Sono la madre che scappa da Kiev col bimbo in braccio.
Sono la madre del soldato russo morto.
Sono la madre afgana, abbandonata nella mani dei talebani.
Sono la madre kurda che vede massacrare le sue figlie combattenti.
Sono la madre iraqena, vittima dell’esportazione della democrazia.
Sono la madre di Plaza De Mayo diventata nonna senza giustizia.
Sono la madre di Belgrado, che ha perso i suoi figli sotto i bombardamenti Nato.
Sono la madre che ha affidato il suo bambino a un gommone e lo vede respingere e lasciare affogare, perché non è cristiano, bianco e cogli occhi azzurri.
Sono la madre di un bimbo palestinese arrestato a Gaza dalle forze di sicurezza.
Sono la madre di Carlo Giuliani, assassinato dal G8.
Sono la madre di George Floyd, soffocato dal razzismo.
Sono la madre di Giulio Regeni.
Sono la madre che vuole per tutti i figli del mondo diritti, uguaglianza, fraternità tra i popoli. E pace.
Pace vuol dire che non vi abbiamo messo al mondo per lasciarvelo distruggere.
Otto marzo 2022
Tag: 8 marzoGiornata Internazionale della Donna