L'Economia Circolare è Olimpica

di Luca Corsolini

25/01/2020

L'Economia Circolare è Olimpica
L’economia circolare funziona perché non è solo un’ottima idea, un progetto open source direbbero quelli. Per me, l’economia circolare funziona proprio per la definizione: semplice, evocativa di altri cerchi che abbiamo imparato a riconoscere come perfetti.
Quindi, l’economia circolare è anche un suggerimento, forse il più prezioso per un mondo costruito sulla comunicazione, buona o falsa che sia: bisogna scegliere le parole giuste per garantire la riuscita di una iniziativa e, oggettivamente, non sempre i movimenti verdi e Green, non è una ripetizione, sono stati capaci di trovare soluzioni altrettanto efficaci.

Il mio mondo è lo sport, un’economia naturalmente circolare che non sa di esserlo, un ambiente verde che a volte è in contraddizione con se stesso e che quest’anno sperimenterà sulla propria pelle, alle Olimpiadi di Tokyo, i cambiamenti climatici: il campo di gara della maratona è stato spostato, con mesi di anticipo, dalla capitale giapponese, più a nord, a Sapporo, in cerca di condizioni più e meglio adatte a uno sforzo di quel genere, meno caldo, meno umidità, meno smog.

Ma torniamo, anzi restiamo alle parole. Per anni, noi dello sport abbiamo parlato di vecchie glorie per presentare gli ex atleti top, calciatori principalmente, che hanno continuato a giocare. Ovvio che non sia fiorito, grazie a quella definizione, un movimento di massa: chi vuole sentirsi e sentirsi dare della vecchia gloria? Oggi che parliamo di Master gli over 35 che praticano sport, anche cominciando in età adulta sono una moltitudine.

Ci sono anche declinazioni sociali. Eunice Kennedy, sorella di tutti quei Kennedy, aveva una sorella disabile mentale. Una ritardata si diceva all’epoca, e abbiamo continuato a dirlo per anni. Vale la pena dedicare attenzione a una ritardata? Era quasi un ammonimento: non si perde tempo coi ritardati, non serve investire dei soldi sui ritardati. Eunice Kennedy si ribellò senza grandi fatiche: lei è mia sorella, disse, lei per me è comunque speciale, e nacquero così gli Special Olympics che oggi sono una grande ribalta, per milioni di persone che non si sentono più inutili e ai margini e sono tornate padrone delle loro vite.

Basta una parola a volte, la parola giusta, per vincere la partita. Economia circolare è la definizione giusta, adesso dobbiamo trovare le altre: l’importante è partecipare.
È una antica legge dello sport che non ha bisogno di essere... riciclata.
 

Tag:  economia circolareOlimpiadi di Tokyo 2020Special Olympicssport

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