La doppia piramide Barilla in cui ambiente e alimentazione s'incontrano

di Andrea Begnini

19/04/2021

Immagine tratta dal sito di Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition
La Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition ha presentato una interessante e innovativa interpretazione della classica piramide alimentare integrandola in una correlazione con un'altra piramide che tiene conto dell'impatto ambientale degli alimenti. Il Barilla Center for Food & Nutrition sviluppa proposte dall’approccio multidisciplinare e ha l’obiettivo quello di raccogliere le migliori conoscenze presenti a livello mondiale sulle tematiche legate al mondo dell’alimentazione e della nutrizione. Le sue aree di studio sono la cultura, l’ambiente, la salute e l’economia: “in questi ambiti intende suggerire soluzioni per affrontare le sfide alimentari del prossimo futuro”.

Nel 1992 “l’US Department of Agriculture progettò e diffuse la prima Piramide Alimentare, che in modo sintetico ed efficace spiegava come adottare un tipo di alimentazione equilibrato. Oggi, il Barilla Center for Food & Nutrition ripropone la Piramide Alimentare in una doppia versione, posizionando i cibi non solo seguendo quanto da tempo la scienza nutrizionale ha definito in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma anche rispetto al loro impatto sull’ambiente. Si ottiene così una Doppia Piramide: la nota Piramide Alimentare e una Piramide Alimentare-Ambientale. Quest’ultima, che viene affiancata alla Piramide Alimentare, è rappresentata capovolta: gli alimenti a maggior impatto ambientale sono in alto e quelli a ridotto impatto in basso”.

La Piramide Alimentare raffigura i vari gruppi di alimenti in modo scalare. “Alla base della Piramide si trovano gli alimenti di origine vegetale (caratteristici della dieta mediterranea) ricchi in termini di nutrienti (vitamine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibre e composti bioattivi di origine vegetale) e con ridotta densità energetica. Salendo progressivamente si trovano gli alimenti a crescente densità energetica (molto presenti nella dieta nordamericana) che andrebbero consumati con una frequenza minore”. La Piramide Ambientale, invece, “è stata costruita sulla base della stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento condotta con l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA), un metodo di valutazione oggettivo dei carichi energetici e ambientali relativi a un processo (sia esso un’attività o un servizio). Nello specifico, l’analisi dei processi porta a evidenziare come i principali carichi ambientali siano rappresentati dalla generazione di gas a effetto serra (Carbon Footprint), dal consumo della risorsa idrica (Water Footprint) e dall’uso di territorio (Ecological Footprint)”.

Anche nella scelta dei cibi e delle diverse diete occorre, quindi, tenere conto della variabile ambientale riclassificando i cibi non più in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma rispetto al loro impatto negativo sull’ambiente. “Da questa nuova elaborazione emerge la coincidenza di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: salute e tutela ambientale. Si dimostra, in altre parole, che se si assume come dieta alimentare quella suggerita dalla tradizionale Piramide Alimentare, non solo si vive meglio, ossia più a lungo e più sani, e si ottiene un impatto, o meglio un'impronta, decisamente minore sull’ambiente. In definitiva, ognuno di noi assumendo un atteggiamento responsabile in termini alimentari, può conciliare il proprio benessere (ecologia della persona) con l’ambiente (ossia l’ecologia del contesto)”. 

Per saperne di più, il pdf del progetto è online sul sito della Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition.
 

Tag:  alimentazioneFondazione Barilla Center for Food & Nutritionimpatto ambientale degli alimentipiramide alimentare

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