Manifesto ICESP 2020: la ripresa passa dall'economia circolare

di Andrea Begnini

18/12/2020


La terza conferenza annuale di ICESP, Piattaforma Italiana degli attori per l’Economia Circolare, organizzata da ENEA, ha centrato il proprio focus sulle priorità per la ripresa post Covid-19 che passano, inevitabilmente, attraverso l’economia circolare. Il manifesto ICESP “Priorità per una ripresa post Covid-19” apre con una fase di contesto, ovvero l'auspicio che la transizione verso l'economia circolare possa raggiungere “una governance multi livello efficace e coordinata”. Il tutto, passando, tra l'altro, per un coerente allineamento dei piani strategici nazionali dei diversi settori, la promozione di un Piano di Azione Nazionale per l'economia circolare, la realizzazione di un Istituto nazionale di coordinamento e l'orientamento dei programmi di finanziamento nazionali all'interno del Green New Deal e del Recovery Plan. Ciò che è necessario è un cambiamento culturale, costruito a partire dall'educazione primaria, secondaria e accademica per creare nuove figure professionali, sia nel pubblico che nel privato. A livello infrastrutturale occorrono impianti sempre più tecnologici “capaci di recuperare le frazioni utili dei rifiuti e gestirne gli scarti non valorizzabili”. 

In tema di strumenti, invece, “la riconversione dell’economia lineare in circolare richiede da una parte, incentivi per modificare i modelli di produzione e consumo, spostando il carico fiscale dal lavoro alle risorse naturali, stimolando il mercato delle materie prime secondarie e dell’usato/riparato e sviluppando nuovi modelli di business; dall’altra, importanti investimenti, anche privati, in innovazione tecnologica e finanziaria”. È altrettanto necessario puntare a semplificare gli adempimenti e le procedure amministrative in materia ambientale, creare un sistema che consenta la misurazione e il monitoraggio dei risultati conseguiti per arrivare alla generazione di un “Piano per l’EC al 2030, nel quale siano identificati gli indicatori da impiegare e i corrispondenti obiettivi da conseguire”.

Poi, il manifesto si sposta sulle azioni: “Occorre basare la transizione verso l’EC su modelli di produzione che integrino le strategie di eco-progettazione di prodotti/materiali/processi per una nuova generazione di prodotti circolari (durevoli, riparabili, aggiornabili, riutilizzabili, riciclabili e con contenuto di riciclato, garantendone prestazioni e sicurezza)”. Al contempo, è necessario rafforzare anche l’adozione di modelli di consumo circolari spingendo sul ruolo attivo dei consumatori nell’intera catena del valore: accesso alle informazioni, maggiori responsabilità e diritto alla riparazione. È altrettanto importante: “Rendere i rifiuti una risorsa facilmente disponibile per il mercato e per il settore della trasformazione. Per un Paese povero di risorse, utilizzare materiale riciclato generato internamente permette una minor dipendenza dalle importazioni ed una ottimizzazione dei costi/benefici”. Indispensabile, però definire prima delle procedure che possano permettere una più chiara e semplice valutazione di quando un rifiuto torna ad essere una Materia Prima (Seconda).

La circolarità “è un concetto complesso, che necessita di soluzioni basate su un approccio olistico transdisciplinare in cui tutti i settori amministrativi devono intervenire in modo integrato”. In questo senso, fondamentale diventa “promuovere una pianificazione urbana e territoriale, in grado di gestire in modo coordinato e partecipato piani e progetti che contemplino processi rigenerativi in grado di integrare le necessarie azioni di contrasto agli impatti del cambiamento climatico e di integrazione sociale nelle città e nei territori con la transizione circolare degli stessi”. 
 

Tag:  Covid-19economia circolareENEAGreen New DealICESPRecovery Plan italiano

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