Un bagno. Un prato. Una discarica. In questa storia bagno, prato e discarica sono in relazione tra loro, una relazione circolare. Perché le relazioni possono scappare via in modo dritto, lineare, da punto a punto, anche per tutta una vita, perdersi nelle intenzioni. Oppure creare un senso dello stare assieme in grado di rimettere costantemente in circolo idee, progetti e condivisione della propria vita. Ecco come può il piccolo progetto di un bagno condiviso su un parco giochi accanto a una discarica raccontare il valore di un altro tipo di relazione. Località: Prato delle Ferrere di Cairo Montenotte, provincia di Savona. Tempo: vent'anni fa circa. Il momento in cui Massimo e Carlo Vaccari ereditano dal padre 81 ettari di terreno, in precedenza utilizzati per estrazione di argilla e produzione di laterizi. Che farne, una discarica? E perché no? La chiamano La Filippa, come una delle cascine presenti sui terreni. Ma la volontà non è quella di mettere su un'attività temporanea che nel momento in cui esaurisci i volumi di riempimento te ne vai con la conseguenza che tutte le opere di urbanizzazione, le telecomunicazioni e il resto delle infrastrutture verranno smontati e buttati via. Perché, piuttosto, non pensare a una discarica rivoluzionaria perché sostenibile e non impattante non solo possa essere riutilizzata in tutte le sue componenti una volta esaurita la propria attività ma che diventi un valore comune di condivisione, sostenibilità, inclusione e responsabilità civile per la comunità?
Dopo aver lavorato su una serie di significative inversioni di tendenza rispetto alle discariche tradizionali, nel 2010 arriva il momento di occuparsi di un adiacente prato abbandonato e sporco. Gli imprenditori con l'idea di valorizzare il territorio in cui operano decidono subito di riqualificare anche questo luogo. La sfida è doppia perché da una parte si mettono molta più gente in “casa”, ovvero tutte quelle persone che, frequentando il prato una volta rimesso a posto, arrivano abbastanza vicine da giudicare con i propri occhi ogni aspetto della discarica e del progetto. Dall'altra si trova di fronte a tutte le difficoltà che abitualmente incontrano, in termini di incuria e comportamenti poco responsabili, i programmi sviluppati su aree decentrate ed esposte alla responsabilità diretta dell'utenza. La chiave di volte, secondo i Vaccari, sta tutta nella relazione tra condivisione e responsabilità collettiva. Fintanto che non si mette un bene nelle mani di chi è chiamato a utilizzarlo e a prendersene cura non si può pensare di considerarlo a tutti gli effetti un bene collettivo. Con questa idea, i lavori procedono: l'area viene sistemata, il prato curato e attrezzato con giochi per bambini. Nel giugno del 2017, poi, l'area viene rinnovata e raddoppiata e, ancora, nel 2019 arriva il momento di sostituire i giochi usurati e di installarne di nuovi. Oggi, a distanza di dieci anni, Il Prato delle Ferrere di Cairo Montenotte è diventato un bellissimo parco pubblico attrezzato e un'esperienza a disposizione gratuita di tutta la comunità.
Ma il bagno che fine ha fatto in questa storia? Sempre nel 2019 viene inaugurata, assieme ai nuovi giochi, la Casa del Camaleonte, un progetto sperimentale che ha portato alla trasformazione della prevista struttura prefabbricata destinata al deposito di attrezzi per la cura del verde del parco in un bagno a gestione collettiva. Un bagno affidato, cioè, alla condivisione e alla responsabilità dell'utenza. Una piccola idea che ha prodotto un luogo utile a tutti, completamente rivolto al servizio pubblico e al senso civico delle persone. Il Camaleonte funziona in in modo molto semplice: il bagno è dotato di allaccio alla pubblica fognatura, è accessibile alle persone disabili e, per facilitare la pulizia al suo interno, è interamente impermeabile e dotato di un doccino. Punto. Per tutto il resto chiedere all'utenza, a partire da asciugamani, carta igienica e sapone che sono portati da casa, nel pieno spirito dell’autogestione, per finire con la pulizia generale della struttura. La morale della favola sta tutta nella relazione tra territorio, famiglie, bambini e orgoglio di appartenenza alla comunità, una relazione che funziona: la Casa del Camaleonte si offre come un vero e proprio esperimento sociale dentro un altro esperimento sociale, ovvero il Parco delle Ferrere, un’area pubblica di circa 5mila metri quadrati con giochi e panchine, non custodita e a uso gratuito, il tutto progettato, e realizzato da La Filippa. In fondo, la fine della storia è solo l'inizio di tante altre storie, le storie delle persone che passando da questo bagno se ne prendono e se ne prenderanno cura per tutti.
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