La bioedilizia del futuro è fatta in sughero

di Giovanni Franchini

07/07/2020

Un materiale naturale dalle eccezionali proprietà e dagli infiniti utilizzi, che si ottiene senza consumo di risorse primarie e che, una volta utilizzato, può essere riciclato e riutilizzato altre infinite volte. Praticamente una ricchezza infinita, donataci da Madre Terra per aiutare gli umani a vivere e a consumare meglio.

Non è una favola, né un racconto di fantascienza. Questo materiale già esiste e si chiama sughero.

Proveniente dalla corteccia della Quercus Suber, è un materiale usato fin dall'antichità da Romani e Greci, che ci costruivano scarpe e tappi per le damigiane. E' noto al grande pubblico per i tappi dei (pregiati) vini, ma molti non sanno dei suoi numerosi utilizzi ad esempio nella bioedilizia, un nuovo modo di costruire le nostre case che ci permetterà di vivere meglio e di non maltrattare il pianeta.

Italia Circolare ne ha parlato con Giorgio Mischiatti, responsabile tecnico di Sace Components, azienda marchigiana che spazia dall'edilizia alla nautica, alla moda all'arredamento, che fa largo utilizzo del sughero, impegnandosi a diffonderne la cultura in tutti i settori, al punto di aver realizzato un Manifesto di sostenibilità visibile sul sito di Io Sughero, scritto proprio in collaborazione con Italia Circolare.

Mischiatti, ma che cos'ha di tanto speciale questo sughero?

È un materiale che, parafrasando Italo Calvino che parlava dei classici come di opere che non hanno ancora finito di dire quello che hanno da dire, allo stesso modo il sughero non ha ancora finito le sue tante possibili applicazioni, che sono davvero infinite. Lo usavano gli antichi, lo hanno usato nel Medioevo e nel Rinascimento, lo utilizziamo oggi e lo utilizzeremo sempre di più domani. Quello che ha di speciale è che anzitutto naturale. Lo si ricava dalla quercia del sughero, ma non tagliando alberi e dunque consumando risorse. Il sughero viene estratto solo dalla corteccia della quercia, che poi ricomincia a crescere, preparandosi a generare altro sughero. E questo taglio, inoltre, fa bene all'albero che cresce più forte e generando un sughero sempre di maggiore qualità. Non per niente il taglio e l'estrazione del sughero sono attività di alta specializzazione, che si tramandano da millenni, di generazione in generazione.

Va bene, è naturale, ma non è solo questo?

È un materiale traspirante che utilizziamo e utilizzeremo sempre di più nella bioedilizia, come isolante all'interno e all'esterno delle mura, ad esempio, per rendere le case più fresche d'estate e più calde d'inverno, grazie alla sua capacità di trattenere il calore per rilasciarlo molte ore dopo. Ad esempio la gran parte dei coibenti che di solito si usano come isolanti sono molto meno performanti e per questo di solito le case sono più calde quando il caldo è più intenso oltre al fatto che materiali chimici rilasciano nell’atmosfera agenti chimici, mentre il sughero rilascia solo benessere.

Come saranno invece le case del futuro?

Già adesso le case vengono sempre più realizzate in base ai principi della bioedilizia. Le case di nuova generazione sono energeticamente intelligenti, trattengono calore per rilasciarlo quando ce n'è bisogno, causano un minore e più ottimale ricorso agli impianti di riscaldamento e di raffreddamento. Sono più silenziose perché è un materiale fonoassorbente. Inoltre la casa è anche più salubre. A differenza di altri materiali, il sughero non contiene agenti chimici, è atossico, regola l'umidità tra interno ed esterno in combinazione ai prodotti Sace in pura calce idraulica NHL5, insomma il sughero lavora molto, e direi in incognito, per il nostro benessere.

Che posto occupa oggi e occuperà in futuro il sughero nella bioedilizia?

Io credo che anche a breve termine il sughero, viste le sue straordinarie proprietà sarà impiegato in bioedilizia nell'80-90% dei casi, e questo nonostante i produttori di materiale chimico faranno quanto possibile per ritardare questo processo, per continuare a spingere i loro materiali che ormai sono tecnologicamente superati, ma contando sul fatto che sono più economici. Ma il risparmio, su beni durevoli come le case, si misura in un arco di tempo molto lungo e spesso utilizzare materiali superati, non performanti e non ecologici, che fanno poi spendere molto di più in manuntenzione e smaltimento non lo definirei propriamente risparmio. E senza contare il benessere che produce.

Insomma di sughero non ce n'è mai abbastanza. Ma in Italia ce n'è abbastanza?

Purtroppo no. Di sughero in Italia se ne produce poco, rispetto alla richiesta e in generale nel mondo anche se ne trova poco. Il sughero è prodotto nel bacino del Mediterraneo, penisola iberica, Nordafrica, e anche Italia, in Sardegna e lungo la costa tirrenica. Ma in Italia si tratta di piccole produzioni e molto al di sotto della richiesta, specialmente per la bioedilizia, almeno per quanto riguarda quello usato per le costruzioni a cappotto. Certamente anche il sughero non tostato, quello cosiddetto biondo che si produce in Sardegna è utile per la bioedilizia ma con altre tecniche costruttive, con pannelli interni in sughero invece che in rivestimento esterno. In Sace noi utilizziamo entrambi i tipi e compriamo un po' dovunque, Portogallo, Sardegna e per il sughero tostato in Algeria. Diciamo che col sughero ormai in Sace, dopo tanti anni di esperienza, siamo diventati bravi a comprarlo, trasformarlo e utilizzarlo in ambiti sempre più diversi.

Se il sughero è il futuro, non sarebbe il caso di ampliare in qualche modo la produzione italiana, magari con nuove sugherete? È possibile?

Il sughero sarà sempre più richiesto in futuro, su questo non c’è dubbio. Sarebbe utile, per il nostro paese, mettere a sistema le sugherete italiane, manutenerle e anche produrne di nuove, attraverso la semina di nuovi alberi. Si tratta un investimento a lungo termine, naturalmente. Pianti oggi per cominciare a raccoglierne tra venti o anche trenta anni. Ma significherebbe un investimento per le future generazioni, per lasciare loro un valore, visto che veniamo spesso accusati, e anche giustamente, di depredare il loro futuro. Il sughero è futuro e lasciarlo ai nostri figli sarebbe davvero una grande eredità.

Oggi Sace utilizza il sughero in ambiti diversi: oltre alla bioedilizia, i tessuti, scarpe, borse e abbigliamento, ai complementi d'arredo, alla nautica e al deck delle barche e ai semilavorati per tanti utilizzi. C'è ancora spazio per il sughero in altri settori?

Il sughero ha un potenziale infinito. Ad esempio i moduli di alcune navicelle della Nasa montano pannelli in sughero. Se vogliamo dare uno sguardo da qui ai prossimi quindici o venti anni, dove oggi vediamo plastica, in futuro potremmo vedere sughero.
 

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