia e lungo le coste del Nordafrica in Algeria e Tunisia.

3) IO SUGHERO perché proteggo l’ambiente, la casa e chi li abita
Le sugherete regolano il ciclo idrologico, proteggendo i l suolo dall’erosione e immagazzinando grandi quantità di anidride carbonica. Gli alberi di sughero assorbono CO2 da tre a cinque volte in più rispetto alle altre piante proprio a causa dell'estrazione della corteccia, che simula la crescita di un nuovo strato di protezione. Si stima che i 2,3 milioni di ettari di foreste di sughero del Mediterraneo assorbano oltre 14 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Il sistema delle sugherete è ritenuto uno dei 36 hotspot delle biodiversità mondiali, come l’Amazzonia e il Borneo. Le chiome delle querce influenzano il microclima e la fertilità del sottobosco. Vi crescono circa 135 specie di piante per chilometro quadrato che offrono riparo e sos tentamento a mammiferi, uccelli rettili e anfibi creando ecosistemi ricchi, complessi e molto diversi tra loro. Grazie alle sue proprietà naturali il sughero non è nocivo per la salute. Non è tossico al contatto con la pelle. Non causa allergie respiratori e. Isolante termico e acustico naturale, il sughero viene impiegato in diversi ambiti dell’efficientamento energetico degli edifici abbassandone la dispersione termica.

4) IO SUGHERO perché sono Circolare
Tutto il sughero prodotto può diventare nuova materia prima secondo in un processo virtuoso di Economia Circolare. Tutti gli scarti generano altri prodotti o sono parte integrante e necessaria in diversi processi di produzione. Al termine del suo utilizzo può essere riutilizzato al 100% ed essere reimpiegato in infinite applicazioni. È un materiale leggero, isolante, traspirante, resistente al fuoco, termico, deformabile, flessuoso, adattabile, duraturo, inalterabile, riducibile impermeabile, ipoallergenico, modellabile, morbido, antiurto, atossico. Per queste proprietà trova applicazione in tutti i progetti che puntano all’ecosostenibilità e all’efficientamento energetico e nell’ideazione e costruzione di prodotti ecologici e naturali.

5) IO SUGHERO perché sono bellezza
Architetti e designer scelgono sempre più spesso il sughero come materiale ideale per progettare e disegnare linee di arredamento d’interni. Sono fatti in sughero oggetti e complementi d’arredo come tavoli, sedie, poltrone, lampade, armadi, letti, librerie, tappeti, texture per rivestimenti murali. Grazie alle sue caratteristiche di impermeabilità ed elasticità il sughero è sempre più utilizzato anche dalla moda per la creazione esclusiva di collezioni di borse, scarpe, accessori e gioielli. Al pari della canapa, del lino, del caucciù e del cotone biologico, il sughero è un materiale naturale, cruelty free e vegan friendly.
 
6) IO SUGHERO perché racconto tante storie diverse
Il sughero è utilizzato come materiale in moltissimi settori produttivi:
edilizia (isolamento termico e acustico, rivestimento, decorazioni, pareti divisorie);
industria del freddo (celle frigorifere e trasporto refrigerato);
costruzioni navali (isolamento, rivestimento, decorazione);
industria automobilistica (guarnizioni);
industria dei trasporti (isolamento termico, acustico e delle vibrazioni);
industria meccanica in generale (sigilli, ecc.);
industria tessile, moda, accessori e fabbricazione di cappelli;
industria chimica, farmaceutica e dei profumi (tappatura e confezionamento dei prodotti);
industria della pesca (boe, galleggianti);
industria calzaturiera (suole, tacchi);
industria dell'imballaggio (granuli e lana di sughero);
articoli sportivi (articoli da pesca, racchette, tavole, palline, tavole da surf);
caccia (impugnatura dei coltelli e borre per le cartucce);
articoli per la casa (tovaglie, scatole archiviazione, cornici, varie apparecchiature per ufficio); musica (isolamento acustico particolarmente efficace a basse e medie frequenze);
cristalleria (per le sue proprietà abrasive);
pirotecnica (fuochi d'artificio).
Perfino i rivestimenti termici delle navicelle spaziali della Nasa contengono sughero ricomposto in fogli che vengono applicati ad aree della navicella con elevati carichi di calore previsti, come la sezione del motore centrale, sotto i booster a razzo e sulle carenature.

