#LaBuonaSostenibilità. ENAV: innovazione e formazione per tracciare la rotta del futuro

di Claudia Ceccarelli

16/10/2020

ENAV è la società che gestisce il traffico aereo civile in Italia. Impegnata dal 2017 nella rendicontazione non finanziaria della propria attività, ENAV è stata premiata dalla Biblioteca Bilancio sociale per il miglior Bilancio di sostenibilità del 2019 e per i progetti Free Route Italy, (una procedura di volo che sopra i 9000 metri consente di far scegliere ai piloti il percorso diretto più vantaggioso, generando risparmi in termini di tempo, costi e emissioni di CO2) e Airport Collaborative Decision Making (un progetto che, grazie alla riduzione dei tempi di rullaggio, consente all’aereo di ridurre sensibilmente il tempo trascorso a terra con motore acceso con conseguente risparmio di carburante e di CO2 nel sedime aeroportuale) 
Ne parliamo con
Davide Tassi, Responsabile Corporate Social Responsibility, che ci spiega l’importanza del Bilancio di sostenibilità per ENAV.
  

Quali sono le rilevanze del vostro Bilancio di sostenibilità? 
Il Bilancio di sostenibilità del 2019 di ENAV, in molti aspetti innovativo rispetto a quello del 2018, ha suscitato l’apprezzamento da parte di network esterni. L’Università di Pavia ci ha assegnato il Premio per il miglior Bilancio di sostenibilità nella Categoria Medie e Grandi imprese e abbiamo ricevuto il Primo premio della Biblioteca del Bilancio sociale, anche per il percorso degli ultimi tre anni. 
ENAV è un’azienda che fornisce un servizio strategico per il paese perché garantisce che tutti gli spostamenti aerei avvengano in totale sicurezza, negli aeroporti così come nello spazio aereo italiano. La nostra stessa mission aziendale dunque si riversa nel concetto di sostenibilità. In questo senso, l’approccio di ENAV al tema è legato a due aspetti che riteniamo centrali: la formazione puntuale e avanzata di tutto il personale e l’innovazione tecnologica. 
La scuola di formazione di ENAV ha raggiunto un tale livello di eccellenza che da noi vengono a formarsi controllori di volo anche di altri paesi. Nel nostro settore poi non si può prescindere da una costante e continua ricerca della innovazione tecnologica per lo sviluppo di strumenti volti ad una sempre maggiore sicurezza nel controllo del traffico aereo e di strumenti che aiutino, soprattutto le compagnie aeree, a ridurre l’impronta di carbonio e, quindi, il livello complessivo delle emissioni di CO2. Innovazione e formazione per ENAV sono, dunque, anche al servizio dell’ambiente.   

Quali azioni hanno generato? E con quali impatti? 
La riduzione della Carbon footprint è un tema a cui abbiamo posto grande attenzione. Siamo stati i primi in Europa a sviluppare il progetto Free Route che dal 2017 al 2019 ha consentito un risparmio sempre crescente di CO2 fino ad arrivare alle 167000 tonnellate in meno raggiunte nel 2019. 
Se Free Route Italy esercita il suo impatto ad alta quota, l’altro importante progetto, l’Airport Collaborative Decision Making (A-CDM), sviluppato da ENAV in partnership con le società di gestione aeroportuale, ha consentito di abbattere le emissioni di Co2 in alcuni aeroporti. Il sistema sviluppato consiste infatti nella riduzione del tempo di attesa dell’aereo a motore acceso prima del decollo. Il risparmio di carburante per le compagnie aeree è stato notevole, ma soprattutto abbiamo agito positivamente in termini di prossimità per chi abita vicino agli a questi aeroporti. ENAV è una società di servizi che di per sé non ha un grande impatto ambientale diretto, ma si impegna per la riduzione complessiva dell’impatto ambientale del settore in cui opera. 
Nell’area People, accanto al tema della formazione, che, come abbiamo detto, è un fiore all’occhiello dell’azienda, ENAV a partire dal 2017 ha sviluppato una nuova policy sulla diversity & inclusion. Avendo una origine militare, tradizionalmente la presenza delle donne nell’azienda non era molto consistente; ora ci sono sempre più donne nel ruolo di controllori del traffico di volo, così come in posizioni di responsabilità. ENAV ha anche voluto dare una interpretazione più ampia della diversity inclusion, non limitandola alla gender diversity, ma accogliendo tutto il mondo delle possibili diversità delle persone che possono essere legate alla provenienza, al modo di affrontare le cose, all’appartenere a categorie protette. Insieme a questo, abbiamo anche sviluppato una policy sui diritti umani. Un’altra iniziativa particolarmente significativa per ENAV è quella dei presidi anticorruzione, un ambito in cui possiamo dire di essere molto avanti. 
  
