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La sostenibilità come fattore competitivo per i porti toscani. Il DEASP di Livorno
La sostenibilità come fattore competitivo per i porti toscani. Il DEASP di Livorno
03/07/2020
L’Autorità di Sistema Portuale di Livorno ha avviato un percorso di confronto con l’intera comunità portuale in relazione al DEASP, il Documento di Pianificazione Energetico Ambientale, individuando nella riduzione dell’impatto ambientale del sistema uno degli obiettivi principali della strategia di sviluppo.
L’inventario dei consumi energetici in termini di Co2 equivalente prodotta dai porti del sistema ha messo in evidenza che le tonnellate di anidride carbonica emesse ogni anno nelle aree portuali sono oltre 200.000, il 90% delle quali sono prodotte a Livorno; che quasi il 90% di tonnellate di CO2 equivalente proviene dalle navi in manovra e in stazionamento a banchina; e che nelle attività di movimento merci a terra, il gasolio è ancora il vettore energetico più utilizzato.
“Alla luce della fotografia attuale delle emissioni di CO2 dei porti, è possibile adesso sia prevedere obiettivi di riduzione delle emissioni conformi agli obiettivi nazionali, monitorandone l’andamento nel tempo, sia individuare obiettivi specifici per ogni porto del Sistema – ha spiegato il dirigente dell’AdSP responsabile del Deasp, Claudio Vanni –. Possiamo così definire azioni infrastrutturali e misure di incentivazione mirate a migliorare la gestione energetico-ambientale delle attività”.
Ad esempio spostando il trasporto merci quanto più possibile su ferrovia e potenziando il consumo dell’energia elettrica, utilizzando eventualmente una generazione di energia locale da fonti rinnovabili.
I partecipanti all’incontro on line hanno dibattuto sulle strategie per raggiungere l’obiettivo di un sistema portuale carbon neutral a lungo termine, sull’installazione di pannelli fotovoltaici su tutti i tetti degli edifici esistenti in porto; sull’adeguamento delle reti elettriche portuali alle esigenze di consumo futuro, soprattutto a Piombino e Livorno, e sulla possibilità di fornire energia elettrica ai traghetti che stazionano di notte a Portoferraio.
Le infrastrutture elettriche così ripensate potrebbero difatti consentire di fare ricorso alle innovative modalità gestionali recentemente introdotte dalle normative europee e nazionali, come ad esempio i consorzi di acquisto, i sistemi di distribuzione chiusi e le comunità energetiche.
“Non inventiamo niente di nuovo – ha concluso Vanni – Quello che vogliamo fare in ambito portuale è consentire l’approvvigionamento di elettricità a basso costo e pulita, prodotta cioè da fonti rinnovabili”.
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