L'Italia che Ricicla 2023: un'Agenda di Lavoro su norme e sbocchi economici

di Redazione

04/12/2023


Presentato il 21 novembre a Roma, L’Italia che Ricicla 2023, alla sua seconda edizione, vuole testimoniare le diverse anime del riciclo dei rifiuti in Italia.

Realizzato da Assoambiente, il rapporto registra come l'Italia sia vicina ai target UE al 2025 e al 2035 per il riciclo dei rifiuti. Agli obiettivi UE al 2025, manca il 3,6% sul riciclo dei rifiuti urbani. Mentre il nostro Paese è già oltre il target per il riciclo degli imballaggi.

“Una rete di operatori industriali che trasformano gli scarti del nostro sistema produttivo e i rifiuti delle città in materie prime seconde (MPS), recuperando la materia e l’energia in esse contenute, sostanziando così il principio cardine dell’economia circolare, vale a dire la rigenerazione di nuovi beni dai rifiuti e dagli scarti”.

La centralità degli operatori del riciclo è andata rafforzandosi negli ultimi anni, “in primo luogo per la crescente consapevolezza rispetto alle conseguenze del cambiamento climatico e al ruolo attivo svolto nell’ambito del processo di transizione verso un’economia circolare, ma anche alla luce del mutato contesto
internazionale”.

L’Italia che Ricicla 2023 intende affidare alle Istituzioni pubbliche - italiane ed europee - una Agenda di Lavoro” per il prossimo biennio (2024- 2025), “che possa rafforzare il ruolo strategico del riciclo italiano nell’attuazione dell’economia circolare, valorizzando le peculiarità e i punti di forza delle singole filiere nel nostro Paese”. 

Partendo dai dati: nella UE circa il 50% dei rifiuti urbani è riciclato o destinato al compostaggio mentre il 23% è collocato in discarica. “La produzione dei rifiuti di imballaggio continua ad aumentare costantemente negli ultimi anni: tra il 2013
e il 2020 ha registrato un aumento del 15% in tutta l’UE, raggiungendo quasi 80 milioni di tonnellate. Oggi si ricicla il 64% dei rifiuti di imballaggio, anche se il tasso varia a seconda del materiale, superando infatti il 75% per gli imballaggi di carta, cartone, vetro e metallo, e scendendo al di sotto del 40% per gli imballaggi in plastica”. Questi dati mostrano come il settore della gestione dei rifiuti sia impegnato a contribuire attivamente alle politiche di economia circolare, “a differenza di altri settori che non perseguono l’obiettivo di riduzione dei rifiuti,
previsto dal Green Deal europeo. La direzione indicata dall’Unione europea è chiara e tutti dovrebbero fare la propria parte”.

Le Istituzioni Europee giocano un ruolo importante in questa partita perché, “grazie ad un approccio legislativo diverso, con un chiaro obiettivo di economia circolare, sono il vero catalizzatore per il processo di cambiamento. La gestione dei rifiuti è sempre stata affrontata a partire dal momento in cui venivano generati, trattandoli
come un problema da risolvere più che parte di un ciclo di vita. Le recenti proposte politiche - come il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (CE, 2022), il Regolamento sulle batterie (CE, 2020), quello sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (CE, 2022) e il recente Regolamento sui veicoli fuori uso (CE, 2023) - sembrano aver cambiato prospettiva. La nuova legislazione include sempre più requisiti che mirano ad incentivare una progettazione per la circolarità, il cosiddetto eco-design, tenendo finalmente conto del fine vita, sin dalla concezione iniziale del prodotto”.

L’analisi delle principali policy comunitarie e delle novità normative più rilevanti a livello italiano afferenti al riciclo, “ha consentito di delineare una vera e propria Agenda di Lavoro per gli anni 2024 e 2025. È, questa, la principale eredità che L’Italia che Ricicla 2023 intende trasmettere ai decisori pubblici, affinché il ruolo strategico del settore possa essere meglio compreso e valorizzato nelle sedi
istituzionali”.

Nello specifico, l'Agenda di Lavoro è costruita sui seguenti pilastri:
la rimozione degli ostacoli normativi, valorizzando le esperienze nazionali, che ancora frenano il pieno sviluppo del mercato unico europeo dei prodotti riciclati;
l’adeguamento del quadro normativo europeo alle innovazioni tecnologiche, e non, della transizione ecologica ed energetica;
l’assicurazione di uno sbocco di mercato certo, costante ed economicamente sostenibile per i prodotti riciclati, traguardando un “Whatever It Takes” che porti a strumenti economici, agevolazioni ed obblighi volti a promuovere il riciclo.
 

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