KeyWords: contact tracing (lineare o circolare?)

di Andrea Begnini

28/04/2020

Il ministero dell’Innovazione ha scelto Immuni, la app anti Covid-19. I cellulari conservano in memoria i dati di altri cellulari con cui sono entrati in contatto in forma di codici anonimi crittografati. Per ridurre il rischio di falsi positivi, valuta la vicinanza e il tempo di esposizione fra i dispositivi e restituisce un valore di rischio contagio. Quando uno dei soggetti che ha scaricato l’app risulta positivo al virus, gli operatori sanitari gli forniscono un codice con il quale può caricare su un server ministeriale il proprio codice identificativo anonimo. I cellulari con l’app prendono dal server i codici dei contagiati e, se ne mettono in contatto uno con i numeri presenti in memoria, mandano la notifica al proprietario. Una notifica che avvia la richiesta di seguire un protocollo di isolamento e tamponi…. la procedura è ancora da definire bene, il Governo per ora non ha chiarito.

Ma… l’app per il tracciamento dei contagi non può essere obbligatoria. Lo stabiliscono le regole dell’Unione europea e lo confermano fonti della maggioranza. Quindi, da una parte, per renderla efficace occorre che a scaricare l’app siano almeno il 60/70% degli italiani, dall’altra Bruxelles ribadisce che qualsiasi app debba essere installata solo su base volontaria, disinstallata e disattivata quando non più necessaria, oltre che prevedere l’uso della tecnologia bluetooth per evitare la geolocalizzazione delle persone. Techcrunch riporta come centinaia di accademici in tutto il mondo abbiano firmato una lettera per sostenere le app di tracciamento dei contatti che utilizzano la traccia Bluetooth automatizzata, in grado di preservare molto di più la privacy rispetto alle app che raccolgono i dati sulla posizione in un archivio centrale. Sul Huffington Post il Costituzionalista Plutino ricorda come : “Vi deve essere la trasparenza totale della struttura dell’app, ben oltre la sua natura gratuita e open source: vanno resi noti gli algoritmi su cui è costruita e, oltre, il codice sorgente della app, con la possibilità di verifica da parte di mani esperte che non ci siano back door”. 

Per quanto riguarda l'economia circolare, invece, il tracing è una procedura fondamentale. A partire dai rifiuti. Cominciano a essere numerosi i Comuni italiani che hanno adottato i sacchi per la raccolta differenziata dotati di codice a barre e Qr code. Per il tracciamento dei rifiuti viene chiamata in causa anche la blockchain, notoriamente alle cronache in quanto alla base della catena di blocchi su cui girano cryptovalute e cryptoasset. Come spiega Il Sole 24 Ore “Anche in Italia la blockchain sta trasformandosi in un’opportunità per garantire certezza e trasparenza in un comparto, quello dei rifiuti, troppo spesso dominato da zone d’ombra e opacità che lasciano spazio alla criminalità organizzata. La tracciabilità dei rifiuti è un obbligo sancito dall’Europa per evidenti preoccupazioni ambientali, ma anche per esigenze di data analytics. In Italia il sistema costruito attorno al Sistri ha mostrato tutti i suoi limiti, tanto che il ministero dell’Ambiente ha lasciato trapelare di voler cambiare con un’architettura garantita da tecnologie più 4.0. La blockchain potrebbe senz’altro essere efficace come garanzia: credo non se ne possa fare a meno per assicurare certezza e garanzia dell’intera filiera del rifiuto all’interno di un sistema più adeguato ai tempi”. 

Ma il tracing è fondamentale, anche e soprattutto, per seguire la materia prima e i materiali in tutti i passaggi di utilizzo e riutilizzo, così da poterne sfruttare appieno le caratteristiche evitando sprechi. In questo senso, come raccontato anche da Italia Circolare, un esempio interessante è quello di Amsterdam, città che punta a aggiungere l'obiettivo di un'economia completamente circolare entro il 2050. Nel pacchetto di misure, per quanto riguarda il settore delle costruzioni, la città sta aumentando i requisiti di sostenibilità nella pubblicazione delle offerte. Dovranno essere utilizzati materiali più circolari e gli edifici saranno tenuti a mantenere un passaporto dei materiali costruttivi così da documentare esattamente quali materiali sono stati utilizzati e come possono essere rimessi in circolo quando si tratterà di rinnovarli o di demolirli. Un esempio in questo senso è già stato avviato nella zona di Buksloterham, dove è attualmente in fase di sviluppo il primo distretto urbano circolare.
 

Tag:  AmsterdamCovid-19economia circolareemergenza Covid-19Keywordsriciclotracing

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