La Giornata Mondiale degli Oceani 2020 per salvarli da inquinamento e pesca intensiva

di Redazione

08/06/2020

Si celebra oggi la Giornata Mondiale degli Oceani, istituita dall’Onu nel 2008, nell’Anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, per poter riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci e il dovere di ciascuno e di tutti di preservarli per le generazioni future.

"Noi facciamo affidamento sugli oceani per il cibo, il sostentamento, il trasporto e il commercio. E come polmoni del nostro pianeta e i suoi più grandi pozzi di assorbimento del carbonio, gli oceani hanno un ruolo vitale nel regolare il clima globale”, ha dichiarato il Segretario Generale António Guterres in occasione della Giornata di oggi. Ed ha avvertito: “gli oceani stanno diventando sempre più acidi, mettendo a repentaglio la biodiversità marina e le essenziali catene alimentari”.

Eppure, si legge nella nota dell’Onu che accompagna la ricorrenza, in riferimento alla più drammatica attualità degli ultimi mesi, “alcuni potrebbero essere sorpresi nel leggere che gli organismi scoperti a profondità estreme vengono utilizzati per accelerare il rilevamento di COVID-19, e probabilmente ancora di più per studiarlo. L’oceano è l’ambiente che potrebbe dare una soluzione all’umanità”.

La Giornata Mondiale degli Oceani diventa quindi l’occasione per informarci sulll’impatto delle azioni umane sull’oceano, per sviluppare un movimento mondiale di cittadini a favore di questa risorsa, ancora così poco conosciuta, e per mobilitare e unire la popolazione mondiale in un progetto per la gestione sostenibile degli oceani del mondo. Oggi gravemente minacciati dal riscaldamento globale e dalle attività antropiche che causano l’introduzione di sostanze nocive e l’eccessivo utilizzo di risorse: e quindi inquinamento, dispersione di plastiche, pesca non regolamentata.

Per dare alcuni dati sulla condizione di salute dei nostri oceani, delle circa 380 milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno (rapporto Science Advaces), la quantità di tonnellate di plastica che finisce negli oceani e nei mari del pianeta è stata stimata mediamente intorno agli 8 milioni. Solo per parlare del Mediterraneo, che non è un oceano, ma è il mare che bagna le nostre coste, il Nature scientific reports del 2016 a cura di Ismar – Cnr, ha stimato in 1,2 milioni per chilometro quadrato la quantità di microplastiche che vi sono presenti.

La celebrazione della Giornata dell’Onu, il cui tema è l’Innovazione per un oceano sostenibile, si svolgerà quest’anno con un evento virtuale realizzato in collaborazione con Oceanic Global, che farà luce su tutte le iniziative realizzate a livello globale per aprire nuove strade a vantaggio della difesa della salute degli oceani e del pianeta. Ma le iniziative continueranno fino al 14 giugno, dando vita alla Settimana mondiale dell’oceano 2020, che ha lo scopo di esplorare tutte le innovazioni tecnologiche e infrastrutturali nell’ambito della gestione delle risorse, dei prodotti di consumo, dell’esplorazione scientifica e anche della finanza che possono avere un impatto positivo per uno sviluppo sostenibile capace di preservare l’equilibrio e la biodiversità dei nostri mari.
 
Tra le iniziative realizzate nel nostro paese, ricordiamo che Ispra -  impegnata con attività di ricerca degli effetti della plastica in mare con i progetti INDICIT II, Plastic Busters MPA, Medsealitter, ML-REPAIR - oggi partecipa al convegno "Dalla costa agli abissi", organizzato dall'Accordo Ramoge, che si tiene a Cannes, e, insieme agli altri partner del Progetto Indicit II, invita i cittadini e le associazioni a postare le foto delle azioni intraprese per ridurre l'inquinamento da plastiche nel mare.
 

Tag:  biodiversitàGiornata Mondiale degli Oceani

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