7) IO SUGHERO perché innovo
Il sughero passando trasversalmente in tantissimi ambiti d'utilizzo e/o produttivi, anche totalmente slegati fra loro se non opposti, ci ha insegnato che l'innovazione si ottiene quando si ha la capacità di vedere le cose da una prospettiva differente. Il sughero è innovativo perché se integrato in processi/prodotti ne migliora lo stato di partenza, arricchendo e qualificando il processo/prodotto ad uno stadio superiore in termini di sostenibilità e funzionalità. Le innovazioni che si ottengono mediante l’utilizzo del sughero sono pressoché infinite. Ogni sua caratteristica inserita in un contesto noto permette la risoluzione di problemi tecnici, tecnologici e funzionali, oltre ad aumentarne direttamente il livello ambientale e prestazionale. Il sughero può sposarsi con infiniti materiali ed essere usato in altrettante destinazioni d’uso. I partner per il “matrimonio” ideale vengono scelti in funzione delle caratteristiche fisico-chimiche e percettive che si vogliono ottenere, della destinazione d’uso e della filiera di appartenenza, nel rispetto completo del principio dell’economia circolare e della sostenibilità intesa come elemento fondamentale di coesione tra economia, ambiente e società. La sua capacità di innovarsi per diventare “altra materia” è pressoché infinita.

8) IO SUGHERO perché sono infinito
Se si osserva al microscopio la struttura del sughero, si scopre che è fatto a celle, come l’alveare delle api. Ogni cella replica se stessa infinite volte. Quella del sughero è l’unica quercia con una corteccia che si rigenera dopo ogni estrazione. Un albero può vivere duecento anni ed essere “spogliato” fino a venti volte durante il suo ciclo di vita. Il taglio della corteccia fa bene all’albero che, taglio dopo taglio, diventa sempre più forte e resistente e produce ogni volta materia di maggiore qualità. Il primo sughero estratto è considerato “vergine” e viene utilizzato per la bioedilizia. Dalla seconda estrazione in poi, si ottiene il sughero "maschio", più raffinato, utilizzato per isolanti e usi più complessi. Dalla terza estrazione viene chiamato “femmina”, diventa di colore chiaro, spesso e regolare, e viene utilizzato prevalentemente per la fabbricazione dei tappi.

9) IO SUGHERO perché sono tradizione
Il taglio della corteccia del sughero è una pratica immutata da millenni e richiede, nelle varie fasi della sua raccolta, competenze che si tramandano immutate di generazione in generazione. Per primi, “gli osservatori”, che esplorano le foreste e individuano gli alberi pronti per essere “spogliati”. Poi arrivano “i tagliatori”, detti “scorzini” che, con accette speciali, incidono le cortecce, le sezionano e le staccano con un procedimento lungo, delicato, faticoso e altamente specializzato. Incidere lo strato sottostante la corteccia infatti ferirebbe la pianta e potrebbe anche farla morire. Lavorare il sughero è un mestiere antico e duro, per il quale non esistono scuole ma solo la conoscenza di un saper fare immutato nei secoli.

10) IO SUGHERO perché sono futuro
Il sughero è un investimento che guarda al futuro, con rispetto e lentezza. Una volta piantata una nuova foresta, o aumentata la densità di una già esistente, bisogna attendere almeno dieci anni, a volte anche venti, prima di poter vedere l’investimento dare i suoi primi frutti. Piantare nuove foreste significa sviluppare, non solo in un settore produttivo in costante crescita, ma anche nella salvaguardia dell’ambiente e del suo territorio, migliorandone e proteggendone l’ecosistema, assicurando alla comunità nuove opportunità economiche, ambientali, sociali. Creare una nuova sughereta significa lasciare in eredità alle generazioni che verranno una ricchezza naturale, autentica, un valore tangibile e intangibile al tempo stesso, un segnale di “eterno” futuro di cui tutti abbiamo bisogno.
 

Tag:  economia circolareEconomia circolare del sugheroIO SUGHEROSace Componentssostenibilitàsostenibilità ambientale economica e socialesughero

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