Cosa ha significato per la coesione interna dell’azienda partecipare all’elaborazione del Bilancio di sostenibilità?
Questo è un aspetto che ci impegna moltissimo perché non può esistere un percorso di sostenibilità senza un percorso di change management interno e, quindi, di creazione di una cultura aziendale sui temi della sostenibilità. Il CSR manager deve collaborare con tutti i rami dell’azienda, in uno scambio continuo di informazioni e conoscenza.  
La prima che abbiamo lanciato con l’obiettivo di creare una cultura della sostenibilità, è stata quella di nominare i Sustainability Ambassador, circa quaranta figure professionali, appartenenti a diverse strutture aziendali con cui ci confrontiamo circa una volta al mese. Gli ambassador a loro volta diventano owner dei progetti di sostenibilità che portiamo avanti. 
Abbiamo poi lanciato il Sustainability Day, ormai un appuntamento annuale molto aggregante a cui tutta l’azienda partecipa in streaming, con il management, gli ambassador, il presidente e l’amministratore delegato della società che intervengono sui temi della sostenibilità. 
A questo si aggiungono le attività di Corporate Giving, iniziative di volontariato aziendale che vanno dal partecipare ad azioni come pulire i parchi insieme a Legambiente fino all’elaborazione di progetti che coinvolgono le scuole per creare e promuovere una sempre più diffusa cultura del rispetto e della tutela dell’ambiente. 

Quali istanze di miglioramento sono state evidenziate?
Le istanze di miglioramento emergono ogni giorno. Alcune sono relative alla parte People, al nostro vivere dentro l’azienda. Si tratta di istanze legate al welfare, ma anche ad una comunicazione interna sempre più coinvolgente e partecipata. Spesso ci vengono inoltre segnalati specifici progetti sull’ambiente che, quando è possibile, cerchiamo di realizzare. Credo che oggi lavorare sul change management attraverso i temi della sostenibilità sia una delle iniziative migliori per poter fare cultura aziendale. 

Rispetto alla coesione con i territori e con le comunità quali sono gli effetti? 
ENAV fornisce servizi alle compagnie aeree e collabora con le società di gestione aeroportuali. Perciò il nostro rapporto con le comunità è un rapporto mediato e spesso non direttamente visibile. Tuttavia, oltre al progetto A- CDM, che impatta direttamente sulla qualità dell’aria in prossimità degli aeroporti, il personale di ENAV lavora quotidianamente per tracciare delle rotte per il nostro traffico aereo che risultino il meno invasive possibile per le comunità. 
Quale importanza riveste l’adozione di policy di sostenibilità anche da parte dei vostri fornitori?
Il tema delle policy dei fornitori è molto importante per ENAV. Lo abbiamo recentemente affrontato per definire sempre più nel dettaglio un sistema di Supply chain, nel quale rientri l’identificazione di tutti quei comportamenti sostenibili che ci attendiamo da parte dei nostri fornitori. Noi vogliamo essere certi di lavorare con aziende che rispettano i principi che per noi sono diventati centrali: i diritti umani, l’ambiente, l’anticorruzione, le persone. Tutto questo si fa con una certa fatica. È un progetto a cui stiamo lavorando da un paio di anni: noi indaghiamo non soltanto sui principi di sostenibilità del prodotto, ma anche sui principi di sostenibilità dei fornitori. Per questo abbiamo definito un Codice di comportamento. Essendo ENAV una società sottoposta al Codice degli appalti, molte delle forniture di cui ci avvaliamo sono disciplinate da gara: devono quindi rispettare i criteri stabiliti per legge, e non possono esserne introdotti altri. Ma non ci scoraggia dal definire comunque un codice di comportamento a cui tutti devono attenersi.  

