Alessandra Fornasiero, co-founder e CEO di Circularity
Nel Rapporto 2020 Ispra sui Rifiuti Speciali, ossia gli scarti delle attività economiche e produttive, emerge che lo smaltimento dei rifiuti delle imprese italiane in discarica e da altre operazioni, corrisponde a oltre il 19% del totale dei rifiuti speciali gestiti nel 2018, pari a 29,5 milioni di tonnellate di materiali di scarto.
“Un dato ancora troppo elevato, insostenibile dal punto di vista ambientale e che genera costi di gestione molto alti per le imprese – spiega Alessandra Fornasiero, co-founder e CEO di Circularity – . Questo spreco di risorse e la considerazione che nella pratica i manager che si occupano della gestione dei rifiuti lo fanno nell’ottica dello smaltimento, nel rispetto delle normative, ma raramente con l’obiettivo della valorizzazione e dell’economia circolare, sono alla base del nostro progetto e della nostra piattaforma. Gli imprenditori non hanno piena consapevolezza di cosa accade dei materiali di scarto ‘fuori dai cancelli della propria azienda’ e molto spesso sottovalutano la responsabilità estesa del produttore del rifiuto, che ha anche risvolti penali. Circularity punta ad aiutarli, diventando un punto di riferimento unico per le aziende nel loro percorso di integrazione della sostenibilità nel business, in particolare nella sua dimensione ambientale. Grazie alla sua innovativa piattaforma, Circularity è in grado di rendere sistemico, in tutta Italia, l’accesso all’economia circolare dei materiali e di facilitare l’attivazione di percorsi virtuosi di recupero, riciclo e riuso”
La piattaforma peer to peer di Circularity parte con un database geo-referenziato di oltre 20.000 operatori suddivisi in imprese industriali produttrici e utilizzatrici, impianti di recupero-trasformazione e trasportatori in grado di garantire lo scambio dei materiali tra i diversi operatori nel percorso circolare di riutilizzo attivato.
Il servizio prevede un abbonamento e permette di avere accesso alla piattaforma per il “calcolo” del proprio percorso circolare. Una volta inserita la posizione, l’azienda seleziona l’oggetto della sua ricerca scegliendo tra rifiuto (attraverso il codice EER – Elenco Europeo dei Rifiuti è possibile la massima precisione), sottoprodotto (scarti di produzione che possono essere riutilizzati nel processo di produzione) o End of Waste (materie prime seconde a seguito di un processo di recupero). La piattaforma restituisce quindi sulla mappa le informazioni dei soggetti che soddisfano i criteri di ricerca con il relativo rating, un punteggio attribuito da Circularity che permette di sapere di più sulla loro “sostenibilità”, in modo che la scelta dei propri partner tenga conto non solo di variabili come la vicinanza o i costi, ma anche del loro impatto sociale o ambientale.
La piattaforma di Circularity genera quindi tutte le informazioni che servono all’azienda per la scelta del proprio percorso circolare. I consulenti della start up affiancano le imprese abbonate integrando l’esito della ricerca tutte le volte in cui esiste una soluzione migliore rispetto a quella effettuata, anche sulla base dell’impatto ambientale che il percorso scelto determina. Una volta identificato un valore aggiunto in termini di sostenibilità ambientale, Circularity progetta insieme alle aziende anche interventi interni in termini di gestione e di processi produttivi per realizzare la transizione verso l’economia circolare, fornendo una misurazione delle pratiche sostenibili identificate.