Lettera ai firmatari del Manifesto di Assisi

di Ermete Realacci

04/02/2020

Il primo appuntamento dei firmatari del Manifesto per "un'economia a misura d'uomo contro la crisi climatica" (il Manifesto di Assisi) – che si è tenuto il 24 gennaio nel Sacro Convento – ha avuto un successo al di là delle nostre aspettative. Hanno partecipato circa 1000 persone impegnate nei più vari campi e continuano ad aumentare i firmatari che sono ad oggi quasi 3000. Pensiamo che questo sia dovuto ai contenuti del Manifesto di Assisi, originali anche nel panorama internazionale. Ma molto importante è il fascino di un'alleanza tra soggetti diversi accomunati da una visione: la convinzione che la sfida della crisi climatica può migliorare la nostra economia e la nostra società, ma può essere portata avanti solo insieme.

Chi ha partecipato direttamente all'appuntamento avrà potuto verificare come non solo la qualità degli interventi, anche istituzionali, ma il clima che si è respirato tra i tanti presenti ha segnato un passo in avanti, sicuramente favorito dal carisma del luogo che lo ha ospitato. Un clima che ci è sembrato rappresentativo di un'Italia che vuole impegnarsi concretamente e tornare a sperare e investire su un futuro comune. Forse per questo è stato importante il riscontro che si è avuto sui mezzi di informazione italiani e in qualche caso stranieri.

Ora, come è nello spirito del Manifesto, sta a tutti noi tradurre in azioni concrete e in approfondimenti questo spirito comune ed onorare il Tau verde donato ai firmatari dalla Comunità francescana del Sacro Convento, come simbolo dell'inizio di una nuova alleanza. Troveremo il modo di dialogare e scambiare informazioni su quanto si sta facendo verso l'obiettivo, indicato dal Manifesto, dell'azzeramento del contributo netto di gas serra entro il 2050. E' nostra intenzione tra un anno censire le azioni grandi e piccole realizzati dai Firmatari.

Il 24 gennaio scorso sono stati intanto indicati alcuni terreni di incontro e confronto, la responsabilità sociale delle imprese, l'economia circolare, territorio e piccoli comuni, il ruolo della finanza. Grande interesse ha poi suscitato la proposta di Stefano Zamagni di lavorare per il riconoscimento in sede internazionale dell'ambiente come bene comune. Nei limiti delle nostre possibilità e con l'aiuto di tutti su questo lavoreremo. Intanto vogliamo ringraziare quanti si sono uniti a noi o lo faranno in futuro sottoscrivendo il Manifesto di Assisi.

I PRIMI FIRMATARI

ERMETE REALACCI Presidente Fondazione Symbola
ETTORE PRANDINI Presidente Coldiretti
VINCENZO BOCCIA Presidente Confindustria
FRANCESCO STARACE Amministrazione delegato Gruppo Enel
ENZO FORTUNATO Direttore Sala Stampa Sacro Convento Assisi
CATIA BASTIOLI Amministratore delegato Novamont
 

Tag:  economia circolareFondazione SymbolaManifesto di Assisi

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