L’economia circolare serve a raffreddare il pianeta

27/01/2021

L’economia circolare può tagliare le emissioni globali di gas serra di 22,8 miliardi di tonnellate all'anno, cioè il 39% rispetto ai livelli record del 2019 di 59,1 Gigatonnellate (Gt), e mantenere il pianeta al di sotto dei 2 gradi centigradi di riscaldamento entro fine secolo. Lo afferma il "Circularity Gap Report" dell'associazione no profit Circle Economy, che viene reso noto oggi nell'ambito del World Economic Forum a Davos. Sarebbe necessario un consumo efficiente delle risorse in tre aree che sommate costituiscono il 70% delle emissioni globali: edilizia, viaggi e trasporto merci, nutrizione. Va inoltre evitata la creazione di nuovi prodotti con materie prime, abbattendo le quantità di minerali, combustibili fossili, metalli e biomasse.
 
In sintesi, la soluzione è nel riformare l'agricoltura, applicare principi circolari ai progetti di costruzione di edifici, ridurre al minimo il trasporto motorizzato nelle città, mettere più raccoglitori di rifiuti e realizzare impianti di riciclo.
 
Il mondo, ricorda il rapporto, "consuma più di 100 Gt di materiali all'anno e solo l'8,6% viene riutilizzato", mentre le strategie individuate taglierebbero i consumi a 79 Gt e aumenterebbero i materiali riutilizzati al 17%.
 
Secondo il Rapporto 2020 dell'Onu sul divario delle emissioni (Un Emissions Gap Report 2020), per garantire che il riscaldamento globale sia mantenuto al di sotto dei 2 gradi (obiettivo minimo dell'accordo di Parigi), entro il 2030 le emissioni globali devono diminuire di 15 miliardi di tonnellate, oppure di 32 Gt se si vuole rimanere entro 1,5 gradi (obiettivo primario dell'Accordo di Parigi).
 

Tag:  economia circolareriscaldamento globale

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