Quali sono gli SDGs più interessati dal vostro Bilancio sociale?
Alcuni Sdgs sono legati al nostro DNA aziendale, come il n. 8, relativo ad una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile e ad un lavoro dignitoso per tutti; il n.13, per il contrasto al cambiamento climatico; e, indirettamente anche il n.15, per favorire un uso ecosostenibile delle risorse della terra. Come dicevo prima, un SDG fondamentale per noi è il n. 4, perché una istruzione di qualità è al centro di qualsiasi forma di sviluppo futuro. Molto significativo per noi è anche il Goal n. 17, perché ENAV realizza costantemente delle partnership importanti per raggiungere i risultati che si propone. Come per esempio quella con Leonardo, da cui è nata una nuova società, chiamata D-Flight, che si occupa dell’utilizzo in sicurezza dei droni, una forma di movimento e di trasporto, anche di persone, in costante espansione. 

Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere?
Noi abbiamo sempre cercato di improntare il lavoro sulla sostenibilità partendo dagli obiettivi. Lo abbiamo fatto dal 2017, quando è stata istituita la struttura di Corporate social responsibility, per corrispondere all’obbligo di legge introdotto nel 2016. 
Il Piano di sostenibilità triennale di ENAV relativo al 2018-2020 conteneva circa 40 progetti su ciascuna area: innovazione tecnologica- governance - cultura aziendale. Alla fine del 2019 per dare maggiore impulso allo sviluppo di progetti che ritenevano centrali nel percorso di sviluppo della sostenibilità, abbiamo deciso di individuare una serie di obiettivi molto sfidanti per il solo 2020. Abbiamo perciò inserito l’obiettivo Plastic free in tutta l’azienda; il progetto di sostituzione del parco auto aziendale con auto elettriche; abbiamo lanciato lo smart working, prima che diventasse indispensabile a causa del Covid 19; e infine abbiamo definito un grande progetto di contrasto al climate change rispetto alle emissioni di CO2. Perché questo rimane il tema centrale del traffico areo dei prossimi anni, anche se al momento vola il 50% degli aerei rispetto al 2019. Una recente ricerca di Boston Counsulting Group dimostra come a causa del Covid la sensibilità delle persone nei confronti del cambiamento climatico non sia diminuita, ma aumentata per ben il 72% degli intervistati. Ora abbiamo capito come la mancanza di etica nei comportamenti non sia un concetto astratto, ma qualcosa che provoca danni molto evidenti sulle nostre vite. In linea con questa tendenza, nel 2019 abbiamo lanciato il progetto di Carbon neutrality ponendoci come obiettivo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2022. Per farlo, abbiamo lanciato da quest’anno un progetto di assessment puntuale su tutte le nostre emissioni, da cui dovrà scaturire un piano di efficientamento che comprende la massima riduzione possibile di tutte le emissioni, per poter poi compensare le emissioni in eccesso attraverso crediti di carbonio. Intendiamo arrivare al saldo zero, importante sotto il profilo etico e come segnale per tutto il settore del traffico aereo. 
Infine, ci interessa riuscire a valutare l’impatto concreto di tutte le nostre azioni sugli SdDGs a cui stiamo lavorando, per capire, anche in termini quantitativi, quale è il contributo che ENAV sta dando al raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 sui quali si sta impegnando. 


La Buona Sostenibilità: BBS e Italia Circolare insieme raccontano i migliori Bilanci di sostenibilità al fine di promuoverne concetti, principi, azioni e impatti verso un pubblico sempre più consapevole e interessato alle tre dimensioni della sostenibilità ambientale, economica e sociale.  
